TR3.4 Dipartimento Medico, Unità Operativa di medicina Interna, Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Anna di Ferrara, Centro Multidisciplinare per i Disturbi del Comportamento Alimentare.
Night Eating Sindrome
Manzato E
Premesse/Introduzione. La Night Eating Sindrome (NES)è stata descritta per la prima volta nel 1955 da Stunkard (1) e inserita nel DSM-lV nei Disturbi non altrimenti specificati. E’ stata per tanto tempo ignorata e l’interesse per questa patologia è rinato negli ultimi decenni.
Conoscenze. E’ caratterizzata da episodi di alterata introduzione di cibo durante la sera o da risvegli notturni con alimentazione, l’apporto di cibo comprende almeno il 25% del totale dell’introito alimentare. I pazienti hanno consapevolezza degli episodi di iperfagia notturna, non vi sono alterazioni dello stato di coscienza e non hanno altri disturbi del sonno.
Gli episodi devono essere presenti almeno due volte a settimana per un periodo minimo di tre mesi (2).
NES differisce da disturbi alimentari legati a disturbi del sonno per la presenza di piena consapevolezza dell’episodio di alimentazione.
La diagnosi differenziale deve essere fatta con Sleep Related Eating Disorders e con episodi di binge eating che possono avvenire in pazienti con anoressia nervosa o bulimia che soffrono anche di disturbi del sonno.
La NES è importante anche per la sua associazione con obesità.
E’ in discussione la validità diagnostica di sindrome a se stante come riportato da un recentissimo articolo di Vanderheyken (3)e la sua inclusione nel DSM-V (4).
Non sono stati riportati con certezza i meccanismi neurofisiologici che stanno alla base del NES. Le evidenze attuali propendono per una alterazione del meccanismo serotoninergico (5).
Obiettivi. Nel nostro intervento ci focalizzaremo sulle difficoltà diagnostiche della NES e sulla diagnosi differenziale rispetto ad altre forme di disturbi alimentari correlati a disturbi del sonno. Riporteremo le diverse posizioni sulla validità diagnostica della NES e sul suo possibile inserimento nel DSM-V. Daremo inoltre rilevanza alla presenza di NES in pazienti obesi e all’interferenza che la presenza di questo disturbo potrebbe avere sul trattamento dell’obesità.
Risultati. Il dibattito sulla NES sembra ancora molto aperto e si inserisce a pieno titolo nel dibattito più ampio delle formulazioni diagnostiche da utilizzare nel DSM-V.
La discussione sull’aspetto diagnostico viene letta anche alla luce delle influenze che una validazione della diagnosi di NES può avere sull’aspetto clinico e terapeutico.
Bibliografia
1. Stunkard AJ, Grace AJ, Wolff HG (1955) “The night eating sindrome: a pattern of food intake among certain obese patients” Am J Med 19,78-86,
2. Allison KC, Lundgren JD, O'Reardon JP, Geliebter A, Gluck ME, Vinai P, Mitchell JE, Schenck CH, Howell MJ, Crow SJ, Engel S, Latzer Y, Tzischinsky O, Mahowald MW, Stunkard AJ (2010) “Proposed diagnostic criteria for night eating syndrome” Int J Eat Disord 43:241-7.
3. Vandereycken W (2011) “Media hype, diagnostic fad or genuine disorder? Professionals' opinions about night eating syndrome, orthorexia, muscle dysmorphia, and emetophobia” Eat Disord 19(2):145-55.
4. Striegel-Moore RH, Franko DL, May A, Ach E, Thompson D, Hook JM (2006) “Should night eating syndrome be included in the DSM?” Int J Eat Disord 39:544-9.
5. Stunkard A, Lu XY (2010) “Rapid changes in night eating:considering mechanisms” Eat Weight Disord 15(1-2) e2-8
Night Eating Sindrome
Manzato E
Premesse/Introduzione. La Night Eating Sindrome (NES)è stata descritta per la prima volta nel 1955 da Stunkard (1) e inserita nel DSM-lV nei Disturbi non altrimenti specificati. E’ stata per tanto tempo ignorata e l’interesse per questa patologia è rinato negli ultimi decenni.
Conoscenze. E’ caratterizzata da episodi di alterata introduzione di cibo durante la sera o da risvegli notturni con alimentazione, l’apporto di cibo comprende almeno il 25% del totale dell’introito alimentare. I pazienti hanno consapevolezza degli episodi di iperfagia notturna, non vi sono alterazioni dello stato di coscienza e non hanno altri disturbi del sonno.
Gli episodi devono essere presenti almeno due volte a settimana per un periodo minimo di tre mesi (2).
NES differisce da disturbi alimentari legati a disturbi del sonno per la presenza di piena consapevolezza dell’episodio di alimentazione.
La diagnosi differenziale deve essere fatta con Sleep Related Eating Disorders e con episodi di binge eating che possono avvenire in pazienti con anoressia nervosa o bulimia che soffrono anche di disturbi del sonno.
La NES è importante anche per la sua associazione con obesità.
E’ in discussione la validità diagnostica di sindrome a se stante come riportato da un recentissimo articolo di Vanderheyken (3)e la sua inclusione nel DSM-V (4).
Non sono stati riportati con certezza i meccanismi neurofisiologici che stanno alla base del NES. Le evidenze attuali propendono per una alterazione del meccanismo serotoninergico (5).
Obiettivi. Nel nostro intervento ci focalizzaremo sulle difficoltà diagnostiche della NES e sulla diagnosi differenziale rispetto ad altre forme di disturbi alimentari correlati a disturbi del sonno. Riporteremo le diverse posizioni sulla validità diagnostica della NES e sul suo possibile inserimento nel DSM-V. Daremo inoltre rilevanza alla presenza di NES in pazienti obesi e all’interferenza che la presenza di questo disturbo potrebbe avere sul trattamento dell’obesità.
Risultati. Il dibattito sulla NES sembra ancora molto aperto e si inserisce a pieno titolo nel dibattito più ampio delle formulazioni diagnostiche da utilizzare nel DSM-V.
La discussione sull’aspetto diagnostico viene letta anche alla luce delle influenze che una validazione della diagnosi di NES può avere sull’aspetto clinico e terapeutico.
Bibliografia
1. Stunkard AJ, Grace AJ, Wolff HG (1955) “The night eating sindrome: a pattern of food intake among certain obese patients” Am J Med 19,78-86,
2. Allison KC, Lundgren JD, O'Reardon JP, Geliebter A, Gluck ME, Vinai P, Mitchell JE, Schenck CH, Howell MJ, Crow SJ, Engel S, Latzer Y, Tzischinsky O, Mahowald MW, Stunkard AJ (2010) “Proposed diagnostic criteria for night eating syndrome” Int J Eat Disord 43:241-7.
3. Vandereycken W (2011) “Media hype, diagnostic fad or genuine disorder? Professionals' opinions about night eating syndrome, orthorexia, muscle dysmorphia, and emetophobia” Eat Disord 19(2):145-55.
4. Striegel-Moore RH, Franko DL, May A, Ach E, Thompson D, Hook JM (2006) “Should night eating syndrome be included in the DSM?” Int J Eat Disord 39:544-9.
5. Stunkard A, Lu XY (2010) “Rapid changes in night eating:considering mechanisms” Eat Weight Disord 15(1-2) e2-8