MS09.1.
Costruzione della relazione terapeutica finalizzata alla riabilitazione psico-nutrizionale
Centro Gruber
Servizio di Diagnosi e Cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare
Servizio di Diagnosi e Cura dei Disturbi d’Ansia e Psicosomatici
Trunfio O
Premessa. E' sempre più riconosciuta l'importanza della qualità della relazione e della comunicazione tra medico e paziente come fattori coadiuvanti il processo di cambiamento. La necessità di modificare il classico approccio medico-paziente è stata sottolineata nel 2002 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel Report “Innovative care for Chronic Conditions” (4) che ha evidenziato la necessità che il paziente abbia un ruolo centrale e il suo attivo coinvolgimento nella cura. L’OMS afferma che per l’operatore sanitario sono necessarie abilità di comunicazione e di counseling per supportare le persone con problemi di lunga durata e precisa anche che gli operatori della sanità necessitano di una formazione per utilizzare questo tipo di competenza e identifica il modello del team multi-disciplinare come quello più adeguato per la gestione di questi pazienti. Il counseling nell’ambitosanitario si pone quindi come strumento d’elezione per la promozione dell’empowerment del paziente proponendosi di avviare con lui un percorso d’aiuto che favorisca lo sviluppo delle sue potenzialità, della sua capacità di autogestirsi, di mettere in atto strategie decisionali orientate a soluzioni di problemi specifici e quindi di effettuare le scelte necessarie per migliorare la propria salute.
Aspetti metodologici. E’ fondamentale che la relazione d’aiuto che si instaura tra medico-nutrizionista e paziente con DCA preveda la costruzione di una compliance terapeutica, ossia che si instauri tra di essi una relazione collaborativa basata sull’accoglienza del paziente, sull’interesse non intrusivo e sull’ascolto empatico. Effettuare la RPN secondo questa modalità che necessita di formazione specifica, permetterà all’operatore di esplorare le idee disfunzionali del paziente sulla triade cibo-peso-corpo, i suoi bisogni e le sue difficoltà a mettere in atto cambiamenti comportamentali, ma allo stesso tempo consentirà di stimolare le risorse insite nel paziente concordando con lui obiettivi di lavoro condivisi (1).
Obiettivi. La modalità relazionale che il medico-nutrizionista adotta nei confronti del paziente con DCA in ogni fase del percorso diagnostico-terapeutico si pone l’obiettivo di creare, così come accade nel contesto psicoterapico un setting sicuro e accogliente all’interno del quale, il paziente, sentendosi ascoltato e non giudicato, si sentirà libero di esplorare difficoltà, paure e bisogni.
Risultati e Conclusioni. Le tecniche di base del counseling rappresentano, quindi, un valore aggiunto alla professionalità del medico-nutrizionista aspetto che favorirà una maggiore consapevolezza nella gestione della relazione tra medico e paziente affetto da un disturbo complesso, superando i limiti dell’approccio medico tradizionale che non tiene conto della motivazione e degli spetti psicopatologici (2). L’operatore che utilizza tali tecniche si arricchisce di uno strumento che gli consente di mettere in atto interventi personalizzati che informino i pazienti in modo scientificamente corretto, supportino i processi decisionali ed i cambiamenti comportamentali (3).
Bibliografia.
1. Trunfio O, Ballardini D, Schumann R, Franco A (2008) “Effetti terapeutici della riabilitazione psico-nutrizionale nella terapia cognitivo-comportamentale dei disturbi del comportamento alimentare” Personalità Dipendenze 14, 131-158.
2. Bert G, Quadrino S (2006) “Il counselling nelle professioni di aiuto” Ed Change, Torino.
3. Giusti E, Masiello L (2003) “Il counseling sanitario. Manuale introduttivo per gli operatori della salute” Carocci Editore, Milano
4. World Health Organization (2002) “Innovative care for chronic conditions: building blocks for action: Global Report” Geneva.
