PD.04.PS.17
Bolognesi A, Roncarati E, Schlagenauf P, D’Alessandro G, Zurlo F, Francato F, Leoni M, Manzato E
Dismorfia muscolare e disturbi del comportamento alimentare: il ruolo delle relazioni e dei modelli familiari nell’insorgenza del disturbo dell’immagine corporea. Presentazione di un caso clinico.
Centro Disturbi del Comportamento Alimentare, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Anna, Ferrara
Introduzione. Come Schilder ha puntualizzato l’immagine corporea è un costrutto in continuo cambiamento ed è determinata da fattori psichici, sociali e fisici [1].
L’insoddisfazione corporea è determinata dalla discrepanza tra la forma fisica reale e l’ideale di bellezza. Se l’immagine corporea delle donne si riferisce tradizionalmente alla magrezza, la forma del corpo in termini di muscolarità è una chiave importante per lo sviluppo dell’immagine corporea nei maschi (2).Patologie in cui è presente una alterazione della percezione corporea sono per esempio la dismorfia e i disturbi alimentari. Carenti sono le conoscenze attuali sui meccanismi che nei maschi possono concorrere a generare un disturbo dell’immagine corporea.(3) Il presente studio esplora il ruolo dell’ambiente familiare negli aspetti relazionali e nei modelli di forma fisica proposti dai genitori.
Conoscenze letterarie. La dismorfia muscolare è stata identificata a partire dagli anni Novanta in studi condotti su culturisti maschi evidenziando caratteristiche cognitive e comportamentali simili a quelle presenti in nell’Anoressia Nervosa, tanto da arrivare alla definizione di “reverse anorexia” in cui la distorsione dell’immagine corporea si esprime nella convinzione di vedersi privi di adeguata muscolatura anziché nella ricerca della magrezza tipica della AN (4).
Un disturbo dell’immagine corporea porta l’individuo a focalizzarsi sulla forma fisica; questo in associazione ad altri fattori predisponenti può evolvere nello sviluppo di disturbo del comportamento alimentare o di un dismorfismo muscolare.
Alcuni studi hanno rilevato come la carenza di comunicazioni all’interno dell’ambito famigliare possano favorire lo sviluppo di disagio corporeo (5)
Obiettivo. Indagare il ruolo delle relazioni familiari, dei modelli di bellezza fisica e delle modalità alimentari genitoriali nell’insorgenza di un disturbo dell’immagine corporea in un paziente affetto da disturbo alimentare e dismorfia muscolare.
Metodologia. Il paziente si è presentato presso il Centro Multidisciplinare per i DCA di Ferrara a circa un anno e mezzo dall’insorgenza del disturbo. È stato proposto un inquadramento diagnostico (visite psicologiche, nutrizionali e internistiche) e somministrazione di test (Eating Attitude Test, Eating Disorders Inventory, Binge Eating Scale, Body Uneasiness Questionare, Beck Depression Inventory).Sono stati inoltre svolti colloqui anamnestici familiari con la coppia genitoriale.
Risultati. Il paziente maschio di 18 anni, arriva su richiesta dei genitori con cui vive insieme alle due sorelle. Al momento della valutazione presenta un intenso disagio corporeo che si esprime nella ricerca di una muscolatura sviluppata ed in particolare nella definizione muscolare di braccia e addome, perseguita attraverso intensa attività sportiva (in particolare sollevamento pesi) e rigido controllo alimentare che esita in abbuffate senza condotte di eliminazione. L’iperattività é caratterizzata da rigide regole sul tipo e intensità di esercizio da svolgere, ogni trasgressione provoca intensi vissuti di inadeguatezza e angoscia. Le aree occupazionali e sociali hanno subito una progressiva contrazione a partire dall’insorgere del problema. Sono presenti controlli compulsivi delle forme e dell’immagine corporea ed evitamenti situazionali. Dall’anamnesi familiare emergono aspetti di interesse clinico quali un importante aumento ponderale del paziente durante l’infanzia successivamente alla nascita della sorella minore. Nella madre sono emersi aspetti depressivi reattivi a lutti non elaborati ed alte aspettative con tendenza all’ipercriticismo nei confronti dell’unico figlio maschio. Il padre in età giovanile presentava un ideale di bellezza incentrato sul corpo muscoloso e tonico con intensa pratica sportiva. La comunicazione intrafamiliare è carente e per lo più ti tipo conflittuale.
