PD.09.PS.28
Danti S., Lucchesi S., Gori A.
“Attaccamenti intimi”: Valutazione degli Stili di Attaccamento in un campione di soggetti con diagnosi di Disturbo del Comportamento Alimentare in trattamento integrato Gruppo Incontro- Centro Gli Aquiloni, Servizio Ambulatoriale di Diagnosi e Cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare
Premesse. La teoria dell’attaccamento è alla base di qualsiasi indagine psicologica (Caputo, 2003, in particolare nei Disturbi Alimentari, e ha contribuito a promuovere un diverso punto di vista a proposito dell’eziologia delle patologie psichiche. In evidenza è il ruolo della relazione intesa come elemento fondamentale per lo sviluppo dell’individuo, sia normale che patologico. In letteratura sono numerosi gli autori che hanno esportato il concetto di attaccamento, dalla diade originaria madre-bambino ad altre realtà relazionali, caratterizzate dal medesimo legame di intimità. Risultano tuttavia scarsi gli studi che cercano di analizzare gli Stili di Attaccamento in soggetti con diagnosi di DCA in trattamento, avvalendosi di una valutazione integrata (self-report e test etero somministrati).
Descrizione della struttura.Il servizio attivato su iniziativa del Gruppo Incontro, denominato “Gli Aquiloni”, è un centro ambulatoriale per la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) che segue un approccio integrato composto da un’èquipe multidisciplinare.
Indicazioni per l’utenza. Il percorso terapeutico promosso dal centro è articolato in due fasi: a) Valutazione clinico diagnostica, della durata di 20-30 giorni; b) Proposta di un percorso individualizzato attraverso un trattamento integrato, che a seconda dei casi può includere le seguenti aree di intervento:. supporto psicologico, psicoterapia (familiare, individuale e di gruppo), incontri psicoeducazionali e informativi, terapia medica, terapia psichiatrica, analisi bioimpedenziometrica per la valutazione dello stato nutrizionale, terapia alimentare, programma motorio individualizzato.
Obiettivi. L’intento è quello di conoscere gli stili di attaccamento prevalenti in un gruppo di pazienti con Disturbi Alimentari, attraverso una doppia valutazione: da una parte la prospettiva del terapeuta e dall’altra quella del paziente. La finalità ultima è quella di arrivare a una migliore comprensione del disagio e delle dinamiche relazionali, cercando di realizzare quelle che vengono chiamate “evidence based procedures”.
Conoscenze.Il lavoro nasce dall’esperienza pluriennale dell’equipe “Gli Aquiloni” che si avvale della collaborazione di un gruppo di professionisti specializzati (medico psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, nutrizionista).
Osservazioni personali. In merito alla relazione tra attaccamento e DCA non c’è accordo in letteratura. Se alcuni studi sottolineano che l’aspetto invariante delle relazioni di attaccamento in una organizzazione di tipo Disturbi Alimentari sembra essere la presenza di un attaccamento invischiante, caratterizzato da ambiguità e scarsa definizione, altri non evidenziano particolari differenze.
Interpretazioni personali. All’interno delle dinamiche relazionali il bambino strutturerà con buona probabilità uno stile di attaccamento misto evitante/ambivalente-coercitivo,in modo specifico compulsivo compiacente(A4), con una componente coercitiva, che è di maggiore intensità nella condizione anoressica (A4/C+) e di maggiore passività nella condizione obesa e bulimica (A4/C-) (Guidano, 1987). Un’organizzazione del Sé come questa causerà ambiguità e contraddizione nei rapporti interpersonali i quali saranno vissuti, contemporaneamente, sia come fondamentali per la propria stabilità, sia potenzialmente pericolosi per la stabilità stessa.
Aspetti metodologici. Questo studio intende analizzare gli Stili di Attaccamento in un campione di soggetti con diagnosi di Disturbo del Comportamento Alimentare. Il campione in trattamento ambulatoriale è composto da 23 soggetti di sesso femminile con un’età media di 31.65 anni (DS=9.36). Dei 23 soggetti 2 hanno ricevuto una diagnosi di Anoressia Nervosa (AN); 11 soggetti hanno ricevuto una diagnosi di Bulimia Nervosa(BN); 7 di “Binge Eating” (BED); e i restanti di disturbo del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificato (EDNOS). Gli strumenti utilizzati sono l’Adult Attachment Questionnaire (Westen e Nakash, 2005b) e il Psychologial Treatment Inventory (Gori, Giannini, & Shuldberg, 2008.