Costruzione della relazione terapeutica finalizzata alla riabilitazione psico-nutrizionale
Centro Gruber
Servizio di Diagnosi e Cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare
Servizio di Diagnosi e Cura dei Disturbi d’Ansia e Psicosomatici
Trunfio O
Premessa. E' sempre più riconosciuta l'importanza della qualità della relazione e della comunicazione tra medico e paziente come fattori coadiuvanti il processo di cambiamento. La necessità di modificare il classico approccio medico-paziente è stata sottolineata nel 2002 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel Report “Innovative care for Chronic Conditions” (4) che ha evidenziato la necessità che il paziente abbia un ruolo centrale e il suo attivo coinvolgimento nella cura. L’OMS afferma che per l’operatore sanitario sono necessarie abilità di comunicazione e di counseling per supportare le persone con problemi di lunga durata e precisa anche che gli operatori della sanità necessitano di una formazione per utilizzare questo tipo di competenza e identifica il modello del team multi-disciplinare come quello più adeguato per la gestione di questi pazienti. Il counseling nell’ambitosanitario si pone quindi come strumento d’elezione per la promozione dell’empowerment del paziente proponendosi di avviare con lui un percorso d’aiuto che favorisca lo sviluppo delle sue potenzialità, della sua capacità di autogestirsi, di mettere in atto strategie decisionali orientate a soluzioni di problemi specifici e quindi di effettuare le scelte necessarie per migliorare la propria salute.
Aspetti metodologici. E’ fondamentale che la relazione d’aiuto che si instaura tra medico-nutrizionista e paziente con DCA preveda la costruzione di una compliance terapeutica, ossia che si instauri tra di essi una relazione collaborativa basata sull’accoglienza del paziente, sull’interesse non intrusivo e sull’ascolto empatico. Effettuare la RPN secondo questa modalità che necessita di formazione specifica, permetterà all’operatore di esplorare le idee disfunzionali del paziente sulla triade cibo-peso-corpo, i suoi bisogni e le sue difficoltà a mettere in atto cambiamenti comportamentali, ma allo stesso tempo consentirà di stimolare le risorse insite nel paziente concordando con lui obiettivi di lavoro condivisi (1).
Obiettivi. La modalità relazionale che il medico-nutrizionista adotta nei confronti del paziente con DCA in ogni fase del percorso diagnostico-terapeutico si pone l’obiettivo di creare, così come accade nel contesto psicoterapico un setting sicuro e accogliente all’interno del quale, il paziente, sentendosi ascoltato e non giudicato, si sentirà libero di esplorare difficoltà, paure e bisogni.
Risultati e Conclusioni. Le tecniche di base del counseling rappresentano, quindi, un valore aggiunto alla professionalità del medico-nutrizionista aspetto che favorirà una maggiore consapevolezza nella gestione della relazione tra medico e paziente affetto da un disturbo complesso, superando i limiti dell’approccio medico tradizionale che non tiene conto della motivazione e degli spetti psicopatologici (2). L’operatore che utilizza tali tecniche si arricchisce di uno strumento che gli consente di mettere in atto interventi personalizzati che informino i pazienti in modo scientificamente corretto, supportino i processi decisionali ed i cambiamenti comportamentali (3).
Bibliografia.
1. Trunfio O, Ballardini D, Schumann R, Franco A (2008) “Effetti terapeutici della riabilitazione psico-nutrizionale nella terapia cognitivo-comportamentale dei disturbi del comportamento alimentare” Personalità Dipendenze 14, 131-158.
2. Bert G, Quadrino S (2006) “Il counselling nelle professioni di aiuto” Ed Change, Torino.
3. Giusti E, Masiello L (2003) “Il counseling sanitario. Manuale introduttivo per gli operatori della salute” Carocci Editore, Milano
4. World Health Organization (2002) “Innovative care for chronic conditions: building blocks for action: Global Report” Geneva.