MCP.18.
Multi-impulsività, comorbidità e rischio di suicidio in soggetti con DA.
DSM della ASL Lecce (LE), Centro per la cura e la ricerca sui DCA
Renna C
La multimpulsività, le alterazioni del tono dell’umore, i comportamenti autolesivi e parasuicidari e le idee di suicidio sono stati riscontrati frequentemente in soggetti affetti da disturbo dell’alimentazione. Negli ultimi anni la psicopatologia degli impulsi ha costituito un tema di crescente interesse per la ricerca psichiatrica. Le motivazioni di tale interesse vanno ricercate sia nella rilevanza epidemiologica sia nelle conseguenze sociali e assistenziali che i fenomeni di tipo impulsivo comportano. Dalla letteratura emerge che l’impulsività rappresenta un aspetto rilevante nella psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione. Questa si traduce, in particolare in soggetti con caratteristiche binge/purge, in comportamenti quali l’abuso di alcool o droghe, gesti autolesivi, tentativi di suicidio, disinibizione sessuale, furto, etc. Spesso questi comportamenti sono accompagnati dalla sensazione di perdita di controllo e il cercare di evitarli genera rabbia o depressione. L’impulsività è poi un aspetto rilevante anche nell’obesità, come dimostrato in uno studio di Nederkoorn et al. (2006) in cui la presenza di comportamenti impulsivi spingeva i bambini obesi a cercare immediate gratificazioni alle frustrazioni tramite il ricorso al cibo rendendo difficile la perdita di peso.
La presenza di multimpulsività può essere indicativa di una comorbidità psichiatrica con i Disturbi dell’Umore, i Disturbi da Abuso di Sostanze/Alcool, i Disturbi di Personalità, i Disturbi da Discontrollo degli Impulsi.
La presenza di una comorbidità psichiatrica rende più alto il rischio di suicidio nella popolazione di soggetti affetti da disturbo dell’alimentazione piuttosto che tra i pazienti psichiatrici o la popolazione generale pertanto va sempre indagata e quando presente trattata insieme al disturbo dell’alimentazione.
Per molti anni il suicidio è stato considerato la principale causa di morte nell’anoressia nervosa, tuttavia, secondo alcuni studi più recenti (Kaye, 2009) anche nella bulimia nervosa e nei disturbo dell’alimentazione non altrimenti specificati, le percentuali di suicidio risulterebbero alte e sarebbero correlate con la presenza di comorbidità psichiatrica con i disturbi dell’umore, ansia e abuso di sostanze. In una ricerca condotta presso il Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare (DSM, ASL Lecce), la presenza di impulsività, idee di suicidio e alcune caratteristiche di personalità, così come la presenza di comorbidità psichiatrica, di atteggiamenti patologici nei confronti del proprio corpo, una bassa autostima, una scarsa capacità di riconoscere e manifestare le emozioni, uno stile di attaccamento genitoriale insicuro/ambivalente, la presenza di violenze fisiche e psicologiche o di abuso sessuale risultano variamente correlate tra loro.
Bibliografia.
1. De Giacomo P, Renna C, Santoni Rugiu A (2005) “Manuale sui disturbi dell’alimentazione” FrancoAngeli, Milano
2. Kaye W (2009) “Eating disorders: hope despite mortal risk” Am J Psychiatry 166:12
3. Nederkoorn C, Jansen E, Mulkens s, Jansen A (2006) “Impulsivity predicts treatment out come in obese children” Behav Res Ther 45, 1071-1075
Multi-impulsività, comorbidità e rischio di suicidio in soggetti con DA.
DSM della ASL Lecce (LE), Centro per la cura e la ricerca sui DCA
Renna C
La multimpulsività, le alterazioni del tono dell’umore, i comportamenti autolesivi e parasuicidari e le idee di suicidio sono stati riscontrati frequentemente in soggetti affetti da disturbo dell’alimentazione. Negli ultimi anni la psicopatologia degli impulsi ha costituito un tema di crescente interesse per la ricerca psichiatrica. Le motivazioni di tale interesse vanno ricercate sia nella rilevanza epidemiologica sia nelle conseguenze sociali e assistenziali che i fenomeni di tipo impulsivo comportano. Dalla letteratura emerge che l’impulsività rappresenta un aspetto rilevante nella psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione. Questa si traduce, in particolare in soggetti con caratteristiche binge/purge, in comportamenti quali l’abuso di alcool o droghe, gesti autolesivi, tentativi di suicidio, disinibizione sessuale, furto, etc. Spesso questi comportamenti sono accompagnati dalla sensazione di perdita di controllo e il cercare di evitarli genera rabbia o depressione. L’impulsività è poi un aspetto rilevante anche nell’obesità, come dimostrato in uno studio di Nederkoorn et al. (2006) in cui la presenza di comportamenti impulsivi spingeva i bambini obesi a cercare immediate gratificazioni alle frustrazioni tramite il ricorso al cibo rendendo difficile la perdita di peso.
La presenza di multimpulsività può essere indicativa di una comorbidità psichiatrica con i Disturbi dell’Umore, i Disturbi da Abuso di Sostanze/Alcool, i Disturbi di Personalità, i Disturbi da Discontrollo degli Impulsi.
La presenza di una comorbidità psichiatrica rende più alto il rischio di suicidio nella popolazione di soggetti affetti da disturbo dell’alimentazione piuttosto che tra i pazienti psichiatrici o la popolazione generale pertanto va sempre indagata e quando presente trattata insieme al disturbo dell’alimentazione.
Per molti anni il suicidio è stato considerato la principale causa di morte nell’anoressia nervosa, tuttavia, secondo alcuni studi più recenti (Kaye, 2009) anche nella bulimia nervosa e nei disturbo dell’alimentazione non altrimenti specificati, le percentuali di suicidio risulterebbero alte e sarebbero correlate con la presenza di comorbidità psichiatrica con i disturbi dell’umore, ansia e abuso di sostanze. In una ricerca condotta presso il Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare (DSM, ASL Lecce), la presenza di impulsività, idee di suicidio e alcune caratteristiche di personalità, così come la presenza di comorbidità psichiatrica, di atteggiamenti patologici nei confronti del proprio corpo, una bassa autostima, una scarsa capacità di riconoscere e manifestare le emozioni, uno stile di attaccamento genitoriale insicuro/ambivalente, la presenza di violenze fisiche e psicologiche o di abuso sessuale risultano variamente correlate tra loro.
Bibliografia.
1. De Giacomo P, Renna C, Santoni Rugiu A (2005) “Manuale sui disturbi dell’alimentazione” FrancoAngeli, Milano
2. Kaye W (2009) “Eating disorders: hope despite mortal risk” Am J Psychiatry 166:12
3. Nederkoorn C, Jansen E, Mulkens s, Jansen A (2006) “Impulsivity predicts treatment out come in obese children” Behav Res Ther 45, 1071-1075