SS1.4
Centro Palazzo Francisci
ASL 2 di Todi (Tosi) La Struttura DCA
Dalla Ragione L, Mencarelli S, Scoppetta M, Marucci S, Antonelli G.
Missione e obbiettivi. La struttura DCA Palazzo Francisci viene inaugurata nel maggio 2003 come struttura extraospedaliera riabilitativa . Accoglie pazienti di ambedue i sessi affetti da Anoressia e Bulimia, anche in età evolutiva (8-17 anni). Si rivolge a pazienti dell’intero territorio nazionale, previa autorizzazione della ASL di competenza.
Il Centro è collocato presso un Palazzo del 500 all’interno della territorio urbano di Todi con un parco secolare. Si è cercato di costruire un ambiente meno ospedalizzato possibile (non ci sono camici, ne porte chiuse) per consentire una migliore adesione al trattamento da parte di pazienti a volte molto giovani (Dalla Ragione 2005). Nel periodo del ricovero le pazienti, qualora le condizioni cliniche lo consentano, possono frequentare le scuole medie inferiori e superiori per una specifica convenzione con la Direzione scolastica regionale.
I Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso costituiscono un insieme di sindromi ad eziologia verosimilmente multi-fattoriale, caratterizzati da alcuni elementi psicopatologici comuni, comprendenti un insieme di alterazioni affettive, cognitive e comportamentali strettamente correlate all’ingestione di cibo e all’immagine corporea. Qualora non riconosciute o non adeguatamente trattate, tali sindromi possono condurre a gravi conseguenze psicologiche internistiche e marcato peggioramento della qualità della vita (Gordon, 1990).
La struttura residenziale e semi-residenziale extraospedaliera rappresenta il proseguimento terapeutico in ambiente protetto di una degenza ospedaliera acuta oppure nel caso che la valutazione del rapporto costi-benefici di altri trattamenti risulti insoddisfacente (Dalla Ragione, Bianchini 2006). Questo trattamento può costituire una valida alternativa alla permanenza prolungata in regime ospedaliero, ambiente che non ha i requisiti necessari per un intervento di tipo riabilitativo in questo genere di patologie. La durata della degenza va da 3 a un massimo di 6 mesi, è stabilita dall’equipe dei curanti e mira, nel caso di pazienti sottopeso, a consentire un recupero ponderale che conduca al raggiungimento di un Indice di Massa Corporea (IMC) tra 18 e 20, a ridurre la sintomatologia di compenso e a migliorare il quadro psicopatologico, compatibile con il proseguimento del trattamento in regime ambulatoriale.
La metodologia utilizzata all’interno della struttura riabilitativa è dunque di tipo multidisciplinare e si fonda su programma terapeutico comune e condiviso che prevede la collaborazione fra più figure professionali, 28 operatori (medico, psichiatra, nutrizionista, dietiste, infermieri professionali, fisioterapisti) che affrontano i molteplici aspetti del problema collaborando e integrandosi fra loro e aderendo al medesimo modello teorico di trattamento.
Il programma ha caratteristiche di alta specializzazione ed intensità assistenziale e si articola in diverse fasi assistenziali sia dal punto di vista psicologico che nutrizionale espressi.
L’organizzazione della giornata è estremamente struttura, nel planning si tiene conto della riabilitazione psicologica, nutrizionale, motoria. Particolare attenzione viene dedicata al lavoro sulla alterazione dell’immagine corporea (terapia dello specchio e video-confrontation).
All’interno del programma vengono utilizzate molte tecniche espressive (arte, letteratura, poesia) che facilitano la interruzione del pensiero ossessivo sul cibo e forme corporee e e attivano una migliore consapevolezza. La struttura è completamente aperta ed è necessaria l’adesione dei pazienti al programma con incontri preliminari di motivazione e con la costruzione di un contratto terapeutico che viene sottoscritto dal paziente e, nel caso sia minore, anche dai genitori.
Criteri di ammissione e modalità dell’invio.L'accesso alla struttura residenziale viene stabilito dall'equipe su proposta del medico curante, dei servizi territoriali, direttamente su richiesta del paziente o dei genitori dello stesso, da tutto il territorio italiano. I pazienti candidati al trattamento residenziale sono pazienti resistenti al trattamento ambulatoriale e di day hospital, pazienti per i quali il contesto familiare non rende possibile la terapia a casa, pazienti che presentano un quadro patologico di tale severità da richiedere un trattamento più intensivo.
I pazienti con DCA (disturbi del comportamento alimentare) ammessi al trattamento residenziale devono rispondere ai seguenti requisiti:
- Assenza di grave comorbidità psichiatrica in Asse I - DSM IV (disturbo depressivo maggiore, disturbo border-line di personalità, comportamenti autolesivi e antisociali, etc.)
- Assenza di abuso e/o dipendenza di sostanza e alcool da almeno sei mesi.
- Condizioni generali non compromesse e instabili in acuzie che necessitano prima di una fase di ospedalizzazione (Indice di Massa Corporea non inferiore a 13.5. E’ indispensabile l’accettazione del programma e delle regole della struttura da parte dei pazienti e del consenso informato da parte dei genitori nel caso di minorenni; qualora dopo l’ingresso si riveli impossibile per il paziente mantenere tale impegno, il trattamento viene interrotto.
Bibliografia
1. Dalla Ragione L (2005) “La casa delle bambine che non mangiano” Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.
2. Dalla Ragione L, Bianchini P (2006) “Il cuscino di Viola” Ed. Diabasis, Reggio Emilia
3. Rossi P (2011) “Mangiare. Bisogno , desiderio ossessione” Il Molino, Bologna.
4. Gordon AR (1990) “Anoressia e Bulimia, anatomia di una epidemia sociale” Milano, Cortina.
Centro Palazzo Francisci
ASL 2 di Todi (Tosi) La Struttura DCA
Dalla Ragione L, Mencarelli S, Scoppetta M, Marucci S, Antonelli G.
