MCP.16
Interventi psico-educazionali sui genitori
Psy: Studio di psicoterapia cognitiva integrata, Associazione di Psicologia Cognitiva – APC – Lecce
Perrone S
Premesse. Il trattamento basato su interventi cognitivo comportamentali come la psicoeducazione per i familiari sembra essere una componente efficace della terapia individuale e di gruppo ed è ormai diventato parte integrante non solo per pazienti giovani, adolescenti ma anche per pazienti adulti con disturbo dell’alimentazione. Numerosi studi hanno indagato gli effetti del trattamento psicoeducativo basato sulla famiglia o sui genitori e hanno rilevato risultati positivi soprattutto circa il miglioramento delle dinamiche familiari.
Le famiglie in cui un membro soffre di un DCA rappresentano un gruppo eterogeneo per quanto riguarda i fattori sociodemografici e i rapporti all'interno della famiglia, il clima emotivo della stessa nonché gli schemi di interazione familiare. A prescindere se la famiglia rappresenta un ruolo significativo nell'etimologia del disturbo alimentare i problemi familiari successivi non sono solo di natura emozionale. A causa della gravità del disturbo, le dinamiche sono fortemente influenzate dalle preoccupazioni per la salute del paziente. Questo porta a forti reazioni emotive e allo sviluppo di comportamenti disfunzionali o a sentimenti di colpa, rabbia, frustrazione,impotenza (1).
Conoscenze. Nella descrizione della terapia cognitivo comportamentale per i DCA, Fuirburn (2) include glialtri significativi, ovvero coloro i quali vivono con la paziente (partner, familiari, amici intimi) e possono offrire un valido aiuto solo dopo avere seguito un primo intervento psicoeducativo. A tal fine è necessario che ci siano determinate condizioni quali la volontà della paziente stessa, l'assenza di antichi conflitti.
Obiettivi. Il mini-corso di perfezionamento si propone di trasmettere ai partecipanti le competenze utili alla conduzione di gruppi psicoeducazionali per familiari di pazienti affette da disturbo dell’alimentazione, le informazioni circa i contenuti da trattare durante le sessioni ma anche circa le possibili dinamiche che riguardano le interazioni famiglia-membro affetto da DCA e le interazioni possibili tra tutti i membri che partecipano alla psicoeducazione. E’ bene ricordare, infatti, che non si tratta di un gruppo terapeutico ma solo psicoeducazionale.
Aspetti metodologici. Il mini-corso di perfezionamento si compone di una lezione didattica della durata di 45 minuti durante i quali verranno trasmesse informazioni circa gli interventi psicoeducazionali per familiari, il numero delle sessioni e la loro durata, i contenuti trattati con i familiari durante le sessioni ovvero la natura multideterminata dei DCA, le caratteristiche principali del disturbo, i fattori predisponenti e di mantenimento, i fattori sociali, culturali, individuali che predispongono allo sviluppo di un DCA, i fattori perpetuanti sia individuali che familiari, lo schema disfunzionale di autovalutazione e i nuclei patologici dei DCA, la natura e l'importanza degli alimenti per una alimentazione sana e regolare, la teoria del set point. Verranno inoltre proposte e descritte ai partecipanti del mini-corso le strategie comportamentali da suggerire ai familiari per aiutar loro a supportare la persona affetta da disturbo dell’alimentazione.
Risultati. Molti studi hanno rilevato l’efficacia della psicoeducazione per familiari di pazienti affette da DCA: ricevere informazioni circa il disturbo dell’alimentazione favorisce una diminuzione dei conflitti e dei livelli di emotività espressa, migliora il coinvolgimento emotivo, le interazioni all'interno della famiglia, aumenta la motivazione verso il trattamento e il senso di autoefficacia (3,4);
Conclusioni. Avere informazioni e indicazioni su come affrontare il DCA crea un clima di supporto, comprensione e aiuto reciproco in quanto tutti possono sentirsi parte di uno stesso team per vincere la stessa battaglia secondo una strategia da tutti condivisa.
Bibliografia.
