TR2.09.
La necessità del Disease Management
Centro Gruber, Servizio di Diagnosi e Cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare, Servizio di Diagnosi e Cura dei Disturbi d’Ansia e Psicosomatici
Schumann R
Premesse. Il Disease Management (DM) nell’ambito dei DCA necessita di un approccio integrato alla malattia teso al miglioramento dei risultati clinici e della qualità dei servizi, oltre che ad una razionalizzazione delle risorse (1). Il DM si basa sull’analisi di dati clinici ed economici e, quindi, sulla creazione di un modello dell’intero iter diagnostico-terapeutico legato ai DCA che tenga conto degli aspetti specifici di patologie long-term, con difficile compliance e frequenti drop-out.
Descrizione dei percorsi. I Centri specializzati per DCA devono essere in rete e in stretta collaborazione con i medici di medicina generale e seguire il paziente con protocolli condivisi, garantendo ricoveri appropriati e una migliore gestione delle liste d’attesa. Risulta necessaria una conoscenza anche economica della malattia che consideri le linee guida utilizzate in un sistema di cure senza barriere, tra medici/istituzioni/ amministratori.
Indicazioni per l’utenza. Il Disease Management coinvolge i diversi livelli assistenziali e raccoglie le informazioni, cliniche e organizzative per garantire un miglioramento continuo della qualità.
Obiettivi. Si propone la necessità di applicare una metodologia centrata sul paziente con DCA e Disturbi alimentari, che coordina ed integra i diversi interventi e le risorse in una logica di miglioramento continuo delle prestazioni, della qualità della vita e dell’impiego delle risorse economiche. Si mira a dare una risposta organica e strutturata ai problemi sanitari per prevenire la frammentazione e lo scoordinamento della cura, la negligenza nella prevenzione, o trattamenti inappropriati che deviano dalle linee guida.
Aspetti metodologici. Nella realizzazione di programmi di DM è importante costruire una banca di dati di partenza, in modo da poter misurare i risultati nel tempo. E' quindi importante definire le fonti di informazioni e gli indicatori (numero di MMG, Centri specializzati, numero letti in acuto, pacchetti di terapia interdisciplinare e integrata definiti e finanziati, numero di ricoveri in ospedale) del processo di DM. I vantaggi del DM si hanno soprattutto nella gestione dei disturbi di lunga durata dove non risulta semplice avere una visione globale, a causa della complessità, del numero di interventi e degli alti costi economici diretti ed indiretti (2). In tale ambito il DM permette di "fotografare" le diverse fasi del processo assistenziale in un unico quadro e quindi di realizzare interventi di miglioramento che influenzino l'intero percorso.
Risulta necessario scegliere gli interventi possibili e praticabili (Evidence-based practice guidelines), definire gli indicatori, raccogliere i dati per monitorare l’effetto degli interventi e confrontare i risultati con quelli di partenza per riprendere quindi il ciclo di miglioramento continuo. Per identificare gli interventi e realizzare il monitoraggio di tali interventi è, quindi, utile la costruzione di una nuova banca dati che permetta di misurare gli indicatori confrontarli con il modello di partenza.
Discussione. Il DCA è una patologia in cui l'applicazione del DM può risultare di grande utilità: è infatti ad elevata prevalenza e di lunga durata, costosa per la presenza di comorbilità e le gravi complicanze psico-fisiche e sociali. Infine, la cura è complessa: ad essa concorrono diverse figure e strutture sanitarie spesso non integrate fra di loro. Rimangono da superare le difficoltà delle Aziende Sanitarie Locali che sono guidati spesso dalla necessità di ottenere risultati a breve termine invece di puntare sul coordinamento tra centri specializzati, MMG e ospedali, investendo nell’accreditamento e nella convenzione con centri specializzati in rete.
Bibliografia.
1. Asadi MJ, Baltz WA (1996) “Activity-based costing for clinical paths. An example to improve clinical cost & efficiency” J Soc Health Syst 5, 1-7.
2. Greiner W (2006) “Health economic evaluation of disease management programs” Bundesgesundheitsblatt Gesundheitsforschung Gesundheitsschutz 49, 34-9.
Appendice
La formazione deve tener conto del Cambiamento insito anche nel Disease Management che rappresenta un nuovo assetto dell’Organizzazione Sanitaria. Si tratta di una metodologia di lavoro e di organizzazione del Network Assistenziale basata su un approccio integrato alla malattia, teso al miglioramento dei risultati clinici e della qualità dei servizi offerti al Cliente, nell’ottica di una razionalizzazione della spesa. Si può così sintetizzare:
1. Miglioramento continuo delle prestazioni, della qualità della vita del Paziente e dell’impiego delle risorse economiche.
