TR1.1.
Il ruolo dello psichiatra e dello psicologo
Unità di Psichiatria, DISM, Università di Udine
Balestrieri M
Premesse/Introduzione. Le donne con DA hanno già molte informazioni dai mass-media sul contenuto calorico del cibo e sull'uso delle diete. È tuttavia ancora frequente che tali informazioni siano scorrette o che il vissuto della persona sia quello di informazioni che si applicano agli altri e non a se stesse. È d’altra parte anche vero che la percezione del proprio corpo e delle sue reali necessità siano lontane da un riscontro oggettivo. Gli interventi di psicoeducazione hanno lo scopo di guidare la donna (o l’uomo, ovviamente) attraverso un processo di apprendimento che tiene conto sia delle difficoltà incontrate che di quelle ipotizzabili. La psicoeducazione può portare ad un miglioramento attraverso un processo con il quale la paziente si rende partecipe al trattamento e collabora con i terapeuti.
Descrizione della struttura. La Clinica Psichiatrica di Udine è da anni impegnata nel campo dei DA, attraverso un’attività molteplice, che è di trattamento, di formazione degli operatori e di ricerca. Il trattamento viene attuato con un’attività di terapia ambulatoriale su singoli pazienti e di intervento psicoeducativo di gruppo. Quest’ultimo si basa su tecniche cognitivo comportamentali, con un apporto importante che deriva dalla teorizzazione sulla mentalizzazione che deriva dalla teoria dell’attaccamento di Bowlby e dagli insegnamenti recenti di Fonagy e del suo gruppo. Precisi protocolli clinici collegano la Clinica Psichiatrica con la struttura di Nutrizione Clinica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine e con le strutture del Dipartimento di Salute Mentale dell’area udinese. Un collegamento ancora più ampio è poi quello con tutti i servizi dell’Area vasta che si occupano dei DA, attraverso un lavoro di rete che viene coordinato dalla Clinica stessa.
Indicazioni per l’utenza. L’utenza arriva alla Clinica Psichiatrica di Udine direttamente o attraverso il canale che viene dalla struttura di Nutrizione Clinica. I pazienti che arrivano direttamente lo fanno per problemi di sofferenza psichica, chi invece giunge dalla Nutrizione Clinica porta vi arriva per una richiesta di controllo dietetico e di verifica dei propri parametri endocrino-ematici.
Obiettivi. Gli obiettivi dell’intervento psicoeducativo sono il recupero di un controllo alimentare corretto e di miglioramento dei parametri vitali. Sono attualmente in fase di analisi i risultati da noi ottenuti con diversi gruppi di psicoeducazione negli ultimi anni, effettuati sia nel breve che nel lungo periodo.
Aspetti metodologici. Gli interventi psicoeducativi attivati sono sempre accompagnati da una valutazione psicometrica. Gli strumenti utilizzati sono somministrati da psicologi e psichiatri coinvolti nell’intervento psicoeducativo.
Risultati. I primi risultati verranno illustrati nel corso della relazione prevista al Congresso.
Bibliografia.
1. Rocco PL, Orbitello B, Perini L, Pera V, Ciano RP, Balestrieri M (2005) “Effects of pregnancy on eating attitudes and disorders A prospective study” J Psychosom Res 59, 175-9.
2. Orbitello B, Ciano R, Corsaro M, Rocco PL, Taboga C, Tonutti L, Armellini M, Balestrieri M (2006) “The Eat-26 as screening instrument for Clinical Nutrition Unit attenders” Int J Obesity 30, 977-81.
3. Allen JG, Fonagy P, Bateman AW (2010) “La mentalizzazione nella pratica clinica” Raffaello Cortina Editore, Milano.
4. Urgesi C, Fornasari L, De Faccio S, Perini L, Mattiussi E, Ciano R, Balestrieri M, Fabbro F, Brambilla P (2011) “Body schema and self-representation in patients with bulimia nervosa” Int J Eat Disord 44, 238-48.
