TR1.7.
ETP orientata al soggetto obeso e diabetico
Sapienza Università di Roma, Dip Medicina Sperimentale – Sez Fisiopatologia Medica, Scienza dell’Alimentazione ed Endocrinologia
* ICR villa delle Querce di Nemi (RM) – UOC di Riabilitazione Metabolico Nutrizionale Psicologica
Donini LM, Savina C*, Castellaneta E*, Zaninotto S*, Tempera S
Premesse. Obesità e diabete mellito di tipo II richiedono oltre che una gestione efficace di comorbosità, disabilità ed alterazioni della sfera psicologica, anche un cambiamento dello stile di vita duraturo nel tempo. Tale obiettivo può essere raggiunto se, tra gli altri, il paziente riceve chiare e precise indicazioni su come gestire la malattia e su come ottenere gli opportuni cambiamenti nell’alimentazione e nell’attività fisica.
Conoscenze. In letteratura e ormai dimostrato che, per essere efficaci, i programmi di Educazione Terapeutica del Paziente (ETP) devono includere percorsi capaci di sviluppare al contempo l’autoefficacia e le strategie di coping oltre alla capacita di gestire le diverse problematiche relative alla malattia.
L’Educazione Terapeutica Orientata. Il percorso di ETP non può che partire da un’analisi dello stato clinico-funzionale e psicologico del paziente e non può non tener conto delle condizioni socio-culturali ed ambientali del soggetto da trattare. La ETP si realizza classicamente in gruppo, perché tale contesto è probabilmente più efficace nell’aiutare a trovare soluzioni e strategie e fondamentale nel percorso di adattamento alla malattia. Alliinterno del gruppo le persone hanno la possibilità di discutere della loro vita in una clima di fiducia e rispetto reciproco. Il gruppo mutua le relazioni e i legami che si creano fornendo spunti per ristrutturare il proprio pensiero e individuare strategie di adattamento alla malattia. È evidente che qualsiasi procedura di ETP dovrà essere adattata alle caratteristiche personali e di contesto sopracitate.
Metodologia. Fatte queste premesse, le procedure di ETP, dovranno considerare, nel caso di obesità e diabete, aspetti relativi all’alimentazione (gruppi alimentari, conteggio calorie e carboidrati, …) ed all’attività fisica (contapassi, …), alla gestione delle complicanze (monitoraggio pressione arteriosa, gestione di strumenti di ventilazione respiratoria non invasiva, …).
Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, sarà necessario contestualizzare la frequenza delle sessioni di gruppo (in funzione delle risorse umane e strutturali a disposizione, delle distanze, …), programmare la formazione degli operatori (con un approccio meno didattico e più educativo), strutturare il team individuando le figure professionali coinvolte (medici, dietisti, psicologi, educatori, infermieri, fisioterapisti, ..) oltre che valutare l’opportunità di coinvolgere altri pazienti nelle attività di tutoraggio.
Risultati di esito e di processo. L’esito dell’intervento di ETP sarà valutato misurandone gli effetti su qualità di vita, conoscenze sulla malattia, strategie di coping e, più in generale, sui risultati ottenuti in termini clinico-funzionali e psicologici.
Bibliografia.
1. Trento M et al (2010) “Miglioramento delle strategie di coping, qualità di vita e controllo metabolico in persone con diabete di tipo 1 seguite mediante Group Care e conta dei carboidrati” G It Diabetol Metab 30, 165-171
2. Trento M et al (2010) “Rethink Organization to improve Education and Outcomes (ROMEO)” Diab Care 33, 4, 745-7
ETP orientata al soggetto obeso e diabetico
Sapienza Università di Roma, Dip Medicina Sperimentale – Sez Fisiopatologia Medica, Scienza dell’Alimentazione ed Endocrinologia
* ICR villa delle Querce di Nemi (RM) – UOC di Riabilitazione Metabolico Nutrizionale Psicologica
Donini LM, Savina C*, Castellaneta E*, Zaninotto S*, Tempera S
Premesse. Obesità e diabete mellito di tipo II richiedono oltre che una gestione efficace di comorbosità, disabilità ed alterazioni della sfera psicologica, anche un cambiamento dello stile di vita duraturo nel tempo. Tale obiettivo può essere raggiunto se, tra gli altri, il paziente riceve chiare e precise indicazioni su come gestire la malattia e su come ottenere gli opportuni cambiamenti nell’alimentazione e nell’attività fisica.
Conoscenze. In letteratura e ormai dimostrato che, per essere efficaci, i programmi di Educazione Terapeutica del Paziente (ETP) devono includere percorsi capaci di sviluppare al contempo l’autoefficacia e le strategie di coping oltre alla capacita di gestire le diverse problematiche relative alla malattia.
L’Educazione Terapeutica Orientata. Il percorso di ETP non può che partire da un’analisi dello stato clinico-funzionale e psicologico del paziente e non può non tener conto delle condizioni socio-culturali ed ambientali del soggetto da trattare. La ETP si realizza classicamente in gruppo, perché tale contesto è probabilmente più efficace nell’aiutare a trovare soluzioni e strategie e fondamentale nel percorso di adattamento alla malattia. Alliinterno del gruppo le persone hanno la possibilità di discutere della loro vita in una clima di fiducia e rispetto reciproco. Il gruppo mutua le relazioni e i legami che si creano fornendo spunti per ristrutturare il proprio pensiero e individuare strategie di adattamento alla malattia. È evidente che qualsiasi procedura di ETP dovrà essere adattata alle caratteristiche personali e di contesto sopracitate.
Metodologia. Fatte queste premesse, le procedure di ETP, dovranno considerare, nel caso di obesità e diabete, aspetti relativi all’alimentazione (gruppi alimentari, conteggio calorie e carboidrati, …) ed all’attività fisica (contapassi, …), alla gestione delle complicanze (monitoraggio pressione arteriosa, gestione di strumenti di ventilazione respiratoria non invasiva, …).
Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, sarà necessario contestualizzare la frequenza delle sessioni di gruppo (in funzione delle risorse umane e strutturali a disposizione, delle distanze, …), programmare la formazione degli operatori (con un approccio meno didattico e più educativo), strutturare il team individuando le figure professionali coinvolte (medici, dietisti, psicologi, educatori, infermieri, fisioterapisti, ..) oltre che valutare l’opportunità di coinvolgere altri pazienti nelle attività di tutoraggio.
Risultati di esito e di processo. L’esito dell’intervento di ETP sarà valutato misurandone gli effetti su qualità di vita, conoscenze sulla malattia, strategie di coping e, più in generale, sui risultati ottenuti in termini clinico-funzionali e psicologici.
Bibliografia.
1. Trento M et al (2010) “Miglioramento delle strategie di coping, qualità di vita e controllo metabolico in persone con diabete di tipo 1 seguite mediante Group Care e conta dei carboidrati” G It Diabetol Metab 30, 165-171
2. Trento M et al (2010) “Rethink Organization to improve Education and Outcomes (ROMEO)” Diab Care 33, 4, 745-7