MS11.2.
L’iperattività fisica in età evolutiva. Peculiarità nell’età evolutiva
SC di Neuropsichiatria Infantile, ASL3 Bassano del Grappa
Miottello P
Premesse. Sempre più spesso l’evidenza clinica pone di fronte a casi di disturbo del comportamento alimentare (DCA) con insorgenza in età preadolescenziale o addirittura nell’infanzia. Tale patologia si riteneva essere tipica e caratteristica del periodo adolescenziale in cui i cambiamenti fisici e psichici esercitavano un più forte impatto sulle strutture dell’Io e sulle integrazioni e rappresentazioni del Sé, ma negli ultimi anni si sta registrando un abbassamento della soglia di esordio a un’età compresa fra gli 11 e i 13 anni, con casi di insorgenza più precoce anche a 7 anni. Questa nuova ripartizione dell’età di insorgenza dei DCA ha condotto verso una importante riflessione sulla patologia ed in particolare sulle peculiarita’ cliniche che caratterizzano questi quadri rispetto a quelli ad esordio postpuberale ricercando punti di contatto e differenze sul piano della sintomatologia alimentare, degli aspetti internistici e di consapevolezza di malattia nonche’ di assetto psicopatologico associato (1).
Conoscenze. Nell’ambito della ricerca sui meccanismi patogenetici sottostanti la clinica, la dimensione iperattività rappresenta uno spazio di approfondimento che può collocarsi sia all’interno di modelli patogenetici squisitamente dinamici che in altri a impronta neurobiologica con particolare riferimento all’asse ipotalamo-ipofisi-surreni (HPA) (2), alla corteccia frontale e al ruolo della leptina (3).
La variabilità nella presentazione del quadro clinico soprattutto in prepubertà comporta conseguenti difficoltà per i clinici di definizione di criteri diagnostici più facilmente applicabili ai bambini ed agli adolescenti ed “abuso” della categoria diagnostica dei disturbi alimentari non altrimenti specificati ostacolando la clinica e la ricerca. Anche le recenti proposte di revisione dei disturbi alimentari del DSM V (4) sembrano non rispondere a queste richieste. Altri autori propongono dei criteri maggiormente rispondenti a chi opera con bambini e adolescenti con disturbo della condotta alimentare, alternativi a quelli proposti nel DSM V (5).
Obiettivi. In base ai piu’ recenti contributi scientifici e alle casistiche pubblicate in letteratura, ci si propone di definire una lettura della dimensione iperattività nei DCA a esordio precoce riconoscendo la possibile patogenesi e il ruolo di alcune strutture cerebrali coinvolte. Si segnaleranno, inoltre, le differenze qualitative di tale dimensione rispetto ai quadri in età adulta e il percorso di sviluppo della sintomatologia motoria all’interno della variabilità clinica dei DCA. Verranno poi considerati i rapporti possibili con ADHD (attention deficit hyperactivity disorder)
Risultati e conclusioni. Nei DCA a esordio precoce l’iperattività sembra rappresentare una variabile significativa sia per quanto riguarda la gravità del quadro clinico che la prognosi.Il ruolo dell’asse HPA e della leptina sono tuttora oggetto di approfondimento e discussione.I rapporti con l’ADHD sono incerti e poco definiti. Ulteriori studi sono necessari per riconoscere meglio la patogenesi e la storia naturale di questa dimensione all’interno dello spettro sintomatologica dei DCA al fine di coglierne meglio il significato clinico e prognostico.
Bibliografia.
1. Muratori F, Calderoni S, Maestro S, Viglione V, Gemo I, Montalto C (2008) “L’anoressia nervosa prepuberale: caratteristiche cliniche all’esordio” Giornale Italiano di Psicopatologia 14, 29-35
2. Ehrlich S, Burghardt R, Schneider N, Broecker-Preuss M, Wieiss D, Merle JV, Craciun EM, Pfeiffer E, Mann K, Lehmkuhl U, Hebebrand J (2009) “The role of leptine and cortisol in hyperactivity in patient with acute and weight-recovered anorexia nervosa” Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry 333, 658-662
3. Van Elburg AA, Kas MJH, Hillebrand JJG, Eijkemaus RJC, Van Engeland H (2007) “The impact of hyperactivity and leptin on recovery from anorexia nervosa” J Neural Transm 114, 1233-1237
4. Knoll S, Bulik CM, Hebebrand J (2011) “Do the currently proposed DSM-5 criteria for anorexia nervosa adequately consider developmental aspects in children and adolescents?” Eur Child Adolesc Psychiatry 20, 95-101.