Discussione. Il caso clinico illustrato presenta elementi afferenti all’area del disturbo alimentare ed in particolare della Bulimia Nervosa non Purgativa e contemporaneamente a quella del dismorfismo corporeo. I due disturbi sembrano accomunati da un’attenzione ossessiva verso il corpo, oggetto di una percezione alterata da parte del soggetto a cui hanno contribuito il modello paterno di focalizzazione corporea, gli atteggiamenti materni di ipercriticismo e la scarsa comunicazione tra i diversi membri della famiglia.
Conclusione. Ulteriori ricerche dovranno focalizzarsi sul ruolo di fattori familiari che all’interno di un contesto multifattoriale, possono svolgere un ruolo predisponente allo sviluppo di un disturbo dell’immagine corporea con particolare riferimento all’universo maschile.
Bibliografia.
(1)Schilder P (1950),Image and appearance of the human body. New York: International University Press.
(2)Muth JL, Cash TF (1997)Body image attitudes. What differences does gender make? J App Soc Psychol.
(3) Cohane GH, Pope HG (2001) Body image in boys: a review of the literature. Int J Eat Disord.
(4) Pope HG Jr, Katz DL, Hudson JI (1993) Anorexia nervosa and ‘‘reverse anorexia’’ among 108 male bodybuilders. Comprehensive Psychiatry;34:406–409.
(5) Al Sabbah H, Vereecken CA, Elgar FJ, Nansel T, Aasvee K, Abdeen Z, Ojala K, Ahluwalia N, Maes L, (2009), Body weight dissatisfaction and communication wuth parents among adolescents in 24 countries: international cross-sectional survey. BMC Public Health,6, 9-52.
Bolognesi A, Roncarati E, Schlagenauf P, D’Alessandro G, Zurlo F, Francato F, Leoni M, Manzato E
Dismorfia muscolare e disturbi del comportamento alimentare: il ruolo delle relazioni e dei modelli familiari nell’insorgenza del disturbo dell’immagine corporea. Presentazione di un caso clinico.
Centro Disturbi del Comportamento Alimentare, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Anna, Ferrara
Introduzione. Come Schilder ha puntualizzato l’immagine corporea è un costrutto in continuo cambiamento ed è determinata da fattori psichici, sociali e fisici [1].
L’insoddisfazione corporea è determinata dalla discrepanza tra la forma fisica reale e l’ideale di bellezza. Se l’immagine corporea delle donne si riferisce tradizionalmente alla magrezza, la forma del corpo in termini di muscolarità è una chiave importante per lo sviluppo dell’immagine corporea nei maschi (2).Patologie in cui è presente una alterazione della percezione corporea sono per esempio la dismorfia e i disturbi alimentari. Carenti sono le conoscenze attuali sui meccanismi che nei maschi possono concorrere a generare un disturbo dell’immagine corporea.(3) Il presente studio esplora il ruolo dell’ambiente familiare negli aspetti relazionali e nei modelli di forma fisica proposti dai genitori.
Conoscenze letterarie. La dismorfia muscolare è stata identificata a partire dagli anni Novanta in studi condotti su culturisti maschi evidenziando caratteristiche cognitive e comportamentali simili a quelle presenti in nell’Anoressia Nervosa, tanto da arrivare alla definizione di “reverse anorexia” in cui la distorsione dell’immagine corporea si esprime nella convinzione di vedersi privi di adeguata muscolatura anziché nella ricerca della magrezza tipica della AN (4).
Un disturbo dell’immagine corporea porta l’individuo a focalizzarsi sulla forma fisica; questo in associazione ad altri fattori predisponenti può evolvere nello sviluppo di disturbo del comportamento alimentare o di un dismorfismo muscolare.
