MS10.1
La riluttanza e l’ambivalenza dell’Anoressia Nervosa nella fase egosintonica: Come affrontare l’onnipotenza?
Centro per i Disturbi Alimentari, Casa di Cura “Villa Margherita”, Via Costacolonna 20, Arcugnano (VI)
Carli L
Premesse. La difficoltà ad accettare i cambiamenti costituisce la cornice all’interno della quale si inserisce qualsiasi forma di progetto di cura relativo ai Disturbi dell’Alimentazione (DA). La paura che il cambiamento produce, sia esso comportamentale, emotivo o relazionale costituisce uno degli ostacoli maggiori nel processo di miglioramento dei DA
Introduzione. Come appare dai sempre più numerosi studi, la motivazione sembra caratterizzarsi per una notevole mutevolezza e complessità. I fattori che inducono il cambiamento sembrano sfuggire a ogni definizione e rappresentano più che mai una sfida ancora oggi aperta nei disturbi dell’alimentazione. Gli strumenti che funzionano in una fascia di età sembrano essere controproducenti se riproposti ad un’altra. Le difficoltà motivazionali nelle pazienti anoressiche possono essere meglio comprese considerando dei quadri di rigidità e di funzionamento patologico della personalità.
Descrizione della struttura. Il Centro per i disturbi alimentari di Villa Margherita (Arcugnano),convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale, da oltre vent’anni si occupa della cura dei pazienti con disturbi alimentari. Vi è la possibilità di effettuare un ricovero residenziale e/o un ricovero semiresidenziale. Gli interventi mirano ad un miglioramento di tipo nutrizionale, psicologico, emotivo e relazionale. L’equipe è costituita da medici,psichiatri, psicologi, dietiste, infermieri ed educatori. Obiettivo delle cure è raggiungere una riabilitazione psico-nutrizionale.
Indicazioni per l’utenza. L’utente afferisce alla struttura dopo una prima visita, in cui viene valutata la necessità per il ricovero e la possibilità di riuscita dell’intervento, andando a stabilire fin da subito obiettivi di miglioramento e i primi contatti con gli invianti che seguono il caso. Il paziente una volta ricoverato potrà accedere a terapie individuali e di gruppo con orientamento cognitivo-comportamentale ma non solo. La cooterapia è alla base del progetto di cura in quanto il paziente verrà aiutato ad affrontare tutti gli ostacoli che incontrerà potendo contare sulla possibilità di confrontarsi con un’operatore esperto. Il lavoro dell’equipe multi-disciplinare assicura una sinergica integrazione degli interventi, contribuendo a migliorare il quadro sintomatico, ad incrementare la consapevolezza delle proprie risorse, a spingere il paziente verso una efficace mentalizzazione migliorando al tempo stesso la gestione delle proprie emozioni.
Obiettivi. L’intervento che verrà presentato nasce all’interno del lavoro del Centro. I pazienti con DA di lunga durata, i casi di pazienti più giovani con situazioni ambientali particolarmente problematiche e compromesse, nonché i pazienti con gravi comorbidità psichiatriche necessitano di ambienti in grado di riformulare un percorso motivazionale al cambiamento. L’allontanamento dall’ambiente familiare, uscire dall'isolamento, la possibilità di potersi concentrare su se stessi e al contempo stabilire nuove relazioni con altri pazienti, che un ricovero può assicurare, spesso contribuiscono in larga misura ad indurre nel paziente nuove speranze di poter cambiare. Gli obiettivi motivazionali di un ricovero nei casi più gravi, laddove la prosecuzione della terapia ambulatoriale esita in uno stallo terapeutico, sono di offrire ai pazienti una nuova speranza per possibili scenari futuri di cambiamento.
Aspetti metodologici. Le difficoltà motivazionali nelle pazienti anoressiche possono essere meglio comprese nella complessità del funzionamento della personalità. Gli aspetti narcisistici, ossessivi e di perfezionismo spesso si presentano assieme al comportamento anoressico e ne enfatizzano l’egosintonia. Cambiare per questi pazienti spesso significa modificare non soltanto il comportamento alimentare ma scoprire nuovi aspetti di Sé, dare vita ad una diversa identità anche sotto il profilo cognitivo, emotivo e relazionale.
