SS2.10.
Villa Maria Luigia, Monticelli (PR)
Il trattamento riabilitativo ospedaliero dell’Anoressia Nervosa e la rete dei servizi. Il disagio della Realtà.
Scita F, Turrini G, Arnone F, Giannetti F
Il trattamento ospedaliero dei disturbi del comportamento alimentare è oggetto, ormai da qualche anno, di revisione critica. Il dibattito scientifico vede contrapposte, soprattutto sulla base della valutazione degli esiti a lungo termine , due tesi che ne sostengono l’una l’indispensabilità e l’insostituibilità ( con la conseguente necessità di ampliarne i criteri di inclusione), l’altra la scarsa utilità se non, addirittura , la sua esizialità ( almeno nella popolazione adolescenziale).
Il trattamento riabilitativo psiconutrizionale costituisce una variante specifica e del tutto peculiare del trattamento residenziale caratterizzato in particolare dalla ben definita popolazione clinica a cui si rivolge, dalla tipica metodologia di cura, dalla durata del trattamento e dagli specifici obiettivi che cerca di raggiungere. La complessità del trattamento , le grandi risorse umane che impiega e quelle economiche che consuma richiedono una costante revisione critica dei risultati che ottiene non solo al fine di migliorane l’efficacia e l’efficienza ma anche per sorvegliarne la sua reale valenza curativa.
L’ospedale Villa Maria Luigia, da anni impegnato nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, ha analizzato i risultati ottenuti al termine del trattamento riabilitativo psiconutrizionale dell’Anoressia Nervosa e li ha confrontati con quelli ricavati dopo 4, 8 e 12 mesi dalla dimissione.
Oltre ai parametri biologici ( peso, BMI, ciclo mestruale, etc) sono stati considerati i risultati dell’EDI , la reale “continuità terapeutica” e l’ adesione al trattamento post ricovero e, per ultimo, la presenza o meno di un setting multisiciplinare.
Fra gli innumerevoli dati ottenuti, oltre a quelli che dimostrano il raggiungimento degli obiettivi perseguiti dal trattamento ospedaliero, particolare rilevanza assumono quelli che indicano come la maggior parte dei pazienti interrompa anticipatamente le cure, con andamento quasi proporzionale al tempo trascorso dalla dimissione ospedaliera. Allo stesso modo, l’offerta di un team multidisciplinare quale gold standard del trattamento che opera con metodologia integrata ( soprattutto nel contesto pubblico) sembra costituire più una encomiabile ancorchè teorica dichiarazione di intenti che una effettiva realtà a disposizione dei pazienti.
Il dibattito sulla utilità del trattamento riabilitativo intensivo dell’Anoressia Nervosa ( pure efficace nella sua puntualità) come del resto quella di qualunque alto setting di cura, non può dunque essere determinato e completato se non alla luce della reale integrazione degli sforzi terapeutici compiuti dai vari professionisti : ancora una volta, la rete dei servizi ( spesso luogo ancora mitico e irraggiungibile) sembra imporsi come l’unico alveo al quale ricondurre ogni tipo di progetto terapeutico.
Proprio in questa direzione si è mosso l’ospedale Villa Maria Luigia, attivando uno specifico servizio ambulatoriale in grado di rispondere, nelle sue diverse articolazioni, non solo alle esigenze dei pazienti che hanno terminato la fase residenziale del trattamento ma anche a quelle di coloro che necessitano di una terapia integrata ambulatoriale
Villa Maria Luigia, Monticelli (PR)
Il trattamento riabilitativo ospedaliero dell’Anoressia Nervosa e la rete dei servizi. Il disagio della Realtà.
Scita F, Turrini G, Arnone F, Giannetti F
Il trattamento ospedaliero dei disturbi del comportamento alimentare è oggetto, ormai da qualche anno, di revisione critica. Il dibattito scientifico vede contrapposte, soprattutto sulla base della valutazione degli esiti a lungo termine , due tesi che ne sostengono l’una l’indispensabilità e l’insostituibilità ( con la conseguente necessità di ampliarne i criteri di inclusione), l’altra la scarsa utilità se non, addirittura , la sua esizialità ( almeno nella popolazione adolescenziale).
Il trattamento riabilitativo psiconutrizionale costituisce una variante specifica e del tutto peculiare del trattamento residenziale caratterizzato in particolare dalla ben definita popolazione clinica a cui si rivolge, dalla tipica metodologia di cura, dalla durata del trattamento e dagli specifici obiettivi che cerca di raggiungere. La complessità del trattamento , le grandi risorse umane che impiega e quelle economiche che consuma richiedono una costante revisione critica dei risultati che ottiene non solo al fine di migliorane l’efficacia e l’efficienza ma anche per sorvegliarne la sua reale valenza curativa.
L’ospedale Villa Maria Luigia, da anni impegnato nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, ha analizzato i risultati ottenuti al termine del trattamento riabilitativo psiconutrizionale dell’Anoressia Nervosa e li ha confrontati con quelli ricavati dopo 4, 8 e 12 mesi dalla dimissione.
Oltre ai parametri biologici ( peso, BMI, ciclo mestruale, etc) sono stati considerati i risultati dell’EDI , la reale “continuità terapeutica” e l’ adesione al trattamento post ricovero e, per ultimo, la presenza o meno di un setting multisiciplinare.
Fra gli innumerevoli dati ottenuti, oltre a quelli che dimostrano il raggiungimento degli obiettivi perseguiti dal trattamento ospedaliero, particolare rilevanza assumono quelli che indicano come la maggior parte dei pazienti interrompa anticipatamente le cure, con andamento quasi proporzionale al tempo trascorso dalla dimissione ospedaliera. Allo stesso modo, l’offerta di un team multidisciplinare quale gold standard del trattamento che opera con metodologia integrata ( soprattutto nel contesto pubblico) sembra costituire più una encomiabile ancorchè teorica dichiarazione di intenti che una effettiva realtà a disposizione dei pazienti.
Il dibattito sulla utilità del trattamento riabilitativo intensivo dell’Anoressia Nervosa ( pure efficace nella sua puntualità) come del resto quella di qualunque alto setting di cura, non può dunque essere determinato e completato se non alla luce della reale integrazione degli sforzi terapeutici compiuti dai vari professionisti : ancora una volta, la rete dei servizi ( spesso luogo ancora mitico e irraggiungibile) sembra imporsi come l’unico alveo al quale ricondurre ogni tipo di progetto terapeutico.
Proprio in questa direzione si è mosso l’ospedale Villa Maria Luigia, attivando uno specifico servizio ambulatoriale in grado di rispondere, nelle sue diverse articolazioni, non solo alle esigenze dei pazienti che hanno terminato la fase residenziale del trattamento ma anche a quelle di coloro che necessitano di una terapia integrata ambulatoriale