2. Risposta organica alla frammentazione della cura, al trattamento inappropriato, alla deviazione dalle linee guida
Per affrontare il problema del Disease Management nelle Patologie del Comportamento, del Peso e dell’Alimentazione che si riflettono pesantemente sulla Salute (Sindrome da Denutrizione e Sindrome Metabolica) occorre che il Commitment Istituzionale consideri la necessità della Formazione nei seguenti settori:
1. Settore per i Percorsi Diagnostici Strutturati
2. Settore per i Processi e i Protocolli Terapeutici Strutturati
3. Settore per l’Empowerment delle Figure professionali e della Leadership del Team Multi-disciplinare
4. Settore per la formazione al Team-Approach perché il gruppo di lavoro diventi una squadra.
Si tratta di affrontare il cambiamento dall’attuale situazione caratterizzata da comportamenti professionali e da strutture assistenziali nate per improvvisazione spontanea, con “assalto alla diligenza”, disinserite da un Network Assistenziale, verificatosi in mancanza di regole di Disease Management e cioè di Governo Clinico. Non è mai stata fatta la Formazione adeguata che consenta una metodologia di lavoro per rispondere alla necessità dell’interazione e integrazione tra strutture (e relativi Professionisti) eterogenee di Medicina Interna, Psicologia, Nutrizione, Psichiatria, Endocrinologia, Metabolismo. Ciascuna di queste strutture opera ancora oggi con criteri di appartenenza alla rispettiva lobby disciplinare utilizzando il criterio della “consulenza” e un approccio decisionale caratterizzato dalla somma di pareri. Tale sistema non permette la crescita del Team-Approach Multi-disciplinare e Multi-professionale. La sfida deve essere affrontata con sollecitudine per esigenze di economia sanitaria inderogabili evitando sia l’illusione che il pragmatismo di trovare la formula per una facile soluzione per faorire il passaggio dalla politica del farmaco a quella dell’Educazione, della Psico-educazione e dell’Empowerment di tutte le componenti del Network.
La necessità del Disease Management
Centro Gruber, Servizio di Diagnosi e Cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare, Servizio di Diagnosi e Cura dei Disturbi d’Ansia e Psicosomatici
Schumann R
Premesse. Il Disease Management (DM) nell’ambito dei DCA necessita di un approccio integrato alla malattia teso al miglioramento dei risultati clinici e della qualità dei servizi, oltre che ad una razionalizzazione delle risorse (1). Il DM si basa sull’analisi di dati clinici ed economici e, quindi, sulla creazione di un modello dell’intero iter diagnostico-terapeutico legato ai DCA che tenga conto degli aspetti specifici di patologie long-term, con difficile compliance e frequenti drop-out.
Descrizione dei percorsi. I Centri specializzati per DCA devono essere in rete e in stretta collaborazione con i medici di medicina generale e seguire il paziente con protocolli condivisi, garantendo ricoveri appropriati e una migliore gestione delle liste d’attesa. Risulta necessaria una conoscenza anche economica della malattia che consideri le linee guida utilizzate in un sistema di cure senza barriere, tra medici/istituzioni/ amministratori.
Indicazioni per l’utenza. Il Disease Management coinvolge i diversi livelli assistenziali e raccoglie le informazioni, cliniche e organizzative per garantire un miglioramento continuo della qualità.
Obiettivi. Si propone la necessità di applicare una metodologia centrata sul paziente con DCA e Disturbi alimentari, che coordina ed integra i diversi interventi e le risorse in una logica di miglioramento continuo delle prestazioni, della qualità della vita e dell’impiego delle risorse economiche. Si mira a dare una risposta organica e strutturata ai problemi sanitari per prevenire la frammentazione e lo scoordinamento della cura, la negligenza nella prevenzione, o trattamenti inappropriati che deviano dalle linee guida.
Aspetti metodologici. Nella realizzazione di programmi di DM è importante costruire una banca di dati di partenza, in modo da poter misurare i risultati nel tempo. E' quindi importante definire le fonti di informazioni e gli indicatori (numero di MMG, Centri specializzati, numero letti in acuto, pacchetti di terapia interdisciplinare e integrata definiti e finanziati, numero di ricoveri in ospedale) del processo di DM. I vantaggi del DM si hanno soprattutto nella gestione dei disturbi di lunga durata dove non risulta semplice avere una visione globale, a causa della complessità, del numero di interventi e degli alti costi economici diretti ed indiretti (2). In tale ambito il DM permette di "fotografare" le diverse fasi del processo assistenziale in un unico quadro e quindi di realizzare interventi di miglioramento che influenzino l'intero percorso.