Il ruolo dello psichiatra e dello psicologo
Unità di Psichiatria, DISM, Università di Udine
Balestrieri M
Premesse/Introduzione. Le donne con DA hanno già molte informazioni dai mass-media sul contenuto calorico del cibo e sull'uso delle diete. È tuttavia ancora frequente che tali informazioni siano scorrette o che il vissuto della persona sia quello di informazioni che si applicano agli altri e non a se stesse. È d’altra parte anche vero che la percezione del proprio corpo e delle sue reali necessità siano lontane da un riscontro oggettivo. Gli interventi di psicoeducazione hanno lo scopo di guidare la donna (o l’uomo, ovviamente) attraverso un processo di apprendimento che tiene conto sia delle difficoltà incontrate che di quelle ipotizzabili. La psicoeducazione può portare ad un miglioramento attraverso un processo con il quale la paziente si rende partecipe al trattamento e collabora con i terapeuti.
Descrizione della struttura. La Clinica Psichiatrica di Udine è da anni impegnata nel campo dei DA, attraverso un’attività molteplice, che è di trattamento, di formazione degli operatori e di ricerca. Il trattamento viene attuato con un’attività di terapia ambulatoriale su singoli pazienti e di intervento psicoeducativo di gruppo. Quest’ultimo si basa su tecniche cognitivo comportamentali, con un apporto importante che deriva dalla teorizzazione sulla mentalizzazione che deriva dalla teoria dell’attaccamento di Bowlby e dagli insegnamenti recenti di Fonagy e del suo gruppo. Precisi protocolli clinici collegano la Clinica Psichiatrica con la struttura di Nutrizione Clinica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine e con le strutture del Dipartimento di Salute Mentale dell’area udinese. Un collegamento ancora più ampio è poi quello con tutti i servizi dell’Area vasta che si occupano dei DA, attraverso un lavoro di rete che viene coordinato dalla Clinica stessa.
Indicazioni per l’utenza. L’utenza arriva alla Clinica Psichiatrica di Udine direttamente o attraverso il canale che viene dalla struttura di Nutrizione Clinica. I pazienti che arrivano direttamente lo fanno per problemi di sofferenza psichica, chi invece giunge dalla Nutrizione Clinica porta vi arriva per una richiesta di controllo dietetico e di verifica dei propri parametri endocrino-ematici.
Obiettivi. Gli obiettivi dell’intervento psicoeducativo sono il recupero di un controllo alimentare corretto e di miglioramento dei parametri vitali. Sono attualmente in fase di analisi i risultati da noi ottenuti con diversi gruppi di psicoeducazione negli ultimi anni, effettuati sia nel breve che nel lungo periodo.
Aspetti metodologici. Gli interventi psicoeducativi attivati sono sempre accompagnati da una valutazione psicometrica. Gli strumenti utilizzati sono somministrati da psicologi e psichiatri coinvolti nell’intervento psicoeducativo.
Risultati. I primi risultati verranno illustrati nel corso della relazione prevista al Congresso.
Bibliografia.
1. Rocco PL, Orbitello B, Perini L, Pera V, Ciano RP, Balestrieri M (2005) “Effects of pregnancy on eating attitudes and disorders A prospective study” J Psychosom Res 59, 175-9.
2. Orbitello B, Ciano R, Corsaro M, Rocco PL, Taboga C, Tonutti L, Armellini M, Balestrieri M (2006) “The Eat-26 as screening instrument for Clinical Nutrition Unit attenders” Int J Obesity 30, 977-81.
3. Allen JG, Fonagy P, Bateman AW (2010) “La mentalizzazione nella pratica clinica” Raffaello Cortina Editore, Milano.
4. Urgesi C, Fornasari L, De Faccio S, Perini L, Mattiussi E, Ciano R, Balestrieri M, Fabbro F, Brambilla P (2011) “Body schema and self-representation in patients with bulimia nervosa” Int J Eat Disord 44, 238-48.