MS08.4.
L’Amenorrea nell’Anoressia Nervosa. Amenorrea e Anoressia: un fenomeno complesso riguardante il sistema biosistemico
Centro Psicologia Maieutikè, Bologna
Degli Esposti L
Introduzione. Le letture dei sintomi come l’amenorrea possono essere molteplici a seconda delle teorie di riferimento. Cercherò in questa sede di dare degli spunti di riflessione su questo sintomo, partendo da un approccio psicocorporeo, biosistemico per la precisione. Dopo che il pensiero occidentale ha scisso mente e copro, quello che dobbiamo fare ora è rimettere insieme le due parti di un tutto. Sensazioni e sentimenti consistono di 2 elementi: un’attività corporea e la percezione mentale di tale attività.
Il corpo può essere attivo senza provocare sensazioni, se c’è una scissione tra l’organo percettivo —l’Io— e l’oggetto della percezione —il corpo. Questa potrebbe essere la situazione in cui si trovano le persone con DCA.
Osservazioni. Partiamo dall’assunto che noi non “abbiamo” un corpo, ma “siamo” un corpo, così come “siamo” una mente. Abbiamo quindi un linguaggio delle parole, molto ben articolato ma anche un linguaggio del corpo altrettanto articolato e ben delineato.
Possiamo considerare l’amenorrea come un tentativo di comunicazione della donna/ragazza amenorroica con sé stessa e/o con gli altri, dove le parole non possono arrivare.
A mio giudizio è importante in questa sede considerare che l’amenorrea non è un sintomo esclusivo dell’anoressia nervosa, ma possiamo facilmente riscontrarla anche nei casi di obesità ed è oramai accertato che più l’obesità è grave più si correla a DCA e depressione.
È inoltre esperienza di tutti la correlazione tra i DCA e i traumi da abuso o da molestia sessuale. Un corpo amenorroico è un corpo in cui la possibilità del desiderio e del piacere sessuale sono inibiti, così come lo è la possibilità di diventare madre; è di norma un corpo non attraente sessualmente, in cui i caratteri sessuali sono scoparsi o deformati. La possiamo considerare quindi una doppia difesa intrapsichica ed interpersonale, da sensazioni ed emozioni non gestibili per la persona. La caratteristica comune alle persone abusate è un attacco diretto alla corporeità nelle sue funzioni di ricezione del piacere, di capacità di creare intimità, di procreare e accudire. La persona mostra da una parte un’eccessiva sensibilità al contatto, dall’altra si percepisce come mancante o mutilata, in definitiva non ha la capacità di modulare le distanze e il contatto corporeo.
E’ presente spesso anche un profondo senso di irreparabilità, la persona abusata può arrivare a percepire il proprio corpo come luogo di passaggio dell’altro, come se non le appartenesse e come se il contatto facesse sentire di meno piuttosto che di più.
Penso che tutti noi possiamo ritrovare queste descrizioni calzanti per molte nostre pazienti.
Un’altra caratteristica interessante del trauma da abuso o da molestia è una sorta di deformazione della realtà per cui il tempo passato e quello presente si condensano e rivivono nello stesso momento. In questo contesto l’amenorrea potrebbe essere letta come la naturale incapacità di metabolizzare il trauma e quindi di mentalizzare il groviglio di emozioni, sensazioni e pensieri che vi si annidano.
Bibliografia.
Stupiggia M (2007) “Il corpo Violato” La Meridiana, molfetta (BA).
Liss J, Stupiggia M (1994) (a cura di)“La Terapia Biosistemica”, FrancoAngeli, Milano
Zappa LE (2009) “Alice in fuga dallo specchio” Francoangeli, Milano
L’Amenorrea nell’Anoressia Nervosa. Amenorrea e Anoressia: un fenomeno complesso riguardante il sistema biosistemico
Centro Psicologia Maieutikè, Bologna
Degli Esposti L
Introduzione. Le letture dei sintomi come l’amenorrea possono essere molteplici a seconda delle teorie di riferimento. Cercherò in questa sede di dare degli spunti di riflessione su questo sintomo, partendo da un approccio psicocorporeo, biosistemico per la precisione. Dopo che il pensiero occidentale ha scisso mente e copro, quello che dobbiamo fare ora è rimettere insieme le due parti di un tutto. Sensazioni e sentimenti consistono di 2 elementi: un’attività corporea e la percezione mentale di tale attività.
Il corpo può essere attivo senza provocare sensazioni, se c’è una scissione tra l’organo percettivo —l’Io— e l’oggetto della percezione —il corpo. Questa potrebbe essere la situazione in cui si trovano le persone con DCA.
Osservazioni. Partiamo dall’assunto che noi non “abbiamo” un corpo, ma “siamo” un corpo, così come “siamo” una mente. Abbiamo quindi un linguaggio delle parole, molto ben articolato ma anche un linguaggio del corpo altrettanto articolato e ben delineato.
Possiamo considerare l’amenorrea come un tentativo di comunicazione della donna/ragazza amenorroica con sé stessa e/o con gli altri, dove le parole non possono arrivare.
A mio giudizio è importante in questa sede considerare che l’amenorrea non è un sintomo esclusivo dell’anoressia nervosa, ma possiamo facilmente riscontrarla anche nei casi di obesità ed è oramai accertato che più l’obesità è grave più si correla a DCA e depressione.
È inoltre esperienza di tutti la correlazione tra i DCA e i traumi da abuso o da molestia sessuale. Un corpo amenorroico è un corpo in cui la possibilità del desiderio e del piacere sessuale sono inibiti, così come lo è la possibilità di diventare madre; è di norma un corpo non attraente sessualmente, in cui i caratteri sessuali sono scoparsi o deformati. La possiamo considerare quindi una doppia difesa intrapsichica ed interpersonale, da sensazioni ed emozioni non gestibili per la persona. La caratteristica comune alle persone abusate è un attacco diretto alla corporeità nelle sue funzioni di ricezione del piacere, di capacità di creare intimità, di procreare e accudire. La persona mostra da una parte un’eccessiva sensibilità al contatto, dall’altra si percepisce come mancante o mutilata, in definitiva non ha la capacità di modulare le distanze e il contatto corporeo.
E’ presente spesso anche un profondo senso di irreparabilità, la persona abusata può arrivare a percepire il proprio corpo come luogo di passaggio dell’altro, come se non le appartenesse e come se il contatto facesse sentire di meno piuttosto che di più.
Penso che tutti noi possiamo ritrovare queste descrizioni calzanti per molte nostre pazienti.
Un’altra caratteristica interessante del trauma da abuso o da molestia è una sorta di deformazione della realtà per cui il tempo passato e quello presente si condensano e rivivono nello stesso momento. In questo contesto l’amenorrea potrebbe essere letta come la naturale incapacità di metabolizzare il trauma e quindi di mentalizzare il groviglio di emozioni, sensazioni e pensieri che vi si annidano.
Bibliografia.
Stupiggia M (2007) “Il corpo Violato” La Meridiana, molfetta (BA).
Liss J, Stupiggia M (1994) (a cura di)“La Terapia Biosistemica”, FrancoAngeli, Milano
Zappa LE (2009) “Alice in fuga dallo specchio” Francoangeli, Milano