MS.12.3
Ambulatorio DCA, AUSL Ravenna, CSM Rimini e Riccione, Casa di Cura Neuropsichiatrica Villa dei Pini (FI), Università di Pavia
Il trattamento dialettico comportamentale (DBT) del Disturbo Borderline di Personalità associato ai DA
Di Stani M, Tamburini C, Buzzi M, Ghigi D, Bizzochi M, Pieraccioli C, Barone L
Introduzione. Il trattamento dialettico comportamentale (DBT) è una terapia cognitivo comportamentale validata per pazienti di sesso femminile con Disturbo Borderline di Personalità (DBP) che presentano all’anamnesi gesti suicidari e parasuicidari. Questo modello prevede un intervento riabilitativo integrato che può essere adottato anche in popolazioni che presentano comorbilità con Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) caratterizzati da disregolazione emotiva.
Il DBT individua il nucleo patologico del DPB in una compromissione della capacità di regolazione emotiva, che rende queste persone incapaci di controllare e modulare l’espressione delle proprie emozioni, che sono affrontate in modo disfunzionale attraverso il ricorso a comportamenti impulsivi. La patogenesi della disregolazione emotiva è individuata nell’interazione tra una vulnerabilità emotiva di natura temperamentale e un ambiente invalidante.
Le caratteristiche cliniche del DBP vengono considerate come fenomeni secondari, conseguenti all’alterazione dei meccanismi di regolazione emotiva, influenzata in gran parte dalla crescita dell’individuo in un ambiente invalidante. Sulla base di questi assunti teorico clinici, il modello DBT orienta la terapia verso un modello di strutturazione di natura co-terapica organizzato in setting con funzionalità e obiettivi specifici, tra loro fortemente integrati. Il duplice obiettivo di questo assetto terapeutico consiste nell’insegnare ai pazienti a riconoscere e a modulare i propri stati affettivi e a modificare le proprie condotte estreme in favore di schemi di comportamento più equilibrati. Metodologia. Il DBT individua nella rete terapeutica il presupposto per la presa in carico di pazienti con DBP e/o DCA: l’obiettivo è di insegnare loro a riconoscere e modulare i propri stati affettivi e a modificare le proprie condotte in favore di comportamenti più adattivi.
Il trattamento si sviluppa attraverso due momenti integrati: la terapia individuale e il gruppo di skills training.
Risultati.Sono state avviate al DBT 19 pazienti con diagnosi di DBP o tratti di personalità borderline, in comorbilità con Bulimia Nervosa o DCA caratterizzati da perdita di controllo. 11 pazienti hanno portato a termine il trattamento, che ha avuto durata tra i 6 e i 18 mesi.
Conclusioni.Verranno presentati nel poster gli esiti della terapia, sia in termini di riduzione dei sintomi, ma anche di percezione soggettiva della qualità della vita, rilevati attraverso questionari autosomministrati, interviste semistrutturate e schede settimanali in cui le pazienti hanno registrato gli aspetti impulsivi per tutta la durata del trattamento.
Dai dati osservati emerge una concordanza rispetto ai miglioramenti percepiti dai pazienti (test) e quelli rilevati dall’equipe (macroindicatori). Infatti le pazienti riportano ai test un miglioramento generale rispetto alla percezione soggettiva rispetto ad alcuni indicatori percepiti: qualità di vita, autoefficacia nella gestione delle emozioni positive e negative, autoefficacia nelle relazioni interpersonali.
Dai dati disponibili è possibile affermare che, rispetto al campione clinico preso in esame, si sono verificati dei miglioramenti qualitativi e quantitativi rispetto agli obiettivi che la DBT si pone.
La valutazione delle pazienti appare concordante con quelli che sono gli effettivi obiettivi dei setting terapeutici (individuale, di gruppo, nutrizionale), in termini di comportamenti che interferiscono negativamente con la qualità della vita (comportamenti alimentari distorti, autolesionismo, abuso di sostanze, comportamenti pericolosi).
Bibliografia.
1. Linehan MM (2001) “Il trattamento cognitivo comportamentale cognitivo-comportamentale del disturbo borderline di personalità. Il trattamento dialettico” Raffaello Cortina Editore, Milano
2. Di Stani M, Tamburini C, Buzzi M, Diazzi C, Pieraccioli C, Bizzochi M (2009) “Interdisciplinarietà e lavoro d’equipe nella terapia dei DCA in comorbidità con il Disturbo Borderline di Personalità: l’applicazione del modello dialetto cognitivo-comportamentale di Marsha M. Linehan” In: Frammenti, anno 18, n.1 e 2
3. Safer DL, Telch CF, Chen EJ (2010) “Binge eating e bulimia. Trattamento dialettico comportamentale” Raffaello Cortina Editore, Milano.
