MS04.3
International Psychoanalytic Association (IPA), Società Psicoanalitica Italiana (SPI)
Lettura psicoanalitica del digiuno
Di Luzio G
Premesse. La Psicoanalisi sin dai suoi esordi si è occupata del trattamento psicoterapeutico di casi di anoressia nervosa e della influenza degli stati inconsci della psiche sulle funzioni istintive inclusa quella alimentare. Nella relazione vengono discussi gli orientamenti interpretativi dei fenomeni di restrizione alimentare e di digiuno sviluppatisi nel movimento psicoanalitico.
Descrizione della struttura.Il relatore è psichiatra della Az. ASL RME-Roma, membro-didattadella COIRAG-IAGP (International Association of Group Psychoterapy) e membro SPI, referente del gruppo di studio sui “Disturbi dell’immagine corporea e della alimentazione: organizzazione del Sé e trattamento” presso la Società Psicoanalitica Italiana-Centro Romano di Psicoanalisi, nel quale psicoanalisti in maniera regolare e continuativa discutono materiale clinico e testi psicoanalitici relativi a tale area.
Descrizione della relazione. La restrizione alimentare, attraverso l’Anoressia Nervosa (AN), ha posto alla Psicoanalisi l’enigmatica questione di spiegare le cause psicodinamiche della inibizione persistente di un istinto basilare di sopravvivenza quale è quello della fame e dell’alimentazione, afferente alla pulsione libidica (Eros). A tal punto la pulsione a nutrirsi ne può rimanere compromessa da arrivare all’exitus della persona per denutrizione. Pertanto “Thanatos”, l’istinto di Morte, è stato individuato in alcuni sviluppi psicoanalitici quale unica esplicazione possibile per una condizione morbosa così “anti-libidica” quale l’AN.
Accanto a tale tradizionale “Psicoanalisi delle Pulsioni” (1), con il tempo, si è sviluppato, sia in Europa che negli Stati Uniti, un punto di vista che ha previsto quale organizzazione gerarchicamente sovraordinata a quella delle pulsioni (attualmente denominati sistemi motivazionali) il Sé, concetto spesso variamente definito, ma in ogni caso, ritenuto essere il nucleo auto-propulsivo dello sviluppo psichico (individuazione), dando in tal modo luogo allo sviluppo di una “Psicoanalisi del Sé” (2, 3, 4, 5).
Spunti di riflessione vengono infine proposti sul tema del digiuno tra cui l’ipotesi che questa particolare condizione biologica e mentale strutturerebbe un particolare status psichico con la funzione di “cesura”, ovvero di interruzione della trasmissione psichica tra le generazioni (6)). Lo stato di digiuno si interporrebbe tra un Sé in “ri-generazione” e un Sé “erede” di “stati mentali trans-generazionali”.
Osservazioni personali. Pur in presenza di dati di efficacia contrastanti l’approccio psicodinamico mantiene una sua rilevanza per il trattamento al lungo termine della AN, all’interno di un trattamento integrato inter-multi-disciplinare, data l’importanza della sofferenza strutturale dell’intera personalità in questo stato morboso.
Discussione. Gli elevati tassi di comorbilità tra AN e disturbi dell’ asse I e II del DSM-IV-R indicano che la restrizione alimentare della AN è radicata in una vulnerabilità strutturale della personalità. Nessuna altra psicoterapia più della Psicoanalisi ha l’assetto intensivo ( sedute plurisettimanali, analisi di strati profondi della psiche, durata pluriennale) né il tesoro di esperienze non solo relative ai comportamenti ma anche ai dati del mondo fenomenico soggettivo della AN, di oltre un secolo, espressi in letteratura scientifica, per quanto attiene lo studio della personalità della anoressica. Attraverso lo studio analitico della restrizione alimentare ipotesi sul digiuno sono proponibili utilizzando gli studi sulla “trasmissione psichica tran-generazionale”.
Conclusioni. Le connessioni tra la funzione alimentare e la psicodinamica della personalità sono così di ampia portata che tutti i fenomeni psicogeni relativi sia “ipo” che “iper”-funzionali non possono essere studiati senza una indagine personologica profonda ed estesa. La Psicoanalisi rimane, nella sua complessità, lo strumento più antico ma anche più ricco di esperienza per tale investigazione.
Bibliografia
1. Thoma H (1967) “Anorexia Nervosa” New York International Universities Press
2. Winnicott DW (1965) “The maturational process and the facilitating environment” New York, International Universities Press
3. Kohut H (1994) “How Does Analysis Cure?” Hillsdale NJ, The Analytic Press
4. Sands S (1989) “Female Development and Eating Disorders. A self psychological perspective” In Goldber A (Ed) Progress in Self Psychology 5, 75-104, New York, Analytic Press.