Missione e obbiettivi. La struttura DCA Palazzo Francisci viene inaugurata nel maggio 2003 come struttura extraospedaliera riabilitativa . Accoglie pazienti di ambedue i sessi affetti da Anoressia e Bulimia, anche in età evolutiva (8-17 anni). Si rivolge a pazienti dell’intero territorio nazionale, previa autorizzazione della ASL di competenza.
Il Centro è collocato presso un Palazzo del 500 all’interno della territorio urbano di Todi con un parco secolare. Si è cercato di costruire un ambiente meno ospedalizzato possibile (non ci sono camici, ne porte chiuse) per consentire una migliore adesione al trattamento da parte di pazienti a volte molto giovani (Dalla Ragione 2005). Nel periodo del ricovero le pazienti, qualora le condizioni cliniche lo consentano, possono frequentare le scuole medie inferiori e superiori per una specifica convenzione con la Direzione scolastica regionale.
I Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso costituiscono un insieme di sindromi ad eziologia verosimilmente multi-fattoriale, caratterizzati da alcuni elementi psicopatologici comuni, comprendenti un insieme di alterazioni affettive, cognitive e comportamentali strettamente correlate all’ingestione di cibo e all’immagine corporea. Qualora non riconosciute o non adeguatamente trattate, tali sindromi possono condurre a gravi conseguenze psicologiche internistiche e marcato peggioramento della qualità della vita (Gordon, 1990).
La struttura residenziale e semi-residenziale extraospedaliera rappresenta il proseguimento terapeutico in ambiente protetto di una degenza ospedaliera acuta oppure nel caso che la valutazione del rapporto costi-benefici di altri trattamenti risulti insoddisfacente (Dalla Ragione, Bianchini 2006). Questo trattamento può costituire una valida alternativa alla permanenza prolungata in regime ospedaliero, ambiente che non ha i requisiti necessari per un intervento di tipo riabilitativo in questo genere di patologie. La durata della degenza va da 3 a un massimo di 6 mesi, è stabilita dall’equipe dei curanti e mira, nel caso di pazienti sottopeso, a consentire un recupero ponderale che conduca al raggiungimento di un Indice di Massa Corporea (IMC) tra 18 e 20, a ridurre la sintomatologia di compenso e a migliorare il quadro psicopatologico, compatibile con il proseguimento del trattamento in regime ambulatoriale.
La metodologia utilizzata all’interno della struttura riabilitativa è dunque di tipo multidisciplinare e si fonda su programma terapeutico comune e condiviso che prevede la collaborazione fra più figure professionali, 28 operatori (medico, psichiatra, nutrizionista, dietiste, infermieri professionali, fisioterapisti) che affrontano i molteplici aspetti del problema collaborando e integrandosi fra loro e aderendo al medesimo modello teorico di trattamento.
Il programma ha caratteristiche di alta specializzazione ed intensità assistenziale e si articola in diverse fasi assistenziali sia dal punto di vista psicologico che nutrizionale espressi.
L’organizzazione della giornata è estremamente struttura, nel planning si tiene conto della riabilitazione psicologica, nutrizionale, motoria. Particolare attenzione viene dedicata al lavoro sulla alterazione dell’immagine corporea (terapia dello specchio e video-confrontation).
All’interno del programma vengono utilizzate molte tecniche espressive (arte, letteratura, poesia) che facilitano la interruzione del pensiero ossessivo sul cibo e forme corporee e e attivano una migliore consapevolezza. La struttura è completamente aperta ed è necessaria l’adesione dei pazienti al programma con incontri preliminari di motivazione e con la costruzione di un contratto terapeutico che viene sottoscritto dal paziente e, nel caso sia minore, anche dai genitori.
Criteri di ammissione e modalità dell’invio.L'accesso alla struttura residenziale viene stabilito dall'equipe su proposta del medico curante, dei servizi territoriali, direttamente su richiesta del paziente o dei genitori dello stesso, da tutto il territorio italiano. I pazienti candidati al trattamento residenziale sono pazienti resistenti al trattamento ambulatoriale e di day hospital, pazienti per i quali il contesto familiare non rende possibile la terapia a casa, pazienti che presentano un quadro patologico di tale severità da richiedere un trattamento più intensivo.
I pazienti con DCA (disturbi del comportamento alimentare) ammessi al trattamento residenziale devono rispondere ai seguenti requisiti:
- Assenza di grave comorbidità psichiatrica in Asse I - DSM IV (disturbo depressivo maggiore, disturbo border-line di personalità, comportamenti autolesivi e antisociali, etc.)
- Assenza di abuso e/o dipendenza di sostanza e alcool da almeno sei mesi.
- Condizioni generali non compromesse e instabili in acuzie che necessitano prima di una fase di ospedalizzazione (Indice di Massa Corporea non inferiore a 13.5. E’ indispensabile l’accettazione del programma e delle regole della struttura da parte dei pazienti e del consenso informato da parte dei genitori nel caso di minorenni; qualora dopo l’ingresso si riveli impossibile per il paziente mantenere tale impegno, il trattamento viene interrotto.
Bibliografia
1. Dalla Ragione L (2005) “La casa delle bambine che non mangiano” Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.
2. Dalla Ragione L, Bianchini P (2006) “Il cuscino di Viola” Ed. Diabasis, Reggio Emilia
3. Rossi P (2011) “Mangiare. Bisogno , desiderio ossessione” Il Molino, Bologna.
4. Gordon AR (1990) “Anoressia e Bulimia, anatomia di una epidemia sociale” Milano, Cortina.