5. Hebebrand J, Bulik CM (2010) “Critical appraisal of the provisional DSM-5 criteria for anorexia nervosa and an alternative proposal” Int J Eat Disord Nov 15 [Epub ahead of print]
L’iperattività fisica in età evolutiva. Peculiarità nell’età evolutiva
SC di Neuropsichiatria Infantile, ASL3 Bassano del Grappa
Miottello P
Premesse. Sempre più spesso l’evidenza clinica pone di fronte a casi di disturbo del comportamento alimentare (DCA) con insorgenza in età preadolescenziale o addirittura nell’infanzia. Tale patologia si riteneva essere tipica e caratteristica del periodo adolescenziale in cui i cambiamenti fisici e psichici esercitavano un più forte impatto sulle strutture dell’Io e sulle integrazioni e rappresentazioni del Sé, ma negli ultimi anni si sta registrando un abbassamento della soglia di esordio a un’età compresa fra gli 11 e i 13 anni, con casi di insorgenza più precoce anche a 7 anni. Questa nuova ripartizione dell’età di insorgenza dei DCA ha condotto verso una importante riflessione sulla patologia ed in particolare sulle peculiarita’ cliniche che caratterizzano questi quadri rispetto a quelli ad esordio postpuberale ricercando punti di contatto e differenze sul piano della sintomatologia alimentare, degli aspetti internistici e di consapevolezza di malattia nonche’ di assetto psicopatologico associato (1).
Conoscenze. Nell’ambito della ricerca sui meccanismi patogenetici sottostanti la clinica, la dimensione iperattività rappresenta uno spazio di approfondimento che può collocarsi sia all’interno di modelli patogenetici squisitamente dinamici che in altri a impronta neurobiologica con particolare riferimento all’asse ipotalamo-ipofisi-surreni (HPA) (2), alla corteccia frontale e al ruolo della leptina (3).
La variabilità nella presentazione del quadro clinico soprattutto in prepubertà comporta conseguenti difficoltà per i clinici di definizione di criteri diagnostici più facilmente applicabili ai bambini ed agli adolescenti ed “abuso” della categoria diagnostica dei disturbi alimentari non altrimenti specificati ostacolando la clinica e la ricerca. Anche le recenti proposte di revisione dei disturbi alimentari del DSM V (4) sembrano non rispondere a queste richieste. Altri autori propongono dei criteri maggiormente rispondenti a chi opera con bambini e adolescenti con disturbo della condotta alimentare, alternativi a quelli proposti nel DSM V (5).
Obiettivi. In base ai piu’ recenti contributi scientifici e alle casistiche pubblicate in letteratura, ci si propone di definire una lettura della dimensione iperattività nei DCA a esordio precoce riconoscendo la possibile patogenesi e il ruolo di alcune strutture cerebrali coinvolte. Si segnaleranno, inoltre, le differenze qualitative di tale dimensione rispetto ai quadri in età adulta e il percorso di sviluppo della sintomatologia motoria all’interno della variabilità clinica dei DCA. Verranno poi considerati i rapporti possibili con ADHD (attention deficit hyperactivity disorder)
Risultati e conclusioni. Nei DCA a esordio precoce l’iperattività sembra rappresentare una variabile significativa sia per quanto riguarda la gravità del quadro clinico che la prognosi.Il ruolo dell’asse HPA e della leptina sono tuttora oggetto di approfondimento e discussione.I rapporti con l’ADHD sono incerti e poco definiti. Ulteriori studi sono necessari per riconoscere meglio la patogenesi e la storia naturale di questa dimensione all’interno dello spettro sintomatologica dei DCA al fine di coglierne meglio il significato clinico e prognostico.
Bibliografia.
1. Muratori F, Calderoni S, Maestro S, Viglione V, Gemo I, Montalto C (2008) “L’anoressia nervosa prepuberale: caratteristiche cliniche all’esordio” Giornale Italiano di Psicopatologia 14, 29-35
2. Ehrlich S, Burghardt R, Schneider N, Broecker-Preuss M, Wieiss D, Merle JV, Craciun EM, Pfeiffer E, Mann K, Lehmkuhl U, Hebebrand J (2009) “The role of leptine and cortisol in hyperactivity in patient with acute and weight-recovered anorexia nervosa” Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry 333, 658-662
3. Van Elburg AA, Kas MJH, Hillebrand JJG, Eijkemaus RJC, Van Engeland H (2007) “The impact of hyperactivity and leptin on recovery from anorexia nervosa” J Neural Transm 114, 1233-1237
4. Knoll S, Bulik CM, Hebebrand J (2011) “Do the currently proposed DSM-5 criteria for anorexia nervosa adequately consider developmental aspects in children and adolescents?” Eur Child Adolesc Psychiatry 20, 95-101.
5. Hebebrand J, Bulik CM (2010) “Critical appraisal of the provisional DSM-5 criteria for anorexia nervosa and an alternative proposal” Int J Eat Disord Nov 15 [Epub ahead of print]