PD12.PS.26
Rossi F., Zanotti I., Lancianese E., Ferraro E., Pognani A., Bruno F., Santini M., Cecconi I., Gualandi P., Franzoni E.
Un protocollo per la cura e la riabilitazione di pazienti con disturbi del comportamento alimentare in regime di day hospital: un approccio metodologico ed analisi dei dati
Azienda Universitario-Ospedaliera Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna
Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile e Centro sui Disturbi del Comportamento Alimentare in età evolutiva dell’Azienda
Universitario-Ospedaliera Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna
Premesse:Il servizio di day hospital, dell’Unità Operativa della Neuropsichiatria Infantile e Centro sui Disturbi Alimentari in età evolutiva dell’Azienda S.Orsola-Malpighi, dal 2000, si occupa anche di pazienti maggiorenni provenienti da tutto il territorio nazionale.
Descrizione della struttura o del percorso.Il Centro Regionale sui DCA, attraverso il day hospital offre ai pazienti con disturbi alimentari, in un’età compresa tra i 18 e i 24 anni, un complesso ed articolato servizio di cura e riabilitazione, con programmi ad hoc studiati appositamente per l’esigenza specifica del singolo paziente.
Il documento che viene indicato di seguito, ha l’obiettivo di presentare il protocollo di intervento, rivolto al paziente e alla sua famiglia e i risultati di due tipologie di osservazione svolte sul servizio.
Indicazioni per l’utenza.Al servizio di dh si accede tramite pronto soccorso, ricoveri programmati, invii da parte del servizio di ambulatorio e/o del reparto dello stesso Centro o da parte di altre strutture pubbliche o private.
Obiettivi. L’obiettivo principale è quello di offrire al paziente un intervento multidisciplinare – clinico, psicologico, psico-nutrizionale e riabilitativo - perfettamente in linea con le competenze professionali del personale addetto. La particolarità dell’intervento, è rappresentata da un approccio metodologico - focalizzato sulla centralità della persona, sull’intervento psicologico, sulle relazioni e sulle numerose attività riabilitative proposte - che ha la funzione specifica di riportare il paziente al recupero della vita e dell’integrità, nonché all’emersione dallo stato d’isolamento sociale.
I pazienti seguiti dal day hospital, presentano un quadro sintomatico - anoressia, bulimia, binge eating disorder – con disturbi pervasivi della personalità e comorbidità psichiatrica. Attualmente, quindi, il trattamento psicologico verso cui ci si sta orientando è sempre più verso l’integrazione di approcci teorici: psicodinamico, cognitivo e sistemico.
Nella fase di ingresso del paziente, viene eseguito un inquadramento diagnostico accurato, svolto dalla psicologa e dal medico neuropsichiatria (colloqui e test psicodiagnostica) che coinvolgono anche le famiglie. In relazione a questo, dopo aver fatto una diagnosi iniziale, l’equipe decide di creare un trattamento ad hoc per il paziente stesso. Questa procedura è fondamentale al fine di migliorare il trattamento, sia del singolo paziente considerato “difficile”, sia per la tutela del resto del gruppo di pazienti. Quest’ultimo è aperto e composto da un massimo di dieci persone, mentre il trattamento può durare da un minimo di 2 mesi ad un massimo di 4.
Il protocollo dh prevede la presenza di un’equipe composta da figure professionali qualim il direttore, il prof. Emilio Franzoni, un medico neuropsichiatria infantile, una psicologa, una dietista, le infermiere professionali, gli operatori che svolgono le attività, gli specializzandi, i tirocinanti (provenienti dalle facoltà di Psicologia, Medicina e Chirurgia, Scienze dell’Educazione) e volontari. Accanto a queste figure, vi sono anche gli insegnanti del progetto “Scuola in Ospedale” che permettono ad alcuni pazienti - nelle condizioni fisiche e psicologiche adeguate - di portare avanti il proprio percorso scolastico. Questo percorso viene studiato in strettissima collaborazione con l’equipe medica e psicologica e nei termini stabiliti dall’intervento di cura previsto nel contratto terapeutico, firmato dal paziente nella sua fase di ingresso.
La struttura del trattamento è di tipo semi-residenziale e il servizio è attivo dal lunedì al venerdì (8.30-17.00), composto da numerose attività di sostegno psicologico come i gruppi di accoglienza, i gruppi di educazione alimentare, i gruppi sull’assertività, i gruppi di psicodramma, i gruppi di auto-aiuto, i ruppi di scrittura creativa, nonché attività di tipo espressivo e psico-corporeo quali lo shiatsu, il laboratorio di arte, il training autogeno e il laboratorio multimediale. Il venerdì, invece, viene fatto l’aggiornamento settimanale con il medico neuropsichiatra, la psicologa e la dietista.
