TR4.6.
Dove saranno collocati BED e Obesità nel DSM-V?
Casa di Cura Villa Garda, Garda (Verona), Unità di Riabilitazione Nutrizionale
Dalle Grave R
I sostenitori dell’inclusione dell’obesità tra i disturbi psichiatrici sostengono la necessità che sia clinicamente più utile spostare l’attenzione dal peso corporeo dei pazienti ai meccanismi che favoriscono la loro alimentazione in eccesso. I modelli principali che hanno cercato di spiegare l’alimentazione in eccesso nell’obesità sono i seguenti: (1) modello “disturbo dell’alimentazione (DA)” che enfatizza il ruolo centrale della psicopatologia nell’alimentazione in eccesso; (2) il modello “uso improprio di sostanze” sostenuto da studi che hanno osservato nelle persone con obesità che si alimentano in eccesso alterazioni dei circuiti neurali simili a quelle trovati nelle persone con dipendenza da sostanze; 3) il modello “regolazione delle emozioni o risposta allo stress” che enfatizza il ruolo funzionale dell’alimentazione in eccesso (es. mangiare per modulate stati emotivi intollerabili). Il prof. Tymoty Walsh, chair dell’Eating Disorders Workgroup for DSM-V, nel meeting annuale dell’American Psychiatric Association's (APA) del 2010, ha affermato che né l’obesità né l’alimentazione in eccesso saranno incluse nel DSM-V sostenendo che non ci sono evidenze abbastanza forti, per il momento, da supportare la loro inclusione in una diagnosi psichiatrica distinta. Quasi sicuramente, invece, sarà incluso nel DSM-V come categoria diagnostica all’interno dei DA il disturbo da alimentazione incontrollata (BED). Il razionale di questa scelta è basata su una revisione comprensiva della letteratura (Wonderlich et al. Int J Eat Disord 42:687-705, 2009) da cui emerge che il BED si distingue sia dagli altri disturbi dell’alimentazione (anoressia nervosa e bulimia nervosa) sia dall’obesità per un ampio numero di validatori tra cui: (1) validatori antecedenti (storia familiare); (2) validatori concorrenti (psicopatologia specifica e generale) e (3) validatori predittivi (stabilità diagnostica, comorbilità medica, risposta al trattamento).
Bibliografia
1. Wonderlich SA, Gordon KH, Mitchell JE, Crosby RD, Engel SG. The validity and clinical utility of binge eating disorder. Int J Eat Disord 2009.
Dove saranno collocati BED e Obesità nel DSM-V?
Casa di Cura Villa Garda, Garda (Verona), Unità di Riabilitazione Nutrizionale
Dalle Grave R
I sostenitori dell’inclusione dell’obesità tra i disturbi psichiatrici sostengono la necessità che sia clinicamente più utile spostare l’attenzione dal peso corporeo dei pazienti ai meccanismi che favoriscono la loro alimentazione in eccesso. I modelli principali che hanno cercato di spiegare l’alimentazione in eccesso nell’obesità sono i seguenti: (1) modello “disturbo dell’alimentazione (DA)” che enfatizza il ruolo centrale della psicopatologia nell’alimentazione in eccesso; (2) il modello “uso improprio di sostanze” sostenuto da studi che hanno osservato nelle persone con obesità che si alimentano in eccesso alterazioni dei circuiti neurali simili a quelle trovati nelle persone con dipendenza da sostanze; 3) il modello “regolazione delle emozioni o risposta allo stress” che enfatizza il ruolo funzionale dell’alimentazione in eccesso (es. mangiare per modulate stati emotivi intollerabili). Il prof. Tymoty Walsh, chair dell’Eating Disorders Workgroup for DSM-V, nel meeting annuale dell’American Psychiatric Association's (APA) del 2010, ha affermato che né l’obesità né l’alimentazione in eccesso saranno incluse nel DSM-V sostenendo che non ci sono evidenze abbastanza forti, per il momento, da supportare la loro inclusione in una diagnosi psichiatrica distinta. Quasi sicuramente, invece, sarà incluso nel DSM-V come categoria diagnostica all’interno dei DA il disturbo da alimentazione incontrollata (BED). Il razionale di questa scelta è basata su una revisione comprensiva della letteratura (Wonderlich et al. Int J Eat Disord 42:687-705, 2009) da cui emerge che il BED si distingue sia dagli altri disturbi dell’alimentazione (anoressia nervosa e bulimia nervosa) sia dall’obesità per un ampio numero di validatori tra cui: (1) validatori antecedenti (storia familiare); (2) validatori concorrenti (psicopatologia specifica e generale) e (3) validatori predittivi (stabilità diagnostica, comorbilità medica, risposta al trattamento).
Bibliografia
1. Wonderlich SA, Gordon KH, Mitchell JE, Crosby RD, Engel SG. The validity and clinical utility of binge eating disorder. Int J Eat Disord 2009.