PD.13
Formea S, Loperfido F, Trunfio O, Ballardini D
Il ruolo del dietista nella terapia giornaliera in pazienti D.C.A.
Poliambulatorio privato CENTRO GRUBER, Centro Medico Privato Servizio di Diagnosi e Terapia dei Disturbi del Comportamento Alimentare e Servizio di Diagnosi e Terapia dei Disturbi d'Ansia e Psicosomatici (Bologna)
Premesse.L’estrema complessità dei pazienti affetti da DCA e le relative comorbilità associate, richiedono un intervento terapeutico interdisciplinare messo in atto da professionisti quali: medico nutrizionista, psicoterapeuta e dietista, con una formazione specifica sui DCA. In alcuni casi la terapia ambulatoriale settimanale può risultare non completamente efficace nel rimuovere le problematiche che perpetuano il circolo vizioso psico-biologico; in tali casi è indicata l’introduzione della Terapia Intensiva Giornaliera (TIG).
Descrizione della struttura. Centro Gruber (Bologna) - "Poliambulatorio privato Centro Gruber, Centro Medico Privato Servizio di Diagnosi e Terapia dei Disturbi del Comportamento Alimentare e Servizio di Diagnosi e Terapia dei Disturbi d'Ansia e Psicosomatici".
Presso il Centro Gruber vengono effettuati percorsi diagnostico-terapeutici strutturati e certificati per DCA all’interno dei quali è prevista la TIG.
Descrizione del percorso.Dopo la presa in carico del paziente, si affettua l’assessment diagnostico terapeutico iniziale per la successiva definizione del progetto terapeutico interdisciplinare che prevede la programmazione della TIG laddove necessario. La TIG è un approccio che si articola in 6-10 ore giornaliere e prevede interventi individuali altamente personalizzati per gestire le fobie cibo-peso-corrpo e altri disturbi fobico ossessivi in comorbilità.
Lo sviluppo della TIG è pianificato dagli specialisti e si articola in una fase iniziale di una settimana con frequenza giornaliera. Durante la giornata il paziente è seguito da: medico nutrizionista, dietista, psicoterapeuta e psicologo del settore psicofisiologico. Al termine di ogni giornata i professionisti coinvolti registrano i contenuti del loro operato e definiscono quelli della giornata successiva.
Tramite riunioni interdisciplinari quotidiane si valutano gli obiettivi raggiunti e quelli da perseguire definendo eventualmente la necessità di una seconda settimana di TIG.
Obiettivi.Il raggiungimento degli obiettivi terapeutici ovvero il miglioramento dei sintomi patologici invalidanti sia fisici che psichici del paziente (interruzione del circolo vizioso tra ansia, paura, panico ed evitamenti) e la normalizzazione dei pattern alimentari.
L’integrazione delle competenze del dietista all’interno del team interdisciplinare condividendo il linguaggio e obiettivi della TIG. Per il raggiungimento di tali obiettivi è necessario che il dietista abbia una formazione clinica specifica che preveda anche una fase esperienziale (tirocinio) nell’ambito dei DCA. A ciò è necessario affiancare una formazione nelle tecniche di psicoeducazione e ristrutturazione cognitiva sulla triade cibo-peso-corpo effettuate dal medico nutrizionista.
Metodologia. Il medico nutrizionista, in base alle informazioni ottenute nella fase di assessment, progetta con il dietista il programma e gli obiettivi della TIG. Il team nutrizionale integrato (medico nutrizionista e dietista) si interfaccia poi con il settore psicoterapico sia per la progettazione che per la supervisione interdisciplinare. Quotidianamente vi è uno scambio di informazioni all’interno del team nutrizionale ai fini di valutare le reazioni del paziente alla terapia stessa.
Nell’ambito della TIG, il ruolo del dietista include diverse tipologie di intervento:
- Effettua l’indagine alimentare per valutare le abitudini nutrizionali del paziente.
- Valuta con il paziente il livello di fobia rispetto alle diverse tipologie dei cibi.
- Concorda il pasto insieme al paziente stimolandolo nella scelta di alimenti, preparazioni e situazioni sociali funzionali all’obbiettivo terapeutico.
- Stimola il paziente alla riscoperta del gusto.
- Guida il paziente a familiarizzare con i cibi accompagnandolo nell’acquisto dei cibi che consumerà durante la TIG.
- Effettua con il paziente dimostrazioni di cucina terapeutica durante la quale mostra le corrette procedure per la preparazione del pasto, permettendo al paziente di esprimere le proprie considerazioni e ansie riguardo alimenti e metodi di cottura utilizzati.
