AN.05.CL.26
Gori A, Iraci Sareri G, Guidi L
DCA e Addiction: Incidenza di DCA sottosoglia in un campione di soggetti con Disturbo da Uso di Sostanze in trattamento residenziale
Gruppo Incontro – Centro Terapeutico Residenziale Riabilitativo l’Approdo (Servizio Gli Aquiloni)
Premesse.Molti studi in popolazioni cliniche suggeriscono un’elevata comorbilità tra Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) e Disturbi da Uso di Sostanze (DUS) (Courbasson.C.M., Smith P.D., Cleland P.A., 2005). L’elevata incidenza dei DCA è stata riscontrata soprattutto in donne con diagnosi di Disturbo da Uso di Sostanze (DUS) (Dohm F.A: Strigel-Moore R.H., Wilfley D.E., et al.,2002) in particolare con diagnosi di Bulimia Nervosa (Stock et al., 2002).
Descrizione della struttura. Il “Centro Terapeutico Residenziale Riabilitativo l’Approdo” (Servizio Gli Aquiloni) propone un percorso per il trattamento residenziale di soggetti con Disturbo del Comportamento Alimentare (AN. BN. EDNOS) in comorbilità con Disturbo da Uso di Sostanze e Alcol e si avvale di un equipe multidisciplinare.
Indicazioni per l’utenza. Il percorso terapeutico riabilitativo (PTR) sviluppato dall’equipe del centro è articolato in varie fasi e intende fornire all’utenza, attraverso una comprensione biopsicosociale, un trattamento integrato con particolare attenzione alle tematiche relative alle condotte alimentari patologiche.
Obiettivi.Lo scopo del servizio è quello di favorire una migliore identificazione del disagio per poter scegliere il tipo di programma più idoneo.
Conoscenze.Il lavoro nasce dalla consolidata esperienza nel campo delle dipendenze del Gruppo Incontro ed è mirata al miglioramento del trattamento dei Disturbi da Uso di Sostanze (DUS) in comorbilita’ con i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).
Osservazioni personali. In generale, i pazienti con diagnosi di Disturbo da Uso di Sostanze (DUS) in comorbilità con Disturbo del Comportamento Alimentare, non sembrano ricevere una valutazione e un trattamento adeguato (Gordon et al., 2008). Alcuni studi evidenziano la necessità di specifici trattamenti residenziali per questa tipologia di pazienti, nonchè lo sviluppo di una formazione specifica ed adeguata da parte degli operatori (Gordon et al., 2008).
Interpretazioni personali. La letteratura indica un’elevata incidenza di DCA in soggetti con Disturbo da Uso di Sostanze. Purtroppo, dato lo scarso utilizzo di procedure diagnostiche adeguate, accade spesso che le comunità ed i centri adibiti al trattamento sottostimino la presenza di questa tipologia d’utenza. Sottostimare la diagnosi di DCA significa andare incontro ad un’alta percentuale di drop-out o trattamenti con esito negativo. Infatti, questi soggetti mostrano un’elevata percentuale di ansia, depressione, DPTS, disturbi di personalità borderline e antisociale (Gordon et al., 2008).
Aspetti metodologici. Questo studio intende valutare la presenza di caratteristiche psicologiche legate ai DCA in un campione di soggetti (48 maschi e 24 femmine) in trattamento residenziale. Dei soggetti partecipanti alla ricerca, con un’eta’ media di 37.8 anni (DS=9.8), il 72.2% era celibe/nubile, l’8.3% coniugato, l’11,1% divorziato, il 5.6% separato, il 2.8% convivente. Con riferimento al grado d’istruzione il campione è risultato: 2,8% con diploma elementare, 40.8% con diploma di scuola media inferiore, il 43.7% con diploma di scuola media superiore, il 2.8% con diploma universitario, e il 9.8% una laurea. I soggetti hanno completato lo Psychologial Treatment Inventory (Gori, Giannini, & Shuldberg, 2008) un test ad ampio spettro per la valutazione della psicopatologia.
Risultati. I risultati una differenza significativa tra maschi e femmine nella variabile Rischio di Disturbo Alimentare F (1,70)= 16.93, p<.001 e tra femmine di questo campione analizzato (M=19.83, DS=8.03) e femmine del campione di standardizzazione appartenente alla popolazione generale (M=14.27, DS=6.38), t=3.93, p<.001.