Osservazioni personali. I pazienti che hanno subito gravi danni emotivi hanno bisogno per migliorare il loro quadro motivazionale di poter sperimentare contesti di cura che considerino contemporaneamente il piano nutrizionale, psicologico, comportamentale e relazionale.
Interpretazioni personali. La consapevolezza di avere un problema diventa la base per poterci lavorare. I pazienti con DA e gravi comorbidità riescono con grandi difficoltà a rinunciare ai loro sintomi. Per poterlo fare, essi devono poter essere aiutati in maniera graduale ad incrementare il loro empowerment e la loro autostima. Il cambiare risulta ai loro occhi a volte più terrificante che il non cambiare. Crediamo che sia difficile modificare la motivazione in modo continuativo se non si considerano sia le diagnosi relative al DA di asse I, sia quelle di asse II, relative ai disturbi di personalità.
Risultati. L’approccio multidimensionale sembra riuscire in maggior misura ad assicurare una giusta attenzione alla motivazione al cambiamento poiché considera tutti gli aspetti nutrizionali, psicologici e relazionali. La relazione terapeutica e un percorso di cura adeguato possono contribuire alla realizzazione di esperienze emotivamente correttive (in particolare sotto il profilo relazionale) determinanti nello sviluppare e mantenere una buona motivazione al cambiamento.
BiBliografia.
1. Holliday J et al (2006) “Personality pathology among individuals with a lifetime history of anorexia nervosa” J Personality Disorder 20,b 417-430.
2. Nilsson K et al (2008) “A longitudinal study of perfectionism in adolescent onset anorexia nervosa-restricting type” European Eating Disorders Review 16, 386–394.
3. Halmi K et al (2000) “Perfectionism in Anorexia Nervosa: variation by clinical Subtype, Obsessionality, and Pathological Eating Behavior” Am J Psych 157, 1799-1805.
La riluttanza e l’ambivalenza dell’Anoressia Nervosa nella fase egosintonica: Come affrontare l’onnipotenza?
Centro per i Disturbi Alimentari, Casa di Cura “Villa Margherita”, Via Costacolonna 20, Arcugnano (VI)
Carli L
Premesse. La difficoltà ad accettare i cambiamenti costituisce la cornice all’interno della quale si inserisce qualsiasi forma di progetto di cura relativo ai Disturbi dell’Alimentazione (DA). La paura che il cambiamento produce, sia esso comportamentale, emotivo o relazionale costituisce uno degli ostacoli maggiori nel processo di miglioramento dei DA
Introduzione. Come appare dai sempre più numerosi studi, la motivazione sembra caratterizzarsi per una notevole mutevolezza e complessità. I fattori che inducono il cambiamento sembrano sfuggire a ogni definizione e rappresentano più che mai una sfida ancora oggi aperta nei disturbi dell’alimentazione. Gli strumenti che funzionano in una fascia di età sembrano essere controproducenti se riproposti ad un’altra. Le difficoltà motivazionali nelle pazienti anoressiche possono essere meglio comprese considerando dei quadri di rigidità e di funzionamento patologico della personalità.
Descrizione della struttura. Il Centro per i disturbi alimentari di Villa Margherita (Arcugnano),convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale, da oltre vent’anni si occupa della cura dei pazienti con disturbi alimentari. Vi è la possibilità di effettuare un ricovero residenziale e/o un ricovero semiresidenziale. Gli interventi mirano ad un miglioramento di tipo nutrizionale, psicologico, emotivo e relazionale. L’equipe è costituita da medici,psichiatri, psicologi, dietiste, infermieri ed educatori. Obiettivo delle cure è raggiungere una riabilitazione psico-nutrizionale.