- Collabora con il medico nutrizionista e lo Psicoterapeuta nell’assistenza al pasto terapeutico.
- Concorda i pasti che verranno effettuati dal paziente in autonomia al di fuori della TIG.
- Analizza e calcola i diari di auto osservazione consegnati durante la TIG.
- Contribuisce a fornire elementi di riabilitazione nutrizionale che mirano a rimuovere le idee irrazionali relative alle false credenze in ambito nutrizionale.
- Discute attraverso riunioni di team quotidiane i risultati raggiunti e le problematiche riguardo al caso clinico.
- Offre al paziente un supporto telefonico nei momenti di maggiore criticità per quanto riguarda la pianificazione e composizione dei pasti.
- È responsabile dell’applicazione delle norme HACCP secondo quanto indicato nel piano di autocontrollo.
Osservazioni personali.A seguito della comunicazione interdisciplinare che avviene tra i membri dell’Equipe, tutti i professionisti coinvolti nella TIG sono a conoscenza delle criticità del paziente.
Il paziente, essendo co-terapeuta nel percorso intrapreso e ricevendo da tutti i membri del team la massima trasparenza sugli obiettivi da raggiungere, sviluppa una maggiore aderenza alla TIG.
Risultati. I terapeuti, operando all’interno dell’equipe interdisciplinare, offrono al paziente un supporto diretto nel momento dell’esposizione alle situazioni fobiche inerenti la triade cibo-peso-corpo. Aiutano così il paziente a superare le proprie difficoltà e ansie rendendo possibile il miglioramento della sintomatologia.
Conclusioni.Per il raggiungimento degli obiettivi terapeutici è necessario che il lavoro del dietista, membro di un team interdisciplinare, sia strutturato e inserito all’interno di un percorso diagnostico terapeutico certificato.
Questo modello terapeutico permette da un lato una standardizzazione del metodo, dall’altro una maggiore personalizzazione dell’intervento.
Inoltre all’interno di un’équipe equilibrata dove i professionisti coinvolti lavorano in sinergia, l’interdisciplinarietà non sminuisce il lavoro del dietista ma ne valorizza la figura stessa.
Formea S, Loperfido F, Trunfio O, Ballardini D
Il ruolo del dietista nella terapia giornaliera in pazienti D.C.A.
Poliambulatorio privato CENTRO GRUBER, Centro Medico Privato Servizio di Diagnosi e Terapia dei Disturbi del Comportamento Alimentare e Servizio di Diagnosi e Terapia dei Disturbi d'Ansia e Psicosomatici (Bologna)
Premesse.L’estrema complessità dei pazienti affetti da DCA e le relative comorbilità associate, richiedono un intervento terapeutico interdisciplinare messo in atto da professionisti quali: medico nutrizionista, psicoterapeuta e dietista, con una formazione specifica sui DCA. In alcuni casi la terapia ambulatoriale settimanale può risultare non completamente efficace nel rimuovere le problematiche che perpetuano il circolo vizioso psico-biologico; in tali casi è indicata l’introduzione della Terapia Intensiva Giornaliera (TIG).
Descrizione della struttura. Centro Gruber (Bologna) - "Poliambulatorio privato Centro Gruber, Centro Medico Privato Servizio di Diagnosi e Terapia dei Disturbi del Comportamento Alimentare e Servizio di Diagnosi e Terapia dei Disturbi d'Ansia e Psicosomatici".
Presso il Centro Gruber vengono effettuati percorsi diagnostico-terapeutici strutturati e certificati per DCA all’interno dei quali è prevista la TIG.
Descrizione del percorso.Dopo la presa in carico del paziente, si affettua l’assessment diagnostico terapeutico iniziale per la successiva definizione del progetto terapeutico interdisciplinare che prevede la programmazione della TIG laddove necessario. La TIG è un approccio che si articola in 6-10 ore giornaliere e prevede interventi individuali altamente personalizzati per gestire le fobie cibo-peso-corrpo e altri disturbi fobico ossessivi in comorbilità.
Lo sviluppo della TIG è pianificato dagli specialisti e si articola in una fase iniziale di una settimana con frequenza giornaliera. Durante la giornata il paziente è seguito da: medico nutrizionista, dietista, psicoterapeuta e psicologo del settore psicofisiologico. Al termine di ogni giornata i professionisti coinvolti registrano i contenuti del loro operato e definiscono quelli della giornata successiva.