E’ importante dire che nel trattamento sono coinvolte anche le famiglie. Queste vengono seguite tramite colloqui individuali e di gruppo, al fine di renderle più consapevoli del proprio disagio e fornire loro strumenti atti a migliorare il trattamento del figlio.
Inoltre, accanto alle attività elencate, il servizio di day hospital svolge un’assidua attività di ricerca, per migliorare sempre più l’efficacia del trattamento sui giovani adulti.
Risultati di solo di processo: NB i risultati di esito potranno eventualmente essere oggetto di in una comunicazione o poster scientifica nelle sede dei lavori congressuali. Il servizio di day hospital sta svolgendo due tipi di osservazioni: la prima riguarda l’analisi sul totale dei pazienti trattati e curati dal 2000 al 2010, mentre la seconda riguarda l’efficacia del trattamento su un piccolo campione di pazienti, attraverso la somministrazione di test nelle fasi di entrata e uscita dal servizio.
Rispetto alla prima osservazione, i pazienti trattati in day hospital nel nostro Centro dal 2000 al 2010 sono stati 1251, di cui il 58,3% con anoressia e il 31,01% con bulimia. Il restante 10,7% è stato classificato in Disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati. L’età media è 21 anni, mentre c’è una netta prevalenza di sesso femminile con il 96% di femmine e il 4% di maschi.
Gli enti di provenienza sono il 33,01% dall’AUSL di Bologna, il 2,8% dall’AUSL di Imola, mentre il 64,2% ha avuto altri invii. Il 35,8% proviene dalla Provincia di Bologna, il 24,8% da fuori Bologna, il 39,09% da fuori Regione, lo 0,3% da altri paesi stranieri. La durata media del trattamento è di 3 mesi.
Rispetto alla seconda osservazione, ancora in corso - realizzata su un piccolo campione di 22 pazienti con anoressia e bulimia – emerge dal test MMPI-2 (Minnesota Multiphasic Personality Inventory)una evidente diminuzione dei valori di Ipocondria, Depressione e Isteria. Rispetto il test Edi-2(Eating Disorder Inventory) emerge un miglioramento dei valori patologici, inteso come diminuzione del livello di intensità nelle scale di Impulso alla magrezza, Bulimia, Insoddisfazione per il corpo, Impulsività, Insicurezza Sociale, Paura della Maturità, Consapevolezza Enterocettiva, Sfiducia Interpersonale, Inadeguatezza. Trovano, invece, un consolidamento e un miglioramento valori già rientranti nella normalità a inizio trattamento quali quelli di Paura della Maturità, Impulso alla Magrezza, Impulsività, Sfiducia Interpersonale, Inadeguatezza. Rispetto al test del BAT (Body Attitude Test), dal confronto sulle tre scale - famigliarità con il proprio corpo, attenzione alla taglia, confronto con gli altri - emerge un aumento dei livelli non patologici e una conseguente diminuzione dei livelli patologici. Infine, rispetto al test S.Q. (Sintom Questionary), dal confronto sulle tre scale risultano ansietà, depressione, sintomi somatici con una diminuzione dei valori patologici in tutte e tre le scale.
In conclusione, emergono due punti da approfondire: la reale struttura della personalità dei pazienti che hanno accesso al day hospital della NPI, facendo particolare attenzione alla diagnosi differenziale tra disturbo bipolare dell’umore e disturbi di personalità. Sarebbe auspicabile, potendo seguire l’evoluzione della sintomatologia psichiatrica nel tempo, utilizzare semplicemente il campione generale che accede all’ U.O.; l’efficacia di trattamenti esclusivamente orientati in senso cognitivo-comportamentale in relazione, cioè, ad un approccio maggiormente integrato.
L’elaborazione più dettagliata dei risultati, sarà nota durante la presentazione.
Bibliografia.
1. A Pellicciari; F. Rossi; P. Gualandi ; C. Muratore; L. Iero; S. Gualandi; V. Gentile; E. Franzoni
2. “Il teatro nei Disturbi del Comportamento Alimentare” Giornale di Neuropsichiatria dell’Età Evolutiva 2009; 29:170-180
3. Pellicciari A, Gualandi S, Iero L, Monti M, Di Pietro E, Sacrato L, Gualandi P, Franzoni E.
4. Psychometric Evaluation of SAFA P Test for Eating Disorders in Adolescents: Comparative Validation with EDI-2. Eur Eat Disord Rev. 2011 Feb 9
Rossi F., Zanotti I., Lancianese E., Ferraro E., Pognani A., Bruno F., Santini M., Cecconi I., Gualandi P., Franzoni E.