5. Jules B, Herzog R, David B (1989) “Psychoanalysis and Eating Disorders” New York, Guilford Publication
6. Kaes R, Faimberg H, Enriquez M, Baranes JJ (1995) “Trasmissione della Vita Psichica tra Generazioni” Roma. Ed. Borla
International Psychoanalytic Association (IPA), Società Psicoanalitica Italiana (SPI)
Lettura psicoanalitica del digiuno
Di Luzio G
Premesse. La Psicoanalisi sin dai suoi esordi si è occupata del trattamento psicoterapeutico di casi di anoressia nervosa e della influenza degli stati inconsci della psiche sulle funzioni istintive inclusa quella alimentare. Nella relazione vengono discussi gli orientamenti interpretativi dei fenomeni di restrizione alimentare e di digiuno sviluppatisi nel movimento psicoanalitico.
Descrizione della struttura.Il relatore è psichiatra della Az. ASL RME-Roma, membro-didattadella COIRAG-IAGP (International Association of Group Psychoterapy) e membro SPI, referente del gruppo di studio sui “Disturbi dell’immagine corporea e della alimentazione: organizzazione del Sé e trattamento” presso la Società Psicoanalitica Italiana-Centro Romano di Psicoanalisi, nel quale psicoanalisti in maniera regolare e continuativa discutono materiale clinico e testi psicoanalitici relativi a tale area.
Descrizione della relazione. La restrizione alimentare, attraverso l’Anoressia Nervosa (AN), ha posto alla Psicoanalisi l’enigmatica questione di spiegare le cause psicodinamiche della inibizione persistente di un istinto basilare di sopravvivenza quale è quello della fame e dell’alimentazione, afferente alla pulsione libidica (Eros). A tal punto la pulsione a nutrirsi ne può rimanere compromessa da arrivare all’exitus della persona per denutrizione. Pertanto “Thanatos”, l’istinto di Morte, è stato individuato in alcuni sviluppi psicoanalitici quale unica esplicazione possibile per una condizione morbosa così “anti-libidica” quale l’AN.
Accanto a tale tradizionale “Psicoanalisi delle Pulsioni” (1), con il tempo, si è sviluppato, sia in Europa che negli Stati Uniti, un punto di vista che ha previsto quale organizzazione gerarchicamente sovraordinata a quella delle pulsioni (attualmente denominati sistemi motivazionali) il Sé, concetto spesso variamente definito, ma in ogni caso, ritenuto essere il nucleo auto-propulsivo dello sviluppo psichico (individuazione), dando in tal modo luogo allo sviluppo di una “Psicoanalisi del Sé” (2, 3, 4, 5).
Spunti di riflessione vengono infine proposti sul tema del digiuno tra cui l’ipotesi che questa particolare condizione biologica e mentale strutturerebbe un particolare status psichico con la funzione di “cesura”, ovvero di interruzione della trasmissione psichica tra le generazioni (6)). Lo stato di digiuno si interporrebbe tra un Sé in “ri-generazione” e un Sé “erede” di “stati mentali trans-generazionali”.
Osservazioni personali. Pur in presenza di dati di efficacia contrastanti l’approccio psicodinamico mantiene una sua rilevanza per il trattamento al lungo termine della AN, all’interno di un trattamento integrato inter-multi-disciplinare, data l’importanza della sofferenza strutturale dell’intera personalità in questo stato morboso.
Discussione. Gli elevati tassi di comorbilità tra AN e disturbi dell’ asse I e II del DSM-IV-R indicano che la restrizione alimentare della AN è radicata in una vulnerabilità strutturale della personalità. Nessuna altra psicoterapia più della Psicoanalisi ha l’assetto intensivo ( sedute plurisettimanali, analisi di strati profondi della psiche, durata pluriennale) né il tesoro di esperienze non solo relative ai comportamenti ma anche ai dati del mondo fenomenico soggettivo della AN, di oltre un secolo, espressi in letteratura scientifica, per quanto attiene lo studio della personalità della anoressica. Attraverso lo studio analitico della restrizione alimentare ipotesi sul digiuno sono proponibili utilizzando gli studi sulla “trasmissione psichica tran-generazionale”.
Conclusioni. Le connessioni tra la funzione alimentare e la psicodinamica della personalità sono così di ampia portata che tutti i fenomeni psicogeni relativi sia “ipo” che “iper”-funzionali non possono essere studiati senza una indagine personologica profonda ed estesa. La Psicoanalisi rimane, nella sua complessità, lo strumento più antico ma anche più ricco di esperienza per tale investigazione.
Bibliografia
1. Thoma H (1967) “Anorexia Nervosa” New York International Universities Press
2. Winnicott DW (1965) “The maturational process and the facilitating environment” New York, International Universities Press
3. Kohut H (1994) “How Does Analysis Cure?” Hillsdale NJ, The Analytic Press
4. Sands S (1989) “Female Development and Eating Disorders. A self psychological perspective” In Goldber A (Ed) Progress in Self Psychology 5, 75-104, New York, Analytic Press.
5. Jules B, Herzog R, David B (1989) “Psychoanalysis and Eating Disorders” New York, Guilford Publication
6. Kaes R, Faimberg H, Enriquez M, Baranes JJ (1995) “Trasmissione della Vita Psichica tra Generazioni” Roma. Ed. Borla