PD.10.PS.01
Aquilano P, Altamura M, Mendolicchio L, Petrone A, Rossi G, Lo Russo T, Rossetti M, Bellomo A e Tusiano M
Disturbi del comportamento alimentare e comorbilità psichiatrica in pazienti obesi
Dipartimento di Scienze Mediche Reparto di Psichiatria, Università di Foggia, Dipartimento di Medicina, Medicina Interna II, Ambulatorio di Obesità e Disturbi del Comportamento Alimentare, Azienda Ospedali RiunitiDipartimento di Neuroscienze, Reparto di Psicologia, Azienda Ospedali Riuniti di Foggia
Premesse: L’obesità spesso è associata con i disturbi del comportamento alimentare (DCA), e in alcuni casi, può correlarsi a disordini emotivi quali depressione ed ansia. L’obiettivo di questo studio è stato determinare la prevalenza di DCA negli obesi e l’eventuale correlazione tra questi con ansia e depressione.
Descrizione della struttura: i tre dipartimenti collaborano attivamente nell’attività di clinica e di ricerca.
Indicazioni per l’utenza: l’utente è sottoposto a visita medica internista e ad un primo test psicometrico di valutazione, l’EAT-26. Gli high-scoring (punteggio≥20) proseguono l’iter psicologico, sottoponendosi ad una batteria di test (EDI-2,l’ASQ e CDQ).
Obiettivi: il lavoro di equipe è finalizzato a favorire una consapevolezza della complessità e varietà di aspetti che ruotano intorno al meccanismo della nutrizione.
Conoscenze: il lavoro che presentiamo è il risultato di anni di lavoro a contatto con migliaia di pazienti obesi afferenti all’ambulatorio.
Osservazioni personali: viviamo nella società dell’opulenza e della finzione;preferiamo colmare vuoti d’affetto col cibo, piuttosto che ammettere che abbiamo bisogno di sentirci amati.
Interpretazioni personali: l’insoddisfazione corporea è il primum movens per la maggior parte dei pazienti che intendono sottoporsi ad una dieta per perdere peso. A questo nucleo psicopatologico di base, può aggiungersi la presenza di un diffuso disagio psicosociale, legato allo stigma nei confronti dell’obesità,che può creare insoddisfazioni sempre maggiori e spinte all’isolamento sociale.
Aspetti metodologici: 504 adulti obesi (374 F; età media 47 aa;D.S.:0,5) con BMI >30 (media:36,8 Kg/m²; DS: 2,45), sono stati scelti casualmente nei primi 6 mesi del 2011.
Risultati: 263 pazienti obesi (52,18%; 216 F)sono risultati affetti da disturbi alimentari: 3 (2 F) pazienti affetti da Bulimia Nervosa (BN), 1 paziente con Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa (AN-BN)(N=1F) e 259 classificati come Eating Disorders Not Otherwise Specified (EDNOS,213 F) che includono Sweet Eating (SE), Emotional Eating (EE), Binge Eating Disorder (BED), Night Eating(NE) e altri disordini Non Altrimenti Specificati (NAS). 74 pazienti hanno completato la batteria dei test psicometrici mostrano valori critici nelle varie sottoscale EDI-2: Insoddisfazione Corporea (BED, AN-BN, SE, BN, NAS), Inadeguatezza (BED, NAS), Consapevolezza Enterocettiva(BED), Impulsività(AN-BN, BED), Ascetismo (NAS,BED); nelle sottoscale ASQ: Tensione, Tendenza paranoide, Sentimento di colpa (BED, BN, EE, SE, NAS, NE,AN-BN), Incapacità Emozionale BED,NE,EE,BN,NAS), Mancanza di controllo (BED, NE, EE, NAS); 33 soggetti positivi al CDQ.
Discussione: i nostri risultati indicano una netta prevalenza di disordini alimentari nei pazienti obesi. Questo ci suggerisce che i pazienti obesi con disordini alimentari potrebbero essere considerati un sottogruppo di notevole interesse psichiatrico per la comorbilità con i disordini emotivi.
Conclusioni: Fondamentale è che il paziente obeso venga valutato da un punto di vista psicologico e non solo da un punto di vista puramente internistico.
Biografia:
1. Michael J.Devlin. International Journal Eating Disorders 2007; 40: S83-S88 Is there a place for Obesity in DSM-V(2007).
2. Simon GE, von Korff M, Saunders K, Miglioretti DL, Crane PK, van Belle G, Kessler R. Association Between Obesity and Psychiatric Disorders in the U.S. Adult Population. Archives of General Psychiatry. 2006 Jul;63(7):824-30.Obesity Linked with Mood and Anxiety Disorders.