Un protocollo per la cura e la riabilitazione di pazienti con disturbi del comportamento alimentare in regime di day hospital: un approccio metodologico ed analisi dei dati
Azienda Universitario-Ospedaliera Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna
Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile e Centro sui Disturbi del Comportamento Alimentare in età evolutiva dell’Azienda
Universitario-Ospedaliera Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna
Premesse:Il servizio di day hospital, dell’Unità Operativa della Neuropsichiatria Infantile e Centro sui Disturbi Alimentari in età evolutiva dell’Azienda S.Orsola-Malpighi, dal 2000, si occupa anche di pazienti maggiorenni provenienti da tutto il territorio nazionale.
Descrizione della struttura o del percorso.Il Centro Regionale sui DCA, attraverso il day hospital offre ai pazienti con disturbi alimentari, in un’età compresa tra i 18 e i 24 anni, un complesso ed articolato servizio di cura e riabilitazione, con programmi ad hoc studiati appositamente per l’esigenza specifica del singolo paziente.
Il documento che viene indicato di seguito, ha l’obiettivo di presentare il protocollo di intervento, rivolto al paziente e alla sua famiglia e i risultati di due tipologie di osservazione svolte sul servizio.
Indicazioni per l’utenza.Al servizio di dh si accede tramite pronto soccorso, ricoveri programmati, invii da parte del servizio di ambulatorio e/o del reparto dello stesso Centro o da parte di altre strutture pubbliche o private.
Obiettivi. L’obiettivo principale è quello di offrire al paziente un intervento multidisciplinare – clinico, psicologico, psico-nutrizionale e riabilitativo - perfettamente in linea con le competenze professionali del personale addetto. La particolarità dell’intervento, è rappresentata da un approccio metodologico - focalizzato sulla centralità della persona, sull’intervento psicologico, sulle relazioni e sulle numerose attività riabilitative proposte - che ha la funzione specifica di riportare il paziente al recupero della vita e dell’integrità, nonché all’emersione dallo stato d’isolamento sociale.
I pazienti seguiti dal day hospital, presentano un quadro sintomatico - anoressia, bulimia, binge eating disorder – con disturbi pervasivi della personalità e comorbidità psichiatrica. Attualmente, quindi, il trattamento psicologico verso cui ci si sta orientando è sempre più verso l’integrazione di approcci teorici: psicodinamico, cognitivo e sistemico.
Nella fase di ingresso del paziente, viene eseguito un inquadramento diagnostico accurato, svolto dalla psicologa e dal medico neuropsichiatria (colloqui e test psicodiagnostica) che coinvolgono anche le famiglie. In relazione a questo, dopo aver fatto una diagnosi iniziale, l’equipe decide di creare un trattamento ad hoc per il paziente stesso. Questa procedura è fondamentale al fine di migliorare il trattamento, sia del singolo paziente considerato “difficile”, sia per la tutela del resto del gruppo di pazienti. Quest’ultimo è aperto e composto da un massimo di dieci persone, mentre il trattamento può durare da un minimo di 2 mesi ad un massimo di 4.
Il protocollo dh prevede la presenza di un’equipe composta da figure professionali qualim il direttore, il prof. Emilio Franzoni, un medico neuropsichiatria infantile, una psicologa, una dietista, le infermiere professionali, gli operatori che svolgono le attività, gli specializzandi, i tirocinanti (provenienti dalle facoltà di Psicologia, Medicina e Chirurgia, Scienze dell’Educazione) e volontari. Accanto a queste figure, vi sono anche gli insegnanti del progetto “Scuola in Ospedale” che permettono ad alcuni pazienti - nelle condizioni fisiche e psicologiche adeguate - di portare avanti il proprio percorso scolastico. Questo percorso viene studiato in strettissima collaborazione con l’equipe medica e psicologica e nei termini stabiliti dall’intervento di cura previsto nel contratto terapeutico, firmato dal paziente nella sua fase di ingresso.
La struttura del trattamento è di tipo semi-residenziale e il servizio è attivo dal lunedì al venerdì (8.30-17.00), composto da numerose attività di sostegno psicologico come i gruppi di accoglienza, i gruppi di educazione alimentare, i gruppi sull’assertività, i gruppi di psicodramma, i gruppi di auto-aiuto, i ruppi di scrittura creativa, nonché attività di tipo espressivo e psico-corporeo quali lo shiatsu, il laboratorio di arte, il training autogeno e il laboratorio multimediale. Il venerdì, invece, viene fatto l’aggiornamento settimanale con il medico neuropsichiatra, la psicologa e la dietista.