1. Vandereicken W, 1989, Family interaction in eating disorder patients and normal controls, International Journal of Eating Disorders 8: 11-23 2. Fairburn C, 2010, La terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione, Eclipsi
3. Gisladdottir M, Educational and support intervention to help famiglie assist in the recovery of relatives eating disorders, 2011, Journal of Psychiatric and mental Health Nursing 18: 122-130
4. Holtkampa C, Herpertz B, Vloeta T, Hagenah U, 2005, Group Psychoeducation for Parents of Adolescents with Eating Disorders: The Aachen Program, Eating Disorder 13
Interventi psico-educazionali sui genitori
Psy: Studio di psicoterapia cognitiva integrata, Associazione di Psicologia Cognitiva – APC – Lecce
Perrone S
Premesse. Il trattamento basato su interventi cognitivo comportamentali come la psicoeducazione per i familiari sembra essere una componente efficace della terapia individuale e di gruppo ed è ormai diventato parte integrante non solo per pazienti giovani, adolescenti ma anche per pazienti adulti con disturbo dell’alimentazione. Numerosi studi hanno indagato gli effetti del trattamento psicoeducativo basato sulla famiglia o sui genitori e hanno rilevato risultati positivi soprattutto circa il miglioramento delle dinamiche familiari.
Le famiglie in cui un membro soffre di un DCA rappresentano un gruppo eterogeneo per quanto riguarda i fattori sociodemografici e i rapporti all'interno della famiglia, il clima emotivo della stessa nonché gli schemi di interazione familiare. A prescindere se la famiglia rappresenta un ruolo significativo nell'etimologia del disturbo alimentare i problemi familiari successivi non sono solo di natura emozionale. A causa della gravità del disturbo, le dinamiche sono fortemente influenzate dalle preoccupazioni per la salute del paziente. Questo porta a forti reazioni emotive e allo sviluppo di comportamenti disfunzionali o a sentimenti di colpa, rabbia, frustrazione,impotenza (1).
Conoscenze. Nella descrizione della terapia cognitivo comportamentale per i DCA, Fuirburn (2) include glialtri significativi, ovvero coloro i quali vivono con la paziente (partner, familiari, amici intimi) e possono offrire un valido aiuto solo dopo avere seguito un primo intervento psicoeducativo. A tal fine è necessario che ci siano determinate condizioni quali la volontà della paziente stessa, l'assenza di antichi conflitti.
Obiettivi. Il mini-corso di perfezionamento si propone di trasmettere ai partecipanti le competenze utili alla conduzione di gruppi psicoeducazionali per familiari di pazienti affette da disturbo dell’alimentazione, le informazioni circa i contenuti da trattare durante le sessioni ma anche circa le possibili dinamiche che riguardano le interazioni famiglia-membro affetto da DCA e le interazioni possibili tra tutti i membri che partecipano alla psicoeducazione. E’ bene ricordare, infatti, che non si tratta di un gruppo terapeutico ma solo psicoeducazionale.
Aspetti metodologici. Il mini-corso di perfezionamento si compone di una lezione didattica della durata di 45 minuti durante i quali verranno trasmesse informazioni circa gli interventi psicoeducazionali per familiari, il numero delle sessioni e la loro durata, i contenuti trattati con i familiari durante le sessioni ovvero la natura multideterminata dei DCA, le caratteristiche principali del disturbo, i fattori predisponenti e di mantenimento, i fattori sociali, culturali, individuali che predispongono allo sviluppo di un DCA, i fattori perpetuanti sia individuali che familiari, lo schema disfunzionale di autovalutazione e i nuclei patologici dei DCA, la natura e l'importanza degli alimenti per una alimentazione sana e regolare, la teoria del set point. Verranno inoltre proposte e descritte ai partecipanti del mini-corso le strategie comportamentali da suggerire ai familiari per aiutar loro a supportare la persona affetta da disturbo dell’alimentazione.
Risultati. Molti studi hanno rilevato l’efficacia della psicoeducazione per familiari di pazienti affette da DCA: ricevere informazioni circa il disturbo dell’alimentazione favorisce una diminuzione dei conflitti e dei livelli di emotività espressa, migliora il coinvolgimento emotivo, le interazioni all'interno della famiglia, aumenta la motivazione verso il trattamento e il senso di autoefficacia (3,4);
Conclusioni. Avere informazioni e indicazioni su come affrontare il DCA crea un clima di supporto, comprensione e aiuto reciproco in quanto tutti possono sentirsi parte di uno stesso team per vincere la stessa battaglia secondo una strategia da tutti condivisa.
Bibliografia.
1. Vandereicken W, 1989, Family interaction in eating disorder patients and normal controls, International Journal of Eating Disorders 8: 11-23 2. Fairburn C, 2010, La terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione, Eclipsi
3. Gisladdottir M, Educational and support intervention to help famiglie assist in the recovery of relatives eating disorders, 2011, Journal of Psychiatric and mental Health Nursing 18: 122-130
4. Holtkampa C, Herpertz B, Vloeta T, Hagenah U, 2005, Group Psychoeducation for Parents of Adolescents with Eating Disorders: The Aachen Program, Eating Disorder 13