Aquilano P, Altamura M, Mendolicchio L, Petrone A, Rossi G, Lo Russo T, Rossetti M, Bellomo A e Tusiano M
Disturbi del comportamento alimentare e comorbilità psichiatrica in pazienti obesi
Dipartimento di Scienze Mediche Reparto di Psichiatria, Università di Foggia, Dipartimento di Medicina, Medicina Interna II, Ambulatorio di Obesità e Disturbi del Comportamento Alimentare, Azienda Ospedali RiunitiDipartimento di Neuroscienze, Reparto di Psicologia, Azienda Ospedali Riuniti di Foggia
Premesse: L’obesità spesso è associata con i disturbi del comportamento alimentare (DCA), e in alcuni casi, può correlarsi a disordini emotivi quali depressione ed ansia. L’obiettivo di questo studio è stato determinare la prevalenza di DCA negli obesi e l’eventuale correlazione tra questi con ansia e depressione.
Descrizione della struttura: i tre dipartimenti collaborano attivamente nell’attività di clinica e di ricerca.
Indicazioni per l’utenza: l’utente è sottoposto a visita medica internista e ad un primo test psicometrico di valutazione, l’EAT-26. Gli high-scoring (punteggio≥20) proseguono l’iter psicologico, sottoponendosi ad una batteria di test (EDI-2,l’ASQ e CDQ).
Obiettivi: il lavoro di equipe è finalizzato a favorire una consapevolezza della complessità e varietà di aspetti che ruotano intorno al meccanismo della nutrizione.
Conoscenze: il lavoro che presentiamo è il risultato di anni di lavoro a contatto con migliaia di pazienti obesi afferenti all’ambulatorio.
Osservazioni personali: viviamo nella società dell’opulenza e della finzione;preferiamo colmare vuoti d’affetto col cibo, piuttosto che ammettere che abbiamo bisogno di sentirci amati.
Interpretazioni personali: l’insoddisfazione corporea è il primum movens per la maggior parte dei pazienti che intendono sottoporsi ad una dieta per perdere peso. A questo nucleo psicopatologico di base, può aggiungersi la presenza di un diffuso disagio psicosociale, legato allo stigma nei confronti dell’obesità,che può creare insoddisfazioni sempre maggiori e spinte all’isolamento sociale.
Aspetti metodologici: 504 adulti obesi (374 F; età media 47 aa;D.S.:0,5) con BMI >30 (media:36,8 Kg/m²; DS: 2,45), sono stati scelti casualmente nei primi 6 mesi del 2011.
Risultati: 263 pazienti obesi (52,18%; 216 F)sono risultati affetti da disturbi alimentari: 3 (2 F) pazienti affetti da Bulimia Nervosa (BN), 1 paziente con Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa (AN-BN)(N=1F) e 259 classificati come Eating Disorders Not Otherwise Specified (EDNOS,213 F) che includono Sweet Eating (SE), Emotional Eating (EE), Binge Eating Disorder (BED), Night Eating(NE) e altri disordini Non Altrimenti Specificati (NAS). 74 pazienti hanno completato la batteria dei test psicometrici mostrano valori critici nelle varie sottoscale EDI-2: Insoddisfazione Corporea (BED, AN-BN, SE, BN, NAS), Inadeguatezza (BED, NAS), Consapevolezza Enterocettiva(BED), Impulsività(AN-BN, BED), Ascetismo (NAS,BED); nelle sottoscale ASQ: Tensione, Tendenza paranoide, Sentimento di colpa (BED, BN, EE, SE, NAS, NE,AN-BN), Incapacità Emozionale BED,NE,EE,BN,NAS), Mancanza di controllo (BED, NE, EE, NAS); 33 soggetti positivi al CDQ.
Discussione: i nostri risultati indicano una netta prevalenza di disordini alimentari nei pazienti obesi. Questo ci suggerisce che i pazienti obesi con disordini alimentari potrebbero essere considerati un sottogruppo di notevole interesse psichiatrico per la comorbilità con i disordini emotivi.
Conclusioni: Fondamentale è che il paziente obeso venga valutato da un punto di vista psicologico e non solo da un punto di vista puramente internistico.
Biografia:
1. Michael J.Devlin. International Journal Eating Disorders 2007; 40: S83-S88 Is there a place for Obesity in DSM-V(2007).
2. Simon GE, von Korff M, Saunders K, Miglioretti DL, Crane PK, van Belle G, Kessler R. Association Between Obesity and Psychiatric Disorders in the U.S. Adult Population. Archives of General Psychiatry. 2006 Jul;63(7):824-30.Obesity Linked with Mood and Anxiety Disorders.