E’ importante dire che nel trattamento sono coinvolte anche le famiglie. Queste vengono seguite tramite colloqui individuali e di gruppo, al fine di renderle più consapevoli del proprio disagio e fornire loro strumenti atti a migliorare il trattamento del figlio.
Inoltre, accanto alle attività elencate, il servizio di day hospital svolge un’assidua attività di ricerca, per migliorare sempre più l’efficacia del trattamento sui giovani adulti.
Risultati di solo di processo: NB i risultati di esito potranno eventualmente essere oggetto di in una comunicazione o poster scientifica nelle sede dei lavori congressuali. Il servizio di day hospital sta svolgendo due tipi di osservazioni: la prima riguarda l’analisi sul totale dei pazienti trattati e curati dal 2000 al 2010, mentre la seconda riguarda l’efficacia del trattamento su un piccolo campione di pazienti, attraverso la somministrazione di test nelle fasi di entrata e uscita dal servizio.
Rispetto alla prima osservazione, i pazienti trattati in day hospital nel nostro Centro dal 2000 al 2010 sono stati 1251, di cui il 58,3% con anoressia e il 31,01% con bulimia. Il restante 10,7% è stato classificato in Disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati. L’età media è 21 anni, mentre c’è una netta prevalenza di sesso femminile con il 96% di femmine e il 4% di maschi.
Gli enti di provenienza sono il 33,01% dall’AUSL di Bologna, il 2,8% dall’AUSL di Imola, mentre il 64,2% ha avuto altri invii. Il 35,8% proviene dalla Provincia di Bologna, il 24,8% da fuori Bologna, il 39,09% da fuori Regione, lo 0,3% da altri paesi stranieri. La durata media del trattamento è di 3 mesi.
Rispetto alla seconda osservazione, ancora in corso - realizzata su un piccolo campione di 22 pazienti con anoressia e bulimia – emerge dal test MMPI-2 (Minnesota Multiphasic Personality Inventory)una evidente diminuzione dei valori di Ipocondria, Depressione e Isteria. Rispetto il test Edi-2(Eating Disorder Inventory) emerge un miglioramento dei valori patologici, inteso come diminuzione del livello di intensità nelle scale di Impulso alla magrezza, Bulimia, Insoddisfazione per il corpo, Impulsività, Insicurezza Sociale, Paura della Maturità, Consapevolezza Enterocettiva, Sfiducia Interpersonale, Inadeguatezza. Trovano, invece, un consolidamento e un miglioramento valori già rientranti nella normalità a inizio trattamento quali quelli di Paura della Maturità, Impulso alla Magrezza, Impulsività, Sfiducia Interpersonale, Inadeguatezza. Rispetto al test del BAT (Body Attitude Test), dal confronto sulle tre scale - famigliarità con il proprio corpo, attenzione alla taglia, confronto con gli altri - emerge un aumento dei livelli non patologici e una conseguente diminuzione dei livelli patologici. Infine, rispetto al test S.Q. (Sintom Questionary), dal confronto sulle tre scale risultano ansietà, depressione, sintomi somatici con una diminuzione dei valori patologici in tutte e tre le scale.
In conclusione, emergono due punti da approfondire: la reale struttura della personalità dei pazienti che hanno accesso al day hospital della NPI, facendo particolare attenzione alla diagnosi differenziale tra disturbo bipolare dell’umore e disturbi di personalità. Sarebbe auspicabile, potendo seguire l’evoluzione della sintomatologia psichiatrica nel tempo, utilizzare semplicemente il campione generale che accede all’ U.O.; l’efficacia di trattamenti esclusivamente orientati in senso cognitivo-comportamentale in relazione, cioè, ad un approccio maggiormente integrato.
L’elaborazione più dettagliata dei risultati, sarà nota durante la presentazione.
Bibliografia.
1. A Pellicciari; F. Rossi; P. Gualandi ; C. Muratore; L. Iero; S. Gualandi; V. Gentile; E. Franzoni
2. “Il teatro nei Disturbi del Comportamento Alimentare” Giornale di Neuropsichiatria dell’Età Evolutiva 2009; 29:170-180
3. Pellicciari A, Gualandi S, Iero L, Monti M, Di Pietro E, Sacrato L, Gualandi P, Franzoni E.
4. Psychometric Evaluation of SAFA P Test for Eating Disorders in Adolescents: Comparative Validation with EDI-2. Eur Eat Disord Rev. 2011 Feb 9