TR1.3.
L’Educazione Terapeutica del Paziente (ETP) nel Team Multi-disciplinare. Ruolo della Dietista
AOU Careggi – Firenze – Membro gruppo ANDID DCA
Declich S
Introduzione. Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità "l’educazione terapeutica consiste nell’aiutare il paziente e la sua famiglia a comprendere la malattia ed il trattamento, a collaborare alle cure, a farsi carico del proprio stato di salute ed a conservare e migliorare la propria qualità di vita". Si tratta, di conseguenza, di un processo permanente, integrato alle cure e centrato sul paziente.
Premessa. Da sempre l’uomo sa che le sue condizioni di salute sono legate a come, a cosa e a quanto si nutre; la medicina, sin dalle sue origini, prescrive diete adatte alla conservazione della salute o al trattamento delle malattie, tanto da considerare la terapia nutrizionale un punto di forza nel percorso terapeutico delle malattie croniche. Le conoscenze sulla nutrizione si sono approfondite nel tempo e l’offerta di informazione è oggi molto ampia (media e internet). Il “mercato della nutrizione” ne approfitta e la popolazione acquisisce informazioni fragili e confuse sulla nutrizione: questa confusione porta a condotte alimentari errate, paradossalmente giustificandole. L’educazione alla salute e l’ETP per i pazienti affetti da malattie croniche è, per definizione, finalizzata a rendere accessibile e comprensibile il maggior numero di concetti e principi nutrizionali corretti, allo scopo di migliorare i comportamenti alimentari e, di conseguenza, di agire positivamente sullo stato di salute della persona.
Obiettivi. Lo scopo dell’ ETP in campo nutrizionale è quindi quello di consentire alla persona assistita di:
- conoscere il “valore” degli alimenti, dove per valore non si intende solo quello calorico(sapere = conoscenza)
- gestire la propria alimentazione in modo competente(saper fare = autogestione)
- prevenire o gestire gli errori evitabili (saper essere = comportamenti)
- riconoscere e controllare l’alimentazione su base emotiva (autostima)
La parola chiave oggi è empowerment: delega del potere al paziente, accettare che il paziente sia il protagonista della cura e creare le condizioni migliori perché aderisca a questo ruolo. Ogni componente del team multidisciplinare integrato deve per primo essere consapevole di lavorare con il paziente e non per il paziente e questo richiede una specifica formazione.
L’ETP in campo nutrizionale è da lungo tempo parte integrante del lavoro dei dietisti, sia nel rapporto con il singolo individuo che nella gestione di gruppi omogenei. Utilizzando tutti gli strumenti oggi a disposizione (dalle classiche lezioni frontali al web compreso) deve essere finalizzata a:
- consentire al paziente di identificare e correggere le proprie conoscenze erronee e le credenze alimentari che possono essere dannose per se stesso e che possono aggravare una eventuale malattia
- accrescere la capacità di risolvere quotidianamente la gestione alimentare attraverso giuste scelte (effettuare acquisti corretti, creare menù equilibrati, sostituire alcuni alimenti con altri, utilizzare tutti i gruppi alimentari, migliorare la modalità di preparazione delle pietanze, valutare il contenuto calorico e di nutrienti, ecc)
- riacquisire le competenze percettive dell’alternanza del senso di fame e di sazietà, presupposto fondamentale per soddisfare i reali bisogni energetici dell’organismo.
- diventare a sua volta formatore delle persone che lo circondano abitualmente (familiari).
Al di là delle competenze, l’ETP ha come scopo anche quello di sviluppare nel paziente un sentimento di fiducia nelle proprie capacità di gestirsi e di accrescere la sua autostima, condizione essenziale per il mantenimento a lungo termine che ancora oggi è la vera sfida che ogni professionista coinvolto deve affrontare.
Bibliografia.
1. OMS (1998) “Educazione terapeutica del paziente” Rapporto di in gruppo di lavoro
2. D’Ivernois JF, Gagnayre R (2006) “Educare il paziente” Un approccio pedagogico McGraw-Hill
3. ANDID Position (2011) “Ruolo del dietista nel trattamento dei DCA”
4. Silvia Di Domizio (2010) L’uso di internet nell’educazione terapeutica di pazienti obesi: effetti sulla accessibilità ai servizi, sulla compliance al trattamento,sul follow up e sul peso corporeo.