Alcuni studi hanno rilevato come la carenza di comunicazioni all’interno dell’ambito famigliare possano favorire lo sviluppo di disagio corporeo (5)
Obiettivo. Indagare il ruolo delle relazioni familiari, dei modelli di bellezza fisica e delle modalità alimentari genitoriali nell’insorgenza di un disturbo dell’immagine corporea in un paziente affetto da disturbo alimentare e dismorfia muscolare.
Metodologia. Il paziente si è presentato presso il Centro Multidisciplinare per i DCA di Ferrara a circa un anno e mezzo dall’insorgenza del disturbo. È stato proposto un inquadramento diagnostico (visite psicologiche, nutrizionali e internistiche) e somministrazione di test (Eating Attitude Test, Eating Disorders Inventory, Binge Eating Scale, Body Uneasiness Questionare, Beck Depression Inventory).Sono stati inoltre svolti colloqui anamnestici familiari con la coppia genitoriale.
Risultati. Il paziente maschio di 18 anni, arriva su richiesta dei genitori con cui vive insieme alle due sorelle. Al momento della valutazione presenta un intenso disagio corporeo che si esprime nella ricerca di una muscolatura sviluppata ed in particolare nella definizione muscolare di braccia e addome, perseguita attraverso intensa attività sportiva (in particolare sollevamento pesi) e rigido controllo alimentare che esita in abbuffate senza condotte di eliminazione. L’iperattività é caratterizzata da rigide regole sul tipo e intensità di esercizio da svolgere, ogni trasgressione provoca intensi vissuti di inadeguatezza e angoscia. Le aree occupazionali e sociali hanno subito una progressiva contrazione a partire dall’insorgere del problema. Sono presenti controlli compulsivi delle forme e dell’immagine corporea ed evitamenti situazionali. Dall’anamnesi familiare emergono aspetti di interesse clinico quali un importante aumento ponderale del paziente durante l’infanzia successivamente alla nascita della sorella minore. Nella madre sono emersi aspetti depressivi reattivi a lutti non elaborati ed alte aspettative con tendenza all’ipercriticismo nei confronti dell’unico figlio maschio. Il padre in età giovanile presentava un ideale di bellezza incentrato sul corpo muscoloso e tonico con intensa pratica sportiva. La comunicazione intrafamiliare è carente e per lo più ti tipo conflittuale.
Discussione. Il caso clinico illustrato presenta elementi afferenti all’area del disturbo alimentare ed in particolare della Bulimia Nervosa non Purgativa e contemporaneamente a quella del dismorfismo corporeo. I due disturbi sembrano accomunati da un’attenzione ossessiva verso il corpo, oggetto di una percezione alterata da parte del soggetto a cui hanno contribuito il modello paterno di focalizzazione corporea, gli atteggiamenti materni di ipercriticismo e la scarsa comunicazione tra i diversi membri della famiglia.
Conclusione. Ulteriori ricerche dovranno focalizzarsi sul ruolo di fattori familiari che all’interno di un contesto multifattoriale, possono svolgere un ruolo predisponente allo sviluppo di un disturbo dell’immagine corporea con particolare riferimento all’universo maschile.
Bibliografia.
(1)Schilder P (1950),Image and appearance of the human body. New York: International University Press.
(2)Muth JL, Cash TF (1997)Body image attitudes. What differences does gender make? J App Soc Psychol.
(3) Cohane GH, Pope HG (2001) Body image in boys: a review of the literature. Int J Eat Disord.
(4) Pope HG Jr, Katz DL, Hudson JI (1993) Anorexia nervosa and ‘‘reverse anorexia’’ among 108 male bodybuilders. Comprehensive Psychiatry;34:406–409.
(5) Al Sabbah H, Vereecken CA, Elgar FJ, Nansel T, Aasvee K, Abdeen Z, Ojala K, Ahluwalia N, Maes L, (2009), Body weight dissatisfaction and communication wuth parents among adolescents in 24 countries: international cross-sectional survey. BMC Public Health,6, 9-52.