Indicazioni per l’utenza. L’utente afferisce alla struttura dopo una prima visita, in cui viene valutata la necessità per il ricovero e la possibilità di riuscita dell’intervento, andando a stabilire fin da subito obiettivi di miglioramento e i primi contatti con gli invianti che seguono il caso. Il paziente una volta ricoverato potrà accedere a terapie individuali e di gruppo con orientamento cognitivo-comportamentale ma non solo. La cooterapia è alla base del progetto di cura in quanto il paziente verrà aiutato ad affrontare tutti gli ostacoli che incontrerà potendo contare sulla possibilità di confrontarsi con un’operatore esperto. Il lavoro dell’equipe multi-disciplinare assicura una sinergica integrazione degli interventi, contribuendo a migliorare il quadro sintomatico, ad incrementare la consapevolezza delle proprie risorse, a spingere il paziente verso una efficace mentalizzazione migliorando al tempo stesso la gestione delle proprie emozioni.
Obiettivi. L’intervento che verrà presentato nasce all’interno del lavoro del Centro. I pazienti con DA di lunga durata, i casi di pazienti più giovani con situazioni ambientali particolarmente problematiche e compromesse, nonché i pazienti con gravi comorbidità psichiatriche necessitano di ambienti in grado di riformulare un percorso motivazionale al cambiamento. L’allontanamento dall’ambiente familiare, uscire dall'isolamento, la possibilità di potersi concentrare su se stessi e al contempo stabilire nuove relazioni con altri pazienti, che un ricovero può assicurare, spesso contribuiscono in larga misura ad indurre nel paziente nuove speranze di poter cambiare. Gli obiettivi motivazionali di un ricovero nei casi più gravi, laddove la prosecuzione della terapia ambulatoriale esita in uno stallo terapeutico, sono di offrire ai pazienti una nuova speranza per possibili scenari futuri di cambiamento.
Aspetti metodologici. Le difficoltà motivazionali nelle pazienti anoressiche possono essere meglio comprese nella complessità del funzionamento della personalità. Gli aspetti narcisistici, ossessivi e di perfezionismo spesso si presentano assieme al comportamento anoressico e ne enfatizzano l’egosintonia. Cambiare per questi pazienti spesso significa modificare non soltanto il comportamento alimentare ma scoprire nuovi aspetti di Sé, dare vita ad una diversa identità anche sotto il profilo cognitivo, emotivo e relazionale.
Osservazioni personali. I pazienti che hanno subito gravi danni emotivi hanno bisogno per migliorare il loro quadro motivazionale di poter sperimentare contesti di cura che considerino contemporaneamente il piano nutrizionale, psicologico, comportamentale e relazionale.
Interpretazioni personali. La consapevolezza di avere un problema diventa la base per poterci lavorare. I pazienti con DA e gravi comorbidità riescono con grandi difficoltà a rinunciare ai loro sintomi. Per poterlo fare, essi devono poter essere aiutati in maniera graduale ad incrementare il loro empowerment e la loro autostima. Il cambiare risulta ai loro occhi a volte più terrificante che il non cambiare. Crediamo che sia difficile modificare la motivazione in modo continuativo se non si considerano sia le diagnosi relative al DA di asse I, sia quelle di asse II, relative ai disturbi di personalità.
Risultati. L’approccio multidimensionale sembra riuscire in maggior misura ad assicurare una giusta attenzione alla motivazione al cambiamento poiché considera tutti gli aspetti nutrizionali, psicologici e relazionali. La relazione terapeutica e un percorso di cura adeguato possono contribuire alla realizzazione di esperienze emotivamente correttive (in particolare sotto il profilo relazionale) determinanti nello sviluppare e mantenere una buona motivazione al cambiamento.
BiBliografia.
1. Holliday J et al (2006) “Personality pathology among individuals with a lifetime history of anorexia nervosa” J Personality Disorder 20,b 417-430.
2. Nilsson K et al (2008) “A longitudinal study of perfectionism in adolescent onset anorexia nervosa-restricting type” European Eating Disorders Review 16, 386–394.
3. Halmi K et al (2000) “Perfectionism in Anorexia Nervosa: variation by clinical Subtype, Obsessionality, and Pathological Eating Behavior” Am J Psych 157, 1799-1805.