L’Educazione Terapeutica del Paziente (ETP) nel Team Multi-disciplinare. Ruolo della Dietista
AOU Careggi – Firenze – Membro gruppo ANDID DCA
Declich S
Introduzione. Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità "l’educazione terapeutica consiste nell’aiutare il paziente e la sua famiglia a comprendere la malattia ed il trattamento, a collaborare alle cure, a farsi carico del proprio stato di salute ed a conservare e migliorare la propria qualità di vita". Si tratta, di conseguenza, di un processo permanente, integrato alle cure e centrato sul paziente.
Premessa. Da sempre l’uomo sa che le sue condizioni di salute sono legate a come, a cosa e a quanto si nutre; la medicina, sin dalle sue origini, prescrive diete adatte alla conservazione della salute o al trattamento delle malattie, tanto da considerare la terapia nutrizionale un punto di forza nel percorso terapeutico delle malattie croniche. Le conoscenze sulla nutrizione si sono approfondite nel tempo e l’offerta di informazione è oggi molto ampia (media e internet). Il “mercato della nutrizione” ne approfitta e la popolazione acquisisce informazioni fragili e confuse sulla nutrizione: questa confusione porta a condotte alimentari errate, paradossalmente giustificandole. L’educazione alla salute e l’ETP per i pazienti affetti da malattie croniche è, per definizione, finalizzata a rendere accessibile e comprensibile il maggior numero di concetti e principi nutrizionali corretti, allo scopo di migliorare i comportamenti alimentari e, di conseguenza, di agire positivamente sullo stato di salute della persona.
Obiettivi. Lo scopo dell’ ETP in campo nutrizionale è quindi quello di consentire alla persona assistita di:
- conoscere il “valore” degli alimenti, dove per valore non si intende solo quello calorico(sapere = conoscenza)
- gestire la propria alimentazione in modo competente(saper fare = autogestione)
- prevenire o gestire gli errori evitabili (saper essere = comportamenti)
- riconoscere e controllare l’alimentazione su base emotiva (autostima)
La parola chiave oggi è empowerment: delega del potere al paziente, accettare che il paziente sia il protagonista della cura e creare le condizioni migliori perché aderisca a questo ruolo. Ogni componente del team multidisciplinare integrato deve per primo essere consapevole di lavorare con il paziente e non per il paziente e questo richiede una specifica formazione.
L’ETP in campo nutrizionale è da lungo tempo parte integrante del lavoro dei dietisti, sia nel rapporto con il singolo individuo che nella gestione di gruppi omogenei. Utilizzando tutti gli strumenti oggi a disposizione (dalle classiche lezioni frontali al web compreso) deve essere finalizzata a:
- consentire al paziente di identificare e correggere le proprie conoscenze erronee e le credenze alimentari che possono essere dannose per se stesso e che possono aggravare una eventuale malattia
- accrescere la capacità di risolvere quotidianamente la gestione alimentare attraverso giuste scelte (effettuare acquisti corretti, creare menù equilibrati, sostituire alcuni alimenti con altri, utilizzare tutti i gruppi alimentari, migliorare la modalità di preparazione delle pietanze, valutare il contenuto calorico e di nutrienti, ecc)
- riacquisire le competenze percettive dell’alternanza del senso di fame e di sazietà, presupposto fondamentale per soddisfare i reali bisogni energetici dell’organismo.
- diventare a sua volta formatore delle persone che lo circondano abitualmente (familiari).
Al di là delle competenze, l’ETP ha come scopo anche quello di sviluppare nel paziente un sentimento di fiducia nelle proprie capacità di gestirsi e di accrescere la sua autostima, condizione essenziale per il mantenimento a lungo termine che ancora oggi è la vera sfida che ogni professionista coinvolto deve affrontare.
Bibliografia.
1. OMS (1998) “Educazione terapeutica del paziente” Rapporto di in gruppo di lavoro
2. D’Ivernois JF, Gagnayre R (2006) “Educare il paziente” Un approccio pedagogico McGraw-Hill
3. ANDID Position (2011) “Ruolo del dietista nel trattamento dei DCA”
4. Silvia Di Domizio (2010) L’uso di internet nell’educazione terapeutica di pazienti obesi: effetti sulla accessibilità ai servizi, sulla compliance al trattamento,sul follow up e sul peso corporeo.