Discussione.Questi risultati preliminari confermano in parte quelli della letteratura pre-esistente sulla presenza di una comorbilita’ tra Abuso di Sostanze e DCA e forniscono nuovi spunti di riflessione. Ulteriori analisi si ritengono necessarie per ampliare e approfondire lo studio.
Conclusioni. Effettuando una corretta valutazione del fenomeno e’ possibile identificare in popolazioni cliniche con disturbi da Uso di Sostanze campioni sub-clinici che manifestano una comorbilita’ con i DCA. Conoscendo in anticipo queste caratteristiche dell’utenza e’ possibile creare dei programmi residenziali di trattamento adeguati che possano portare ad un percorso terapeutico più adeguato in grado di produrre risultati migliori in relazione all’esito.
Bibliografia.
1. Courbasson.C.M., Smith P.D., Cleland P.A.: Substance use disorders, anorexia, bulimia, and concurrent disorders, Canadian Journal Public Helth 2005 Mra-Apr; 96(2):102-106;
2. Dohm F.A: Strigel-Moore R.H., Wilfley D.E., et al., Self-harm and Substance use in a community sample of Black and White women with binge eating disorder or bulimia nervosa, International Journal of Eating Disorders 2002; 32: 389-400)
3. Stock, S. L., Goldberg, E., Corbett, S., & Katzman, D. K. (2002). Substance use in female adolescents with eating disorders. Journal of Adolescent Health, 31, 176-182.
4. Gordon, S. M., Johnson, J. A., Greenfield, S. F., Cohen, L., Killeen, T., & Roman, P. M. (2008). Assessment and treatment of co-occurring eating disorders in publicly funded addiction treatment programs. Psychiatr Serv, 59(9), 1056-1059.
5. Gori, A., Giannini, M., & Schuldberg, D. (2008). Mind and body together? A new measure for planning treatment and assessing psychotherapy outcome. Paper presented to the Congress of the Society for the Exploration of Psychotherapy Integration (SEPI), Boston, MA, May 4, 2008.
Gori A, Iraci Sareri G, Guidi L
DCA e Addiction: Incidenza di DCA sottosoglia in un campione di soggetti con Disturbo da Uso di Sostanze in trattamento residenziale
Gruppo Incontro – Centro Terapeutico Residenziale Riabilitativo l’Approdo (Servizio Gli Aquiloni)
Premesse.Molti studi in popolazioni cliniche suggeriscono un’elevata comorbilità tra Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) e Disturbi da Uso di Sostanze (DUS) (Courbasson.C.M., Smith P.D., Cleland P.A., 2005). L’elevata incidenza dei DCA è stata riscontrata soprattutto in donne con diagnosi di Disturbo da Uso di Sostanze (DUS) (Dohm F.A: Strigel-Moore R.H., Wilfley D.E., et al.,2002) in particolare con diagnosi di Bulimia Nervosa (Stock et al., 2002).
Descrizione della struttura. Il “Centro Terapeutico Residenziale Riabilitativo l’Approdo” (Servizio Gli Aquiloni) propone un percorso per il trattamento residenziale di soggetti con Disturbo del Comportamento Alimentare (AN. BN. EDNOS) in comorbilità con Disturbo da Uso di Sostanze e Alcol e si avvale di un equipe multidisciplinare.
Indicazioni per l’utenza. Il percorso terapeutico riabilitativo (PTR) sviluppato dall’equipe del centro è articolato in varie fasi e intende fornire all’utenza, attraverso una comprensione biopsicosociale, un trattamento integrato con particolare attenzione alle tematiche relative alle condotte alimentari patologiche.
Obiettivi.Lo scopo del servizio è quello di favorire una migliore identificazione del disagio per poter scegliere il tipo di programma più idoneo.
Conoscenze.Il lavoro nasce dalla consolidata esperienza nel campo delle dipendenze del Gruppo Incontro ed è mirata al miglioramento del trattamento dei Disturbi da Uso di Sostanze (DUS) in comorbilita’ con i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).
