TR2.07 Sapienza Università di Roma, Dip Medicina Sperimentale, Sez Fisiopatologia Medica, Scienza dell’Alimentazione ed Endocrinologia.
ICR villa delle Querce di Nemi (RM), UOC di Riabilitazione Metabolico Nutrizionale Psicologica.
Team approach multidisciplinare e multi professionale. Strategia di trattamento delle malattie acute e delle malattie croniche
Donini LM, Coletti C, Ceccarelli P, Grossi G, Cava E
Premesse. Le malattie croniche (cardiopatie, ictus, cancro, diabete, malattie respiratorie croniche, malattie mentali, disturbi muscolo-scheletrici e dell’apparato gastrointestinale, difetti della vista e dell’udito, malattie genetiche) costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo. Fanno parte di questo gruppo di malattie anche obesità, disturbi dell’alimentazione (DA) e le loro complicanze.
Una Priorità. Oltre ad avere un alto tasso di mortalità, le malattie croniche possono essere anche particolarmente invalidanti. Il DALY (DALY: Disability Adjusted Life Year: somma degli anni di vita persi a causa di una morte prematura e di quelli vissuti in malattia piuttosto che in salute) è particolarmente alto anche per Obesità e DA. La lotta alle malattie croniche rappresenta pertanto una priorità di salute pubblica, sia nei Paesi più ricchi che in quelli più poveri. Da qui la necessità, da parte degli organismo di governo della Sanità,i di investire nella prevenzione e nel controllo di queste malattie, da una parte riducendo i fattori di rischio a livello individuale, dall’altra agendo in maniera interdisciplinare e integrata per rimuovere le “cause delle cause” (globalizzazione, urbanizzazione, invecchiamento della popolazione, politiche ambientali, povertà).
Metodologia. La cronicità impone però una visione diversa anche in termini di trattamento e di aspettative per operatori e paziente. Le caratteristiche di cronicità di Obesità e DA, associate all’elevata comorbosità, ai costi elevati in termini di disabilità e il grave impatto complessivo sulla qualità della vita impongono di assumere una prospettiva di tipo riabilitativo, tanto per l’Obesità quanto per i DA. La cronicità impone di prevedere percorsi terapeutici interdisciplinari e multidimensionali, spesso lunghi e articolati, che affrontino sintomi, cause e complicanze di queste malattie, nel setting di cura di volta in volta più adeguato.
Il follow-up. Tenuto conto delle caratteristiche di cronicità della malattia, il follow-up del paziente (sempre strutturato secondo una logica riabilitativa) è quanto mai importante e deve essere ispirato dai principi generali dell’empowerment e dell’educazione terapeutica: collaborazione informata e attiva del soggetto malato che passa dalla posizione di paziente a quella di partner nel programma terapeutico. Da notare che le malattie croniche sono in genere caratterizzate da peggioramenti ricorrenti, ricadute e recidive che impongono da una parte un approccio “acuto” in un determinato momento dall’altra il ritorno ad un nuovo percorso riabilitativo, di intensità variabile in funzione della gravità della malattia e/o della ricaduta.
L’ottica dei risultati. Anche dal punto di vista delle prospettive, l’approccio alle malattie croniche impone una visione diversa, che non sarà spesso la guarigione, ma soprattutto il miglioramento della qualità di vita. Da questo punto di vista l’intervento terapeutico educazionale e psicologico-motivazionale diventano essenziali. Spesso infatti il trattamento delle malattie croniche (sia sul piano dello stile di vita che farmacologico) è gravato da una scarsa compliance del paziente con inevitabili ripercussioni negative sul piano clinico-funzionale.
Bibliografia.
1. http://www.epicentro.iss.it/temi/croniche/croniche.asp
ICR villa delle Querce di Nemi (RM), UOC di Riabilitazione Metabolico Nutrizionale Psicologica.
Team approach multidisciplinare e multi professionale. Strategia di trattamento delle malattie acute e delle malattie croniche
Donini LM, Coletti C, Ceccarelli P, Grossi G, Cava E
Premesse. Le malattie croniche (cardiopatie, ictus, cancro, diabete, malattie respiratorie croniche, malattie mentali, disturbi muscolo-scheletrici e dell’apparato gastrointestinale, difetti della vista e dell’udito, malattie genetiche) costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo. Fanno parte di questo gruppo di malattie anche obesità, disturbi dell’alimentazione (DA) e le loro complicanze.
Una Priorità. Oltre ad avere un alto tasso di mortalità, le malattie croniche possono essere anche particolarmente invalidanti. Il DALY (DALY: Disability Adjusted Life Year: somma degli anni di vita persi a causa di una morte prematura e di quelli vissuti in malattia piuttosto che in salute) è particolarmente alto anche per Obesità e DA. La lotta alle malattie croniche rappresenta pertanto una priorità di salute pubblica, sia nei Paesi più ricchi che in quelli più poveri. Da qui la necessità, da parte degli organismo di governo della Sanità,i di investire nella prevenzione e nel controllo di queste malattie, da una parte riducendo i fattori di rischio a livello individuale, dall’altra agendo in maniera interdisciplinare e integrata per rimuovere le “cause delle cause” (globalizzazione, urbanizzazione, invecchiamento della popolazione, politiche ambientali, povertà).
Metodologia. La cronicità impone però una visione diversa anche in termini di trattamento e di aspettative per operatori e paziente. Le caratteristiche di cronicità di Obesità e DA, associate all’elevata comorbosità, ai costi elevati in termini di disabilità e il grave impatto complessivo sulla qualità della vita impongono di assumere una prospettiva di tipo riabilitativo, tanto per l’Obesità quanto per i DA. La cronicità impone di prevedere percorsi terapeutici interdisciplinari e multidimensionali, spesso lunghi e articolati, che affrontino sintomi, cause e complicanze di queste malattie, nel setting di cura di volta in volta più adeguato.
Il follow-up. Tenuto conto delle caratteristiche di cronicità della malattia, il follow-up del paziente (sempre strutturato secondo una logica riabilitativa) è quanto mai importante e deve essere ispirato dai principi generali dell’empowerment e dell’educazione terapeutica: collaborazione informata e attiva del soggetto malato che passa dalla posizione di paziente a quella di partner nel programma terapeutico. Da notare che le malattie croniche sono in genere caratterizzate da peggioramenti ricorrenti, ricadute e recidive che impongono da una parte un approccio “acuto” in un determinato momento dall’altra il ritorno ad un nuovo percorso riabilitativo, di intensità variabile in funzione della gravità della malattia e/o della ricaduta.
L’ottica dei risultati. Anche dal punto di vista delle prospettive, l’approccio alle malattie croniche impone una visione diversa, che non sarà spesso la guarigione, ma soprattutto il miglioramento della qualità di vita. Da questo punto di vista l’intervento terapeutico educazionale e psicologico-motivazionale diventano essenziali. Spesso infatti il trattamento delle malattie croniche (sia sul piano dello stile di vita che farmacologico) è gravato da una scarsa compliance del paziente con inevitabili ripercussioni negative sul piano clinico-funzionale.
Bibliografia.
1. http://www.epicentro.iss.it/temi/croniche/croniche.asp