SS1.02.
DSM della ASL Lecce (LE), Centro per la cura e la ricerca sui DCA
Protocollo Integrato e Multidisciplinare (PIM)
Renna C
L’ipotesi eziopatogenetica multifattoriale dei disturbi dell’alimentazione insieme con la difficoltà ad ottenere risultati soddisfacenti e l’alta probabilità di ricaduta nei primi anni dalla fine del trattamento, spinge i ricercatori ad elaborare sempre nuove e più complesse modalità di intervento per la cura che tengano conto non solo del corpo e della mente ma anche del contesto familiare, sociale e culturale nei quali il soggetto è inserito. Pertanto, si va diffondendo sempre più un’approccio terapeutico integrato, multidimensionale e multidisciplinare, derivante dalla combinazione di più orientamenti teorici (Garner e Needleman, 1997), che prevede differenti tecniche di intervento da erogare in sequenza o contemporaneamente e la collaborazione tra diverse professionalità. L’obiettivo è quello di incidere su più di un aspetto che riguarda lo svilupparsi e il manifestarsi ma anche il mantenimento dei disturbi dell’alimentazione (Piran e Kaplan, 1990; Garner, 1997; Renna, 1999, 2000, 2002).
Il Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare della ASL Lecce, per la sua operatività si avvale sin dalla sua apertura (1998) di un protocollo integrato e multidisciplinare originale (PIM, Renna 1998-2011) pubblicato nel volume “Manuale sui disturbi dell’alimentazione” (De Giacomo, Renna, Santoni Rugiu, Franco Angeli, 2005) che prevede una valutazione multidimensionale e un trattamento integrato e multidisciplinare. Gli operatori coinvolti provengono sia da una formazione medica o psicologica sia da altri campi del sapere, dal mondo della sociologia, della cultura, dell’arte, perché si possa offrire una risposta globale alle necessità del paziente (Renna, 2002-2005).
Oltre agli interventi classici offerti dalla maggior parte dei clinici, il PIM prevede l’aggiunta di elementi originali, che sono gli interventi nei laboratori espressivi di arti visive, lettura- scrittura creativa-drammaturgia ed espressione corporea strettamente connessi alle attività psicoterapiche e riabilitative in cui possano essere sperimentati nuovi linguaggi, si possa abilitare in senso creativo, affermare le potenzialità in ombra, sviluppare consapevolezza, comunicare e mettere in comune. Il presupposto è che una sofferenza che coinvolge tutti i livelli di una persona, che altera profondamente i rapporti affettivi e relazionali, non può essere affrontata e risolta da terapeuti del campo sanitario che si occupano esclusivamente del sintomo ignorando il contesto sociale e culturale in cui i disturbi dell’alimentazione si sviluppano.
In questi anni sono stati trattati con il PIM moltissimi pazienti con risultati soddisfacenti di outcome secondo criteri di esito universalmente accettati (Morgan e Russell, Garner e Garfinkel).
Bibiliografia.
1. De Giacomo P, Renna C, Santoni Rugiu A (1992) “Anoressia e Bulimia” Piccin Ed, Padova
2. De Giacomo P, Renna C, Santoni Rugiu A (2005) “Manuale sui disturbi dell’alimentazione” FrancoAngeli, Milano
3. Garfinkel PE (2002) “Integration for the eating disorders” In: Competenze multidisciplinari nei disturbi del comportamento alimentare, a cura di Renna C et al, 95-106, Piero Manni, Lecce
DSM della ASL Lecce (LE), Centro per la cura e la ricerca sui DCA
Protocollo Integrato e Multidisciplinare (PIM)
Renna C
L’ipotesi eziopatogenetica multifattoriale dei disturbi dell’alimentazione insieme con la difficoltà ad ottenere risultati soddisfacenti e l’alta probabilità di ricaduta nei primi anni dalla fine del trattamento, spinge i ricercatori ad elaborare sempre nuove e più complesse modalità di intervento per la cura che tengano conto non solo del corpo e della mente ma anche del contesto familiare, sociale e culturale nei quali il soggetto è inserito. Pertanto, si va diffondendo sempre più un’approccio terapeutico integrato, multidimensionale e multidisciplinare, derivante dalla combinazione di più orientamenti teorici (Garner e Needleman, 1997), che prevede differenti tecniche di intervento da erogare in sequenza o contemporaneamente e la collaborazione tra diverse professionalità. L’obiettivo è quello di incidere su più di un aspetto che riguarda lo svilupparsi e il manifestarsi ma anche il mantenimento dei disturbi dell’alimentazione (Piran e Kaplan, 1990; Garner, 1997; Renna, 1999, 2000, 2002).
Il Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare della ASL Lecce, per la sua operatività si avvale sin dalla sua apertura (1998) di un protocollo integrato e multidisciplinare originale (PIM, Renna 1998-2011) pubblicato nel volume “Manuale sui disturbi dell’alimentazione” (De Giacomo, Renna, Santoni Rugiu, Franco Angeli, 2005) che prevede una valutazione multidimensionale e un trattamento integrato e multidisciplinare. Gli operatori coinvolti provengono sia da una formazione medica o psicologica sia da altri campi del sapere, dal mondo della sociologia, della cultura, dell’arte, perché si possa offrire una risposta globale alle necessità del paziente (Renna, 2002-2005).
Oltre agli interventi classici offerti dalla maggior parte dei clinici, il PIM prevede l’aggiunta di elementi originali, che sono gli interventi nei laboratori espressivi di arti visive, lettura- scrittura creativa-drammaturgia ed espressione corporea strettamente connessi alle attività psicoterapiche e riabilitative in cui possano essere sperimentati nuovi linguaggi, si possa abilitare in senso creativo, affermare le potenzialità in ombra, sviluppare consapevolezza, comunicare e mettere in comune. Il presupposto è che una sofferenza che coinvolge tutti i livelli di una persona, che altera profondamente i rapporti affettivi e relazionali, non può essere affrontata e risolta da terapeuti del campo sanitario che si occupano esclusivamente del sintomo ignorando il contesto sociale e culturale in cui i disturbi dell’alimentazione si sviluppano.
In questi anni sono stati trattati con il PIM moltissimi pazienti con risultati soddisfacenti di outcome secondo criteri di esito universalmente accettati (Morgan e Russell, Garner e Garfinkel).
Bibiliografia.
1. De Giacomo P, Renna C, Santoni Rugiu A (1992) “Anoressia e Bulimia” Piccin Ed, Padova
2. De Giacomo P, Renna C, Santoni Rugiu A (2005) “Manuale sui disturbi dell’alimentazione” FrancoAngeli, Milano
3. Garfinkel PE (2002) “Integration for the eating disorders” In: Competenze multidisciplinari nei disturbi del comportamento alimentare, a cura di Renna C et al, 95-106, Piero Manni, Lecce