Osservazioni personali. In generale, i pazienti con diagnosi di Disturbo da Uso di Sostanze (DUS) in comorbilità con Disturbo del Comportamento Alimentare, non sembrano ricevere una valutazione e un trattamento adeguato (Gordon et al., 2008). Alcuni studi evidenziano la necessità di specifici trattamenti residenziali per questa tipologia di pazienti, nonchè lo sviluppo di una formazione specifica ed adeguata da parte degli operatori (Gordon et al., 2008).
Interpretazioni personali. La letteratura indica un’elevata incidenza di DCA in soggetti con Disturbo da Uso di Sostanze. Purtroppo, dato lo scarso utilizzo di procedure diagnostiche adeguate, accade spesso che le comunità ed i centri adibiti al trattamento sottostimino la presenza di questa tipologia d’utenza. Sottostimare la diagnosi di DCA significa andare incontro ad un’alta percentuale di drop-out o trattamenti con esito negativo. Infatti, questi soggetti mostrano un’elevata percentuale di ansia, depressione, DPTS, disturbi di personalità borderline e antisociale (Gordon et al., 2008).
Aspetti metodologici. Questo studio intende valutare la presenza di caratteristiche psicologiche legate ai DCA in un campione di soggetti (48 maschi e 24 femmine) in trattamento residenziale. Dei soggetti partecipanti alla ricerca, con un’eta’ media di 37.8 anni (DS=9.8), il 72.2% era celibe/nubile, l’8.3% coniugato, l’11,1% divorziato, il 5.6% separato, il 2.8% convivente. Con riferimento al grado d’istruzione il campione è risultato: 2,8% con diploma elementare, 40.8% con diploma di scuola media inferiore, il 43.7% con diploma di scuola media superiore, il 2.8% con diploma universitario, e il 9.8% una laurea. I soggetti hanno completato lo Psychologial Treatment Inventory (Gori, Giannini, & Shuldberg, 2008) un test ad ampio spettro per la valutazione della psicopatologia.
Risultati. I risultati una differenza significativa tra maschi e femmine nella variabile Rischio di Disturbo Alimentare F (1,70)= 16.93, p<.001 e tra femmine di questo campione analizzato (M=19.83, DS=8.03) e femmine del campione di standardizzazione appartenente alla popolazione generale (M=14.27, DS=6.38), t=3.93, p<.001.
Discussione.Questi risultati preliminari confermano in parte quelli della letteratura pre-esistente sulla presenza di una comorbilita’ tra Abuso di Sostanze e DCA e forniscono nuovi spunti di riflessione. Ulteriori analisi si ritengono necessarie per ampliare e approfondire lo studio.
Conclusioni. Effettuando una corretta valutazione del fenomeno e’ possibile identificare in popolazioni cliniche con disturbi da Uso di Sostanze campioni sub-clinici che manifestano una comorbilita’ con i DCA. Conoscendo in anticipo queste caratteristiche dell’utenza e’ possibile creare dei programmi residenziali di trattamento adeguati che possano portare ad un percorso terapeutico più adeguato in grado di produrre risultati migliori in relazione all’esito.
Bibliografia.
1. Courbasson.C.M., Smith P.D., Cleland P.A.: Substance use disorders, anorexia, bulimia, and concurrent disorders, Canadian Journal Public Helth 2005 Mra-Apr; 96(2):102-106;
2. Dohm F.A: Strigel-Moore R.H., Wilfley D.E., et al., Self-harm and Substance use in a community sample of Black and White women with binge eating disorder or bulimia nervosa, International Journal of Eating Disorders 2002; 32: 389-400)
3. Stock, S. L., Goldberg, E., Corbett, S., & Katzman, D. K. (2002). Substance use in female adolescents with eating disorders. Journal of Adolescent Health, 31, 176-182.
4. Gordon, S. M., Johnson, J. A., Greenfield, S. F., Cohen, L., Killeen, T., & Roman, P. M. (2008). Assessment and treatment of co-occurring eating disorders in publicly funded addiction treatment programs. Psychiatr Serv, 59(9), 1056-1059.
5. Gori, A., Giannini, M., & Schuldberg, D. (2008). Mind and body together? A new measure for planning treatment and assessing psychotherapy outcome. Paper presented to the Congress of the Society for the Exploration of Psychotherapy Integration (SEPI), Boston, MA, May 4, 2008.