WS3.
La magrezza perduta: evoluzione della specie o declino antropologico? Gli insuccessi terapeutici, la decadenza colturale e lo stile di vita oramai irreversibile. Un pessimismo giustificato che solleva interrogativi e genera allarme
Dipartimento di Medicina – Università di Verona
Bosello O
Premesse. Gli dati epidemiologici non sono discutibili: sono drammatici e preoccupanti. L’eccesso di peso sta travolgendo il mondo: siamo in piena globesity.
Conoscenze. Non si tratta solo di prevalenza elevata: sconcerta l’incidenza e le relative ipotesi prospettiche. Nell’Australia Occidentale l’obesità ha superato il fumo come primo fattore di rischio per la salute. Si calcola che, nel 2048, tutti gli Americani adulti saranno in eccesso di peso; le donne nere lo diventeranno nel 2034. Nei bambini l’obesità raddoppierà nel 2030.
L’obesità non è più prerogativa dei paesi abbienti, ma sta aumentando vertiginosamente in quelli in via di sviluppo. Nel contempo, l’aspettativa di vita inizia a segnare il passo, forse addirittura a declinare: negli USA, per la prima volta si è, pur leggermente, ridotta dal 2007 al 2008.
Che cosa sta succedendo? I costi socioeconomici dell’obesità hanno raggiunti livelli insostenibili. Gli Stati Uniti spendono 344 miliardi di dollari all'anno per curare le patologie legate al peso. Hanno calcolato che i costi per la salute legati all’obesità duplicheranno ogni decade, sino a raggiungere i 1000 miliardi di dollari nel 2030. In USA, Medicare non rimborsa più la chirurgia bariatrica, se non dopo attenta valutazione e riflessione. Alcune compagnie aereesi riservano il diritto di far pagare due biglietti a ogni passeggero obeso. Vi sono agenzie per le adozioni che rifiutano candidature di genitori sovrappeso. Si configura il paradosso di una società che produce obesità con ritmo crescente e, contemporaneamente, stigmatizza l’obeso con gravi pregiudizi.
L’obesità con il suo fardello morboso ha soverchiato i vantaggi del benessere. L’illusione dell’immortalità si è infranta contro la realtà dell’eccesso ponderale, con annessi e connessi.
Conclusioni. Se sarà confermato che l’aspettativa di vita inizia a ridursi in relazione all’aumento del peso della popolazione e se non saranno intraprese iniziative efficaci, questo sarà un evento socialmente drammatico, perchè sarà la prima volta nella storia dell’umanità che una generazione si caratterizza per una aspettativa di vita minore della precedente.
L’opera di tanti anni di evoluzione, che ci ha permesso di sopravvivere nella savana tropicale, si traduce in uno svantaggio ora che viviamo fra auto, scrivanie, tv e computer.
10-12 mila anni fa, durante la transizione neolitica, l'uomo da pastore e raccoglitore nomade si è trasformato in agricoltore e allevatore. Il lavoro di millenni di evoluzione viene spiazzato dal nuovo stile di vita.
Bibliografia.
1. Howard KK. A 2020 Vision for Healthy People. N Engl J Med, 2010, 362;18, 1653-1656
2. Flegal KM, Carroll MD, Ogden CL, Curtin LR. Prevalence and trends in obesity among US adults, 1999-2008. JAMA. 2010;303:235-241.
3. Berrington de Gonzalez A, Hartge P, Cerhan JR, et al. Body-Mass Index and Mortality Among 1.46 Million White Adults. N Engl J Med. 2010;363:2211-2219
La magrezza perduta: evoluzione della specie o declino antropologico? Gli insuccessi terapeutici, la decadenza colturale e lo stile di vita oramai irreversibile. Un pessimismo giustificato che solleva interrogativi e genera allarme
Dipartimento di Medicina – Università di Verona
Bosello O
Premesse. Gli dati epidemiologici non sono discutibili: sono drammatici e preoccupanti. L’eccesso di peso sta travolgendo il mondo: siamo in piena globesity.
Conoscenze. Non si tratta solo di prevalenza elevata: sconcerta l’incidenza e le relative ipotesi prospettiche. Nell’Australia Occidentale l’obesità ha superato il fumo come primo fattore di rischio per la salute. Si calcola che, nel 2048, tutti gli Americani adulti saranno in eccesso di peso; le donne nere lo diventeranno nel 2034. Nei bambini l’obesità raddoppierà nel 2030.
L’obesità non è più prerogativa dei paesi abbienti, ma sta aumentando vertiginosamente in quelli in via di sviluppo. Nel contempo, l’aspettativa di vita inizia a segnare il passo, forse addirittura a declinare: negli USA, per la prima volta si è, pur leggermente, ridotta dal 2007 al 2008.
Che cosa sta succedendo? I costi socioeconomici dell’obesità hanno raggiunti livelli insostenibili. Gli Stati Uniti spendono 344 miliardi di dollari all'anno per curare le patologie legate al peso. Hanno calcolato che i costi per la salute legati all’obesità duplicheranno ogni decade, sino a raggiungere i 1000 miliardi di dollari nel 2030. In USA, Medicare non rimborsa più la chirurgia bariatrica, se non dopo attenta valutazione e riflessione. Alcune compagnie aereesi riservano il diritto di far pagare due biglietti a ogni passeggero obeso. Vi sono agenzie per le adozioni che rifiutano candidature di genitori sovrappeso. Si configura il paradosso di una società che produce obesità con ritmo crescente e, contemporaneamente, stigmatizza l’obeso con gravi pregiudizi.
L’obesità con il suo fardello morboso ha soverchiato i vantaggi del benessere. L’illusione dell’immortalità si è infranta contro la realtà dell’eccesso ponderale, con annessi e connessi.
Conclusioni. Se sarà confermato che l’aspettativa di vita inizia a ridursi in relazione all’aumento del peso della popolazione e se non saranno intraprese iniziative efficaci, questo sarà un evento socialmente drammatico, perchè sarà la prima volta nella storia dell’umanità che una generazione si caratterizza per una aspettativa di vita minore della precedente.
L’opera di tanti anni di evoluzione, che ci ha permesso di sopravvivere nella savana tropicale, si traduce in uno svantaggio ora che viviamo fra auto, scrivanie, tv e computer.
10-12 mila anni fa, durante la transizione neolitica, l'uomo da pastore e raccoglitore nomade si è trasformato in agricoltore e allevatore. Il lavoro di millenni di evoluzione viene spiazzato dal nuovo stile di vita.
Bibliografia.
1. Howard KK. A 2020 Vision for Healthy People. N Engl J Med, 2010, 362;18, 1653-1656
2. Flegal KM, Carroll MD, Ogden CL, Curtin LR. Prevalence and trends in obesity among US adults, 1999-2008. JAMA. 2010;303:235-241.
3. Berrington de Gonzalez A, Hartge P, Cerhan JR, et al. Body-Mass Index and Mortality Among 1.46 Million White Adults. N Engl J Med. 2010;363:2211-2219