MS08.3
Amenorrea: un sintomo che mette in scena il desiderio di verginità
Aveni F
Premessa. L'amenorrea è un sintomo singolare. Talvolta presente ben prima dell'inizio di una chiara sintomatologia anoressica, talvolta, raramente, assente nonostante situazioni fisiche estreme, talvolta ancora interrompe brevemente la sua lunga presenza nella storia clinica di una paziente anoressica in occasione di cambiamenti affettivi o innamoramenti. Infine accade che pervicacemente imponga la sua presenza malgrado una apparentemente completa guarigione dalla malnutrizione.
Descrizione della Struttura. Nel corso di questa trattazione cercherò di rendere brevemente l'idea del lavoro psicoanalitico in queste pazienti facendo comunque rilevare che per quanto sia possibile estrarre dal lavoro analitico lo schema generale di una terapia, questa segue percorsi sempre diversi dettati dall'inaspettato rivelarsi di aspetti inconsci dei pazienti.
Osservazioni ed interpretazioni personali. Nella terapia psicoanalitica la pur difficile comprensione di “quel” sintomo in una storia clinica peraltro sempre unica e distinta dalle altre non è assolutamente alla portata di pazienti che quasi invariabilmente si esprimono con un linguaggio stereotipato e conformista, sia perché si adeguano a un canone collettivo, sia perché i sintomi sono schiacciati e appiattiti sulla concretezza dell'ideazione ossessiva del corpo e del cibo.
E' un conformismo che lavora a togliere significato e spessore non solo al corpo, ma alla domanda di cura psicologica. Domanda che, dietro a una apparente accorata richiesta di aiuto, svanisce e si trasforma in una accanita resistenza al cambiamento.
Aspetti Metodologici. La cura di un corpo reso sterile dall'amenorrea deve ripristinare la funzionalità dei suoi organi riproduttivi. Ma questo non può che avvenire attraverso la cura del corpo psichico. Restituendo cioè alla mente la capacità di pensare e metaforizzare il sintomo anoressico. Naturalmente questo modo di affrontare l'amenorrea vale per la cura del corpo fisico più in generale, al quale l'analista accede solo attraverso il “corpo psichico” in una astinenza, talvolta difficile da sopportare in presenza di pazienti a grave rischio di complicanze fisiche, ma resa per fortuna possibile nel lavoro di equipe che, sia pure nella condivisione del pensiero, consente ad ognuno di mantenere il profilo, depurato da inquinamenti, del proprio assetto lavorativo.
In questo contesto, nel corso del lavoro psicoanalitico, il sintomo organico si riveste lentamente del suo significato simbolico fino a rivelare nel processo di guarigione, tutta la sofferenza che porta con se.
Bibliografia.
1. Lasègue EC (1965) “L'anorexie istérique” Trad it. L'anoressia isterica. In: Gull WW, Lasègue EC, La scoperta dell'anoressia, Bruno Mondadori, Milano 1998.
2. Bruch H (1978) “Eating Disorders, Obesity, Anorexia Nervosa and the Person within” Trad. it. La gabbia d'oro. L'enigma dell'anoressia, Feltrinelli, Milano 1983.
3. Ripa di Meana G (1995) “Figure della leggerezza” Astrolabio, 1995.
Amenorrea: un sintomo che mette in scena il desiderio di verginità
Aveni F
Premessa. L'amenorrea è un sintomo singolare. Talvolta presente ben prima dell'inizio di una chiara sintomatologia anoressica, talvolta, raramente, assente nonostante situazioni fisiche estreme, talvolta ancora interrompe brevemente la sua lunga presenza nella storia clinica di una paziente anoressica in occasione di cambiamenti affettivi o innamoramenti. Infine accade che pervicacemente imponga la sua presenza malgrado una apparentemente completa guarigione dalla malnutrizione.
Descrizione della Struttura. Nel corso di questa trattazione cercherò di rendere brevemente l'idea del lavoro psicoanalitico in queste pazienti facendo comunque rilevare che per quanto sia possibile estrarre dal lavoro analitico lo schema generale di una terapia, questa segue percorsi sempre diversi dettati dall'inaspettato rivelarsi di aspetti inconsci dei pazienti.
Osservazioni ed interpretazioni personali. Nella terapia psicoanalitica la pur difficile comprensione di “quel” sintomo in una storia clinica peraltro sempre unica e distinta dalle altre non è assolutamente alla portata di pazienti che quasi invariabilmente si esprimono con un linguaggio stereotipato e conformista, sia perché si adeguano a un canone collettivo, sia perché i sintomi sono schiacciati e appiattiti sulla concretezza dell'ideazione ossessiva del corpo e del cibo.
E' un conformismo che lavora a togliere significato e spessore non solo al corpo, ma alla domanda di cura psicologica. Domanda che, dietro a una apparente accorata richiesta di aiuto, svanisce e si trasforma in una accanita resistenza al cambiamento.
Aspetti Metodologici. La cura di un corpo reso sterile dall'amenorrea deve ripristinare la funzionalità dei suoi organi riproduttivi. Ma questo non può che avvenire attraverso la cura del corpo psichico. Restituendo cioè alla mente la capacità di pensare e metaforizzare il sintomo anoressico. Naturalmente questo modo di affrontare l'amenorrea vale per la cura del corpo fisico più in generale, al quale l'analista accede solo attraverso il “corpo psichico” in una astinenza, talvolta difficile da sopportare in presenza di pazienti a grave rischio di complicanze fisiche, ma resa per fortuna possibile nel lavoro di equipe che, sia pure nella condivisione del pensiero, consente ad ognuno di mantenere il profilo, depurato da inquinamenti, del proprio assetto lavorativo.
In questo contesto, nel corso del lavoro psicoanalitico, il sintomo organico si riveste lentamente del suo significato simbolico fino a rivelare nel processo di guarigione, tutta la sofferenza che porta con se.
Bibliografia.
1. Lasègue EC (1965) “L'anorexie istérique” Trad it. L'anoressia isterica. In: Gull WW, Lasègue EC, La scoperta dell'anoressia, Bruno Mondadori, Milano 1998.
2. Bruch H (1978) “Eating Disorders, Obesity, Anorexia Nervosa and the Person within” Trad. it. La gabbia d'oro. L'enigma dell'anoressia, Feltrinelli, Milano 1983.
3. Ripa di Meana G (1995) “Figure della leggerezza” Astrolabio, 1995.