MS10.3.
L’Approccio Motivazionale alle cure dei DA. Quando prevale la perdita di controllo nel BED e nella NightEating GNOSIS: Studi Cognitivi Milano, Scuola di Psicoterapia Cognitiva.
Vinai P, Cardetti S, Ferrato N, Carpegna G, Vallauri P
Premesse. La motivazione del paziente rappresenta uno dei cardini della terapia dei disturbi del comportamento alimentare.
Conoscenze della letteratura. A differenza di quanto avviene nel caso dell’Anoressia e della Bulimia Nervosa in cui gli obiettivi del paziente: (vivere senza cibo o restringere l’introito calorico senza abbuffarsi), sono diametralmente opposti a quelli del e del terapeuta, nel caso del Binge Eating Disorder (BED) pare esservi una condivisione dell’obiettivo: perdere peso (1). Questa apparente concordanza non deve però far credere che la terapia del BED possa prescindere da una attenta motivazione del paziente ad affrontare i vari passi della strategia terapeutica e da una attenzione continua al funzionamento dell’alleanza terapeutica (2). Infatti, se la concordanza paziente/terapeuta è spesso alta per quanto riguarda gli scopi da raggiungere, non altrettanto si può dire dei comportamenti ritenuti necessari ad attuarli.
In quest’ambito le teorie naives dei pazienti spesso divergono molto da quelle dei clinici. Mentre infatti i dati della letteratura (3) suggeriscono la necessità di un intervento multidisciplinare dietologico e psicoterapico, molti pazienti pensano di poter perdere peso anche soltanto affrontando le cause psicologiche del loro disagio senza ridurre né le abbuffate né l’eccessivo introito calorico (4).
Osservazioni personali. Se non adeguatamente analizzata e riformulata questa differenza di convinzioni può influire negativamente sull’alleanza terapeutica e sul processo di motivazione. L’esplorazione delle teorie naives dei Binge Eaters sulle modalità di cura, la comprensione dei meccanismi responsabili della comparsa dei sintomi e delle ricadute in ogni singolo soggetto, la condivisione delle difficoltà della terapia e la focalizzazione sui vantaggi futuri che deriveranno dai sacrifici presenti, rappresentano la base del processo di motivazione del paziente. Nel corso del simposio si analizzeranno le difficoltà di più frequente riscontro nell’affrontare questi temi e si presenteranno alcune strategie utili ad affrontarle.
Conclusioni. In particolare si affronterà il tema dei vantaggi secondari al mantenimento del peso e le possibili strategie per far fronte al senso di inadeguatezza del paziente di fronte ad un compito che ritiene superiore alle sue possibilità.
Bibliografia.
1 BRODY, M.L., MASHEB, R.M., GRILO, C.M. (2005), “Treatment preferences of patients with binge eating disorder”. International Journal of Eating Disorders, May 37(4), pp. 352-356.
2 SCHELLING S, MUNSCH S, MEYER AH, MARGRAF J. . (2011) Relationship between motivation for weight loss and dieting and binge eating in a representative population survey. Int J Eat Disorders Jan;44(1):39-43
3 VOCKS S, TUSCHEN-CAFFIER B, PIETROWSKY R, RUSTENBACH SJ, KERSTING A, HERPERTZ S. Meta-analysis of the effectiveness of psychological and pharmacological treatments for binge eating disorder. Int J Eat Disorders 2010 Apr;43(3):205-17.
4 WONDERLICH, S.A., DE ZWAAN, M., MITCHELL, J.E., PETERSON, C., CROW, S. (2003), “Psychological and dietary treatments of binge eating disorder: conceptual implications”. International Journal of Eating Disorders, 34, pp. S58-S73.
L’Approccio Motivazionale alle cure dei DA. Quando prevale la perdita di controllo nel BED e nella NightEating GNOSIS: Studi Cognitivi Milano, Scuola di Psicoterapia Cognitiva.
Vinai P, Cardetti S, Ferrato N, Carpegna G, Vallauri P
Premesse. La motivazione del paziente rappresenta uno dei cardini della terapia dei disturbi del comportamento alimentare.
Conoscenze della letteratura. A differenza di quanto avviene nel caso dell’Anoressia e della Bulimia Nervosa in cui gli obiettivi del paziente: (vivere senza cibo o restringere l’introito calorico senza abbuffarsi), sono diametralmente opposti a quelli del e del terapeuta, nel caso del Binge Eating Disorder (BED) pare esservi una condivisione dell’obiettivo: perdere peso (1). Questa apparente concordanza non deve però far credere che la terapia del BED possa prescindere da una attenta motivazione del paziente ad affrontare i vari passi della strategia terapeutica e da una attenzione continua al funzionamento dell’alleanza terapeutica (2). Infatti, se la concordanza paziente/terapeuta è spesso alta per quanto riguarda gli scopi da raggiungere, non altrettanto si può dire dei comportamenti ritenuti necessari ad attuarli.
In quest’ambito le teorie naives dei pazienti spesso divergono molto da quelle dei clinici. Mentre infatti i dati della letteratura (3) suggeriscono la necessità di un intervento multidisciplinare dietologico e psicoterapico, molti pazienti pensano di poter perdere peso anche soltanto affrontando le cause psicologiche del loro disagio senza ridurre né le abbuffate né l’eccessivo introito calorico (4).
Osservazioni personali. Se non adeguatamente analizzata e riformulata questa differenza di convinzioni può influire negativamente sull’alleanza terapeutica e sul processo di motivazione. L’esplorazione delle teorie naives dei Binge Eaters sulle modalità di cura, la comprensione dei meccanismi responsabili della comparsa dei sintomi e delle ricadute in ogni singolo soggetto, la condivisione delle difficoltà della terapia e la focalizzazione sui vantaggi futuri che deriveranno dai sacrifici presenti, rappresentano la base del processo di motivazione del paziente. Nel corso del simposio si analizzeranno le difficoltà di più frequente riscontro nell’affrontare questi temi e si presenteranno alcune strategie utili ad affrontarle.
Conclusioni. In particolare si affronterà il tema dei vantaggi secondari al mantenimento del peso e le possibili strategie per far fronte al senso di inadeguatezza del paziente di fronte ad un compito che ritiene superiore alle sue possibilità.
Bibliografia.
1 BRODY, M.L., MASHEB, R.M., GRILO, C.M. (2005), “Treatment preferences of patients with binge eating disorder”. International Journal of Eating Disorders, May 37(4), pp. 352-356.
2 SCHELLING S, MUNSCH S, MEYER AH, MARGRAF J. . (2011) Relationship between motivation for weight loss and dieting and binge eating in a representative population survey. Int J Eat Disorders Jan;44(1):39-43
3 VOCKS S, TUSCHEN-CAFFIER B, PIETROWSKY R, RUSTENBACH SJ, KERSTING A, HERPERTZ S. Meta-analysis of the effectiveness of psychological and pharmacological treatments for binge eating disorder. Int J Eat Disorders 2010 Apr;43(3):205-17.
4 WONDERLICH, S.A., DE ZWAAN, M., MITCHELL, J.E., PETERSON, C., CROW, S. (2003), “Psychological and dietary treatments of binge eating disorder: conceptual implications”. International Journal of Eating Disorders, 34, pp. S58-S73.