Risultati.I risultati preliminari indicano la prevalenza delle varianti dell’attaccamento insicuro ansiose ed evitanti.
Discussione. Questi risultati preliminari confermano in parte quelli della letteratura pre-esistente e forniscono ulteriori spunti di riflessione. Ulteriori analisi si ritengono necessarie per ampliare e approfondire lo studio.
Conclusioni. A nostro avviso, vista la complessità della patologia, una valutazione integrata può essere molto utile al clinico che sta costruendo fin dalle prime sedute di trattamento la relazione terapeutica “intima” (Shane, Gales e Gales, 2000). L’importanza di una valutazione di questo tipo mette al centro della cura la trasformazione del sé del paziente che non può prescindere dalla continua influenza reciproca paziente terapeuta. Nella suddetta relazione assai spesso sono presenti sentimenti disforici, che rendono infatti, fin dall’inizio del trattamento, il lavoro clinico particolarmente critico . Inoltre, un cambiamento nella sfera disfunzionale dell’attaccamento è un “risultato-obiettivo” di molti interventi terapeutici, che può portare a rafforzare la consapevolezza e l’autoregolazione e a veicolare questo tipo di pazienti verso relazioni e stili di vita più sani e soddisfacenti.
Bibliografia.
(1) Caputo G. Nosografia psichiatrica e psicoanalisi contemporanea nell’approccio dei disturbi del comportamento alimentare, Atti del III Congresso Nazionale del SISDCA, Brescia in press, 2003.
(1) Guidano VF. Complexity of the self. Guilford Press, New York, 1987.
(2) Westen, D., & Nakash, O. (2005b). Attachment Questionnaire (AQ) Manual. www.psychsystems.net/lab
(3) Gori, A., Giannini, M., & Schuldberg, D. (2008). Mind and body together? A new measure for planning treatment and assessing psychotherapy outcome. Paper presented to the Congress of the Society for the Exploration of Psychotherapy Integration (SEPI), Boston, MA, May 4, 2008.
(4) Shane, M.e E., Gales M. (2000) Attaccamenti intimi verso una nuova psicologia del sé.Astrolabio, Roma.
Danti S., Lucchesi S., Gori A.
“Attaccamenti intimi”: Valutazione degli Stili di Attaccamento in un campione di soggetti con diagnosi di Disturbo del Comportamento Alimentare in trattamento integrato Gruppo Incontro- Centro Gli Aquiloni, Servizio Ambulatoriale di Diagnosi e Cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare
Premesse. La teoria dell’attaccamento è alla base di qualsiasi indagine psicologica (Caputo, 2003, in particolare nei Disturbi Alimentari, e ha contribuito a promuovere un diverso punto di vista a proposito dell’eziologia delle patologie psichiche. In evidenza è il ruolo della relazione intesa come elemento fondamentale per lo sviluppo dell’individuo, sia normale che patologico. In letteratura sono numerosi gli autori che hanno esportato il concetto di attaccamento, dalla diade originaria madre-bambino ad altre realtà relazionali, caratterizzate dal medesimo legame di intimità. Risultano tuttavia scarsi gli studi che cercano di analizzare gli Stili di Attaccamento in soggetti con diagnosi di DCA in trattamento, avvalendosi di una valutazione integrata (self-report e test etero somministrati).
Descrizione della struttura.Il servizio attivato su iniziativa del Gruppo Incontro, denominato “Gli Aquiloni”, è un centro ambulatoriale per la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) che segue un approccio integrato composto da un’èquipe multidisciplinare.
Indicazioni per l’utenza. Il percorso terapeutico promosso dal centro è articolato in due fasi: a) Valutazione clinico diagnostica, della durata di 20-30 giorni; b) Proposta di un percorso individualizzato attraverso un trattamento integrato, che a seconda dei casi può includere le seguenti aree di intervento:. supporto psicologico, psicoterapia (familiare, individuale e di gruppo), incontri psicoeducazionali e informativi, terapia medica, terapia psichiatrica, analisi bioimpedenziometrica per la valutazione dello stato nutrizionale, terapia alimentare, programma motorio individualizzato.
Obiettivi. L’intento è quello di conoscere gli stili di attaccamento prevalenti in un gruppo di pazienti con Disturbi Alimentari, attraverso una doppia valutazione: da una parte la prospettiva del terapeuta e dall’altra quella del paziente. La finalità ultima è quella di arrivare a una migliore comprensione del disagio e delle dinamiche relazionali, cercando di realizzare quelle che vengono chiamate “evidence based procedures”.