Ambulatorio DCA, AUSL Ravenna, CSM Rimini e Riccione, Casa di Cura Neuropsichiatrica Villa dei Pini (FI), Università di Pavia
Il trattamento dialettico comportamentale (DBT) del Disturbo Borderline di Personalità associato ai DA
Di Stani M, Tamburini C, Buzzi M, Ghigi D, Bizzochi M, Pieraccioli C, Barone L
Introduzione. Il trattamento dialettico comportamentale (DBT) è una terapia cognitivo comportamentale validata per pazienti di sesso femminile con Disturbo Borderline di Personalità (DBP) che presentano all’anamnesi gesti suicidari e parasuicidari. Questo modello prevede un intervento riabilitativo integrato che può essere adottato anche in popolazioni che presentano comorbilità con Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) caratterizzati da disregolazione emotiva.
Il DBT individua il nucleo patologico del DPB in una compromissione della capacità di regolazione emotiva, che rende queste persone incapaci di controllare e modulare l’espressione delle proprie emozioni, che sono affrontate in modo disfunzionale attraverso il ricorso a comportamenti impulsivi. La patogenesi della disregolazione emotiva è individuata nell’interazione tra una vulnerabilità emotiva di natura temperamentale e un ambiente invalidante.
Le caratteristiche cliniche del DBP vengono considerate come fenomeni secondari, conseguenti all’alterazione dei meccanismi di regolazione emotiva, influenzata in gran parte dalla crescita dell’individuo in un ambiente invalidante. Sulla base di questi assunti teorico clinici, il modello DBT orienta la terapia verso un modello di strutturazione di natura co-terapica organizzato in setting con funzionalità e obiettivi specifici, tra loro fortemente integrati. Il duplice obiettivo di questo assetto terapeutico consiste nell’insegnare ai pazienti a riconoscere e a modulare i propri stati affettivi e a modificare le proprie condotte estreme in favore di schemi di comportamento più equilibrati. Metodologia. Il DBT individua nella rete terapeutica il presupposto per la presa in carico di pazienti con DBP e/o DCA: l’obiettivo è di insegnare loro a riconoscere e modulare i propri stati affettivi e a modificare le proprie condotte in favore di comportamenti più adattivi.
Il trattamento si sviluppa attraverso due momenti integrati: la terapia individuale e il gruppo di skills training.
Risultati.Sono state avviate al DBT 19 pazienti con diagnosi di DBP o tratti di personalità borderline, in comorbilità con Bulimia Nervosa o DCA caratterizzati da perdita di controllo. 11 pazienti hanno portato a termine il trattamento, che ha avuto durata tra i 6 e i 18 mesi.
Conclusioni.Verranno presentati nel poster gli esiti della terapia, sia in termini di riduzione dei sintomi, ma anche di percezione soggettiva della qualità della vita, rilevati attraverso questionari autosomministrati, interviste semistrutturate e schede settimanali in cui le pazienti hanno registrato gli aspetti impulsivi per tutta la durata del trattamento.
Dai dati osservati emerge una concordanza rispetto ai miglioramenti percepiti dai pazienti (test) e quelli rilevati dall’equipe (macroindicatori). Infatti le pazienti riportano ai test un miglioramento generale rispetto alla percezione soggettiva rispetto ad alcuni indicatori percepiti: qualità di vita, autoefficacia nella gestione delle emozioni positive e negative, autoefficacia nelle relazioni interpersonali.
Dai dati disponibili è possibile affermare che, rispetto al campione clinico preso in esame, si sono verificati dei miglioramenti qualitativi e quantitativi rispetto agli obiettivi che la DBT si pone.
La valutazione delle pazienti appare concordante con quelli che sono gli effettivi obiettivi dei setting terapeutici (individuale, di gruppo, nutrizionale), in termini di comportamenti che interferiscono negativamente con la qualità della vita (comportamenti alimentari distorti, autolesionismo, abuso di sostanze, comportamenti pericolosi).
Bibliografia.
1. Linehan MM (2001) “Il trattamento cognitivo comportamentale cognitivo-comportamentale del disturbo borderline di personalità. Il trattamento dialettico” Raffaello Cortina Editore, Milano
2. Di Stani M, Tamburini C, Buzzi M, Diazzi C, Pieraccioli C, Bizzochi M (2009) “Interdisciplinarietà e lavoro d’equipe nella terapia dei DCA in comorbidità con il Disturbo Borderline di Personalità: l’applicazione del modello dialetto cognitivo-comportamentale di Marsha M. Linehan” In: Frammenti, anno 18, n.1 e 2
3. Safer DL, Telch CF, Chen EJ (2010) “Binge eating e bulimia. Trattamento dialettico comportamentale” Raffaello Cortina Editore, Milano.