Tramite riunioni interdisciplinari quotidiane si valutano gli obiettivi raggiunti e quelli da perseguire definendo eventualmente la necessità di una seconda settimana di TIG.
Obiettivi.Il raggiungimento degli obiettivi terapeutici ovvero il miglioramento dei sintomi patologici invalidanti sia fisici che psichici del paziente (interruzione del circolo vizioso tra ansia, paura, panico ed evitamenti) e la normalizzazione dei pattern alimentari.
L’integrazione delle competenze del dietista all’interno del team interdisciplinare condividendo il linguaggio e obiettivi della TIG. Per il raggiungimento di tali obiettivi è necessario che il dietista abbia una formazione clinica specifica che preveda anche una fase esperienziale (tirocinio) nell’ambito dei DCA. A ciò è necessario affiancare una formazione nelle tecniche di psicoeducazione e ristrutturazione cognitiva sulla triade cibo-peso-corpo effettuate dal medico nutrizionista.
Metodologia. Il medico nutrizionista, in base alle informazioni ottenute nella fase di assessment, progetta con il dietista il programma e gli obiettivi della TIG. Il team nutrizionale integrato (medico nutrizionista e dietista) si interfaccia poi con il settore psicoterapico sia per la progettazione che per la supervisione interdisciplinare. Quotidianamente vi è uno scambio di informazioni all’interno del team nutrizionale ai fini di valutare le reazioni del paziente alla terapia stessa.
Nell’ambito della TIG, il ruolo del dietista include diverse tipologie di intervento:
- Effettua l’indagine alimentare per valutare le abitudini nutrizionali del paziente.
- Valuta con il paziente il livello di fobia rispetto alle diverse tipologie dei cibi.
- Concorda il pasto insieme al paziente stimolandolo nella scelta di alimenti, preparazioni e situazioni sociali funzionali all’obbiettivo terapeutico.
- Stimola il paziente alla riscoperta del gusto.
- Guida il paziente a familiarizzare con i cibi accompagnandolo nell’acquisto dei cibi che consumerà durante la TIG.
- Effettua con il paziente dimostrazioni di cucina terapeutica durante la quale mostra le corrette procedure per la preparazione del pasto, permettendo al paziente di esprimere le proprie considerazioni e ansie riguardo alimenti e metodi di cottura utilizzati.
- Collabora con il medico nutrizionista e lo Psicoterapeuta nell’assistenza al pasto terapeutico.
- Concorda i pasti che verranno effettuati dal paziente in autonomia al di fuori della TIG.
- Analizza e calcola i diari di auto osservazione consegnati durante la TIG.
- Contribuisce a fornire elementi di riabilitazione nutrizionale che mirano a rimuovere le idee irrazionali relative alle false credenze in ambito nutrizionale.
- Discute attraverso riunioni di team quotidiane i risultati raggiunti e le problematiche riguardo al caso clinico.
- Offre al paziente un supporto telefonico nei momenti di maggiore criticità per quanto riguarda la pianificazione e composizione dei pasti.
- È responsabile dell’applicazione delle norme HACCP secondo quanto indicato nel piano di autocontrollo.
Osservazioni personali.A seguito della comunicazione interdisciplinare che avviene tra i membri dell’Equipe, tutti i professionisti coinvolti nella TIG sono a conoscenza delle criticità del paziente.
Il paziente, essendo co-terapeuta nel percorso intrapreso e ricevendo da tutti i membri del team la massima trasparenza sugli obiettivi da raggiungere, sviluppa una maggiore aderenza alla TIG.
Risultati. I terapeuti, operando all’interno dell’equipe interdisciplinare, offrono al paziente un supporto diretto nel momento dell’esposizione alle situazioni fobiche inerenti la triade cibo-peso-corpo. Aiutano così il paziente a superare le proprie difficoltà e ansie rendendo possibile il miglioramento della sintomatologia.
Conclusioni.Per il raggiungimento degli obiettivi terapeutici è necessario che il lavoro del dietista, membro di un team interdisciplinare, sia strutturato e inserito all’interno di un percorso diagnostico terapeutico certificato.
Questo modello terapeutico permette da un lato una standardizzazione del metodo, dall’altro una maggiore personalizzazione dell’intervento.
Inoltre all’interno di un’équipe equilibrata dove i professionisti coinvolti lavorano in sinergia, l’interdisciplinarietà non sminuisce il lavoro del dietista ma ne valorizza la figura stessa.