Conoscenze.Il lavoro nasce dall’esperienza pluriennale dell’equipe “Gli Aquiloni” che si avvale della collaborazione di un gruppo di professionisti specializzati (medico psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, nutrizionista).
Osservazioni personali. In merito alla relazione tra attaccamento e DCA non c’è accordo in letteratura. Se alcuni studi sottolineano che l’aspetto invariante delle relazioni di attaccamento in una organizzazione di tipo Disturbi Alimentari sembra essere la presenza di un attaccamento invischiante, caratterizzato da ambiguità e scarsa definizione, altri non evidenziano particolari differenze.
Interpretazioni personali. All’interno delle dinamiche relazionali il bambino strutturerà con buona probabilità uno stile di attaccamento misto evitante/ambivalente-coercitivo,in modo specifico compulsivo compiacente(A4), con una componente coercitiva, che è di maggiore intensità nella condizione anoressica (A4/C+) e di maggiore passività nella condizione obesa e bulimica (A4/C-) (Guidano, 1987). Un’organizzazione del Sé come questa causerà ambiguità e contraddizione nei rapporti interpersonali i quali saranno vissuti, contemporaneamente, sia come fondamentali per la propria stabilità, sia potenzialmente pericolosi per la stabilità stessa.
Aspetti metodologici. Questo studio intende analizzare gli Stili di Attaccamento in un campione di soggetti con diagnosi di Disturbo del Comportamento Alimentare. Il campione in trattamento ambulatoriale è composto da 23 soggetti di sesso femminile con un’età media di 31.65 anni (DS=9.36). Dei 23 soggetti 2 hanno ricevuto una diagnosi di Anoressia Nervosa (AN); 11 soggetti hanno ricevuto una diagnosi di Bulimia Nervosa(BN); 7 di “Binge Eating” (BED); e i restanti di disturbo del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificato (EDNOS). Gli strumenti utilizzati sono l’Adult Attachment Questionnaire (Westen e Nakash, 2005b) e il Psychologial Treatment Inventory (Gori, Giannini, & Shuldberg, 2008.
Risultati.I risultati preliminari indicano la prevalenza delle varianti dell’attaccamento insicuro ansiose ed evitanti.
Discussione. Questi risultati preliminari confermano in parte quelli della letteratura pre-esistente e forniscono ulteriori spunti di riflessione. Ulteriori analisi si ritengono necessarie per ampliare e approfondire lo studio.
Conclusioni. A nostro avviso, vista la complessità della patologia, una valutazione integrata può essere molto utile al clinico che sta costruendo fin dalle prime sedute di trattamento la relazione terapeutica “intima” (Shane, Gales e Gales, 2000). L’importanza di una valutazione di questo tipo mette al centro della cura la trasformazione del sé del paziente che non può prescindere dalla continua influenza reciproca paziente terapeuta. Nella suddetta relazione assai spesso sono presenti sentimenti disforici, che rendono infatti, fin dall’inizio del trattamento, il lavoro clinico particolarmente critico . Inoltre, un cambiamento nella sfera disfunzionale dell’attaccamento è un “risultato-obiettivo” di molti interventi terapeutici, che può portare a rafforzare la consapevolezza e l’autoregolazione e a veicolare questo tipo di pazienti verso relazioni e stili di vita più sani e soddisfacenti.
Bibliografia.
(1) Caputo G. Nosografia psichiatrica e psicoanalisi contemporanea nell’approccio dei disturbi del comportamento alimentare, Atti del III Congresso Nazionale del SISDCA, Brescia in press, 2003.
(1) Guidano VF. Complexity of the self. Guilford Press, New York, 1987.
(2) Westen, D., & Nakash, O. (2005b). Attachment Questionnaire (AQ) Manual. www.psychsystems.net/lab
(3) Gori, A., Giannini, M., & Schuldberg, D. (2008). Mind and body together? A new measure for planning treatment and assessing psychotherapy outcome. Paper presented to the Congress of the Society for the Exploration of Psychotherapy Integration (SEPI), Boston, MA, May 4, 2008.
(4) Shane, M.e E., Gales M. (2000) Attaccamenti intimi verso una nuova psicologia del sé.Astrolabio, Roma.