Risulta necessario scegliere gli interventi possibili e praticabili (Evidence-based practice guidelines), definire gli indicatori, raccogliere i dati per monitorare l’effetto degli interventi e confrontare i risultati con quelli di partenza per riprendere quindi il ciclo di miglioramento continuo. Per identificare gli interventi e realizzare il monitoraggio di tali interventi è, quindi, utile la costruzione di una nuova banca dati che permetta di misurare gli indicatori confrontarli con il modello di partenza.
Discussione. Il DCA è una patologia in cui l'applicazione del DM può risultare di grande utilità: è infatti ad elevata prevalenza e di lunga durata, costosa per la presenza di comorbilità e le gravi complicanze psico-fisiche e sociali. Infine, la cura è complessa: ad essa concorrono diverse figure e strutture sanitarie spesso non integrate fra di loro. Rimangono da superare le difficoltà delle Aziende Sanitarie Locali che sono guidati spesso dalla necessità di ottenere risultati a breve termine invece di puntare sul coordinamento tra centri specializzati, MMG e ospedali, investendo nell’accreditamento e nella convenzione con centri specializzati in rete.
Bibliografia.
1. Asadi MJ, Baltz WA (1996) “Activity-based costing for clinical paths. An example to improve clinical cost & efficiency” J Soc Health Syst 5, 1-7.
2. Greiner W (2006) “Health economic evaluation of disease management programs” Bundesgesundheitsblatt Gesundheitsforschung Gesundheitsschutz 49, 34-9.
Appendice
La formazione deve tener conto del Cambiamento insito anche nel Disease Management che rappresenta un nuovo assetto dell’Organizzazione Sanitaria. Si tratta di una metodologia di lavoro e di organizzazione del Network Assistenziale basata su un approccio integrato alla malattia, teso al miglioramento dei risultati clinici e della qualità dei servizi offerti al Cliente, nell’ottica di una razionalizzazione della spesa. Si può così sintetizzare:
1. Miglioramento continuo delle prestazioni, della qualità della vita del Paziente e dell’impiego delle risorse economiche.
2. Risposta organica alla frammentazione della cura, al trattamento inappropriato, alla deviazione dalle linee guida
Per affrontare il problema del Disease Management nelle Patologie del Comportamento, del Peso e dell’Alimentazione che si riflettono pesantemente sulla Salute (Sindrome da Denutrizione e Sindrome Metabolica) occorre che il Commitment Istituzionale consideri la necessità della Formazione nei seguenti settori:
1. Settore per i Percorsi Diagnostici Strutturati
2. Settore per i Processi e i Protocolli Terapeutici Strutturati
3. Settore per l’Empowerment delle Figure professionali e della Leadership del Team Multi-disciplinare
4. Settore per la formazione al Team-Approach perché il gruppo di lavoro diventi una squadra.
Si tratta di affrontare il cambiamento dall’attuale situazione caratterizzata da comportamenti professionali e da strutture assistenziali nate per improvvisazione spontanea, con “assalto alla diligenza”, disinserite da un Network Assistenziale, verificatosi in mancanza di regole di Disease Management e cioè di Governo Clinico. Non è mai stata fatta la Formazione adeguata che consenta una metodologia di lavoro per rispondere alla necessità dell’interazione e integrazione tra strutture (e relativi Professionisti) eterogenee di Medicina Interna, Psicologia, Nutrizione, Psichiatria, Endocrinologia, Metabolismo. Ciascuna di queste strutture opera ancora oggi con criteri di appartenenza alla rispettiva lobby disciplinare utilizzando il criterio della “consulenza” e un approccio decisionale caratterizzato dalla somma di pareri. Tale sistema non permette la crescita del Team-Approach Multi-disciplinare e Multi-professionale. La sfida deve essere affrontata con sollecitudine per esigenze di economia sanitaria inderogabili evitando sia l’illusione che il pragmatismo di trovare la formula per una facile soluzione per faorire il passaggio dalla politica del farmaco a quella dell’Educazione, della Psico-educazione e dell’Empowerment